BYE BYE BOWIE - BRIAN ENO: ''LA SUA MORTE UNA SORPRESA ASSOLUTA. MI AVEVA SCRITTO 7 GIORNI FA. UN'EMAIL DIVERTENTE E SURREALE. FINIVA COSÌ: 'GRAZIE PER I NOSTRI BEI MOMENTI. NON MARCIRANNO MAI'. ORA CAPISCO CHE MI STAVA DICENDO ADDIO'' - IL RICORDO DI TONY VISCONTI, L'AMORE PER L'ITALIA, DOVE SPOSÒ IMAN, IL SUCCESSO FINANZIARIO DEI ''BOWIE BOND''

Brian Eno: ''Ci siamo frequentati per 40 anni, un'amicizia un po' comica. Firmavamo i messaggi con nomi inventati: i suoi erano, tra gli altri, Mr. Showbiz, Milton Keynes, Rhoda Borrocks e il Duca dell' Orecchio'' - Amava gli italiani, ''per la capacità di portare l'arte nella vita di tutti i giorni''...

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1.TONY VISCONTI

Da “La Stampa

 

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«Ha sempre fatto ciò che voleva fare. Voleva fare a modo suo e sempre nel modo migliore. La sua morte è stata come la sua vita: un’opera d’arte. Ha fatto l’album «Blackstar» per noi, il suo regalo d’addio. Sapevo da un anno che sarebbe accaduto questo, eppure mi sento impreparato. Era un uomo straordinario, pieno d’amore e di vita. Rimarrà sempre con noi. Ora è tempo di piangere».

 

 

2.IL RICORDO DI BRIAN ENO

Testo di Brian Eno pubblicato da “la Stampa

 

La notizia della morte di David mi è arrivata come una sorpresa assoluta, come è avvenuto quasi sempre per le cose che lo riguardavano. Ora sento un vuoto enorme.

Ci siamo frequentati per più di quarant' anni, e la nostra amicizia ha sempre avuto un' eco da coppia comica, un po' come Pete e Dud. Negli ultimi anni, lui viveva a New York e io a Londra, comunicavamo via email. Firmavamo i messaggi con nomi inventati: i suoi erano, tra gli altri, Mr. Showbiz, Milton Keynes, Rhoda Borrocks e il Duca dell' Orecchio.

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Più o meno un anno fa abbiamo cominciato a parlare di «Outside», l' ultimo album a cui abbiamo lavorato insieme. A entrambi quell' album piaceva molto, sentivamo che era stato un po' trascurato.

 

Parlavamo di rivisitarlo, portarlo in un posto nuovo. Non vedevo l' ora.

Ho ricevuto una mail da lui, sette giorni fa. Era divertente come sempre, e surreale, piena di giochi di parole e allusioni, e di tutti i soliti scherzi che facciamo. Finiva con questa frase: «Grazie per i nostri bei momenti, Brian. Non marciranno mai». Ed era firmata Alba.

Ora capisco che mi stava dicendo addio.

 

 

3.L’AMORE PER L’ITALIA. QUI SPOSO’ IMAN

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Bruno Ruffilli per “la Stampa

 

Bowie amava l' arte e amava l' Italia. Ci venne prima per un oscuro festival in provincia di Pistoia, che gli anni Settanta non erano cominciati, poi ci provò con Ragazzo Solo Ragazza Sola , versione italiana di Space Oddity che dell' originale non ha niente se non la musica.

 

L' attacco famosissimo, «Ground control to Major Tom» diventa nella versione di Mogol «La mia mente ha preso il volo». All' italiano ritornerà nel 1986, quando per la colonna sonora di Absolute Beginners inciderà una cover di Volare , di Domenico Modugno, ma in Italia viaggerà spesso e terrà diversi concerti.

 

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E in Italia, nel giugno 1992, in una chiesetta fiorentina, sposò la modella Iman, la sua attuale moglie, di origini somale: «L' italiano è la sua prima lingua. La parla meglio dell' inglese», disse a La Stampa in un' intervista qualche anno dopo, annunciando di voler comprare casa dalle parti di Assisi o Todi («Voglio essere vicino a Giotto. Sono ossessionato dall' arte: per me è come stare in paradiso»). Artista poliedrico e dai molti interessi, Bowie apprezzava anche il nostro Futurismo, ma forse più ancora di pittura e scultura apprezzava dell' Italia la capacità di portare l' arte nella vita di tutti i giorni, «una qualità - ebbe modo di osservare- che avete in comune col Giappone»

 

 

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4.QUANDO IL DUCA BIANCO INCASSÒ 55 MILIONI DI DOLLARI CON I BOWIE BOND

Al. Mag. per  Sole 24 Ore

 

Un visionario, non solo in sala di incisione. David Bowie è riuscito a imporsi (anche) nella storia della discografia e della finanza con i Bowie Bond, delle obbligazioni a 10 anni sui diritti d'autore dei 25 album registrati prima del 1990. Il prodotto, che valse al Duca Bianco una raccolta da 55 milioni di dollari nel 1997, permetteva agli investitori di incassare un tasso di interesse del 7,9% e metteva in palio i ricavi che sarebbero stati generati per tutta la durata del contratto.

 

BOWIE E LA MOGLIE IMAN BOWIE E LA MOGLIE IMAN

L'idea era di The Pullman Group, un gruppo finanziario «pioniere nell'industria musicale» che aveva creato degli strumenti analoghi per James Brown (transazioni per 30 miliardi di dollari) e Ashford&Simpson (con incassi «da otto cifre»). Il fondatore, il banchiere David Pullman, si è qualificato come uno dei primi a scommettere sulla cartolarizzazione delle royalty nell'industria musicale.

 

david bowie iman figlia alexandra david bowie iman figlia alexandra

L'esperimento ha portato fortuna a Bowie, un po' meno ai suoi investitori. I bond con il nome dell'artista, inizialmente promossi anche da Moody's, hanno scontato sulla propria pelle la stessa crisi vissuta dall'industria discografica con l'esplosione delle musica online. Nel 2004 arriva il downgrade della stessa Moody's («debolezza nelle vendite per la musica registrata»), negli anni successivi l'intera categoria dei cosiddetti “celebrity bond” tenta con alterne fortune la via dell'integrazione con l'ormai avviato mondo della musica digitale.

 

 

 

 

 

 

 

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