Avrebbe compiuto 93 anni a febbraio. L’improvvisa scomparsa di Giorgio Galli, deceduto nella sua casa di Camogli dove trascorreva lunghi periodi dell’anno, è una perdita per la cultura italiana. Politologo, direttore de “Il Mulino” tra il 1965 e il 1969, professore di Storia delle dottrine politiche alla Statale di Milano negli anni ’70, autore prolifico di saggi di storia contemporanea, collaboratore di giornali e riviste, non aveva mai smesso di lavorare. Nonostante l’età avanzata continuava a scrivere e a pubblicare seguendo con vivo interesse le vicende nazionali e internazionali.
Ci lascia in eredità svariate decine di testi alcuni dei quali fondamentali per la conoscenza della storia italiana: da “Il bipartitismo imperfetto” tra Pci e Dc , quando la politica si avviava alla polarizzazione tra i due più grandi partiti di massa, alle due storie della Dc e del Pci (quest’ultima appena ripubblicata in occasione dell’imminente centenario della nascita del partito comunista italiano); dai volumi su Mussolini e il fascismo a quelli sugli anni di piombo e il diffondersi del terrorismo; dai libri su esoterismo e politica (Galli era affascinato dalla teoria junghiana sulle coincidenze significative) alle biografie: quelle su Fanfani e Andreotti e quelle su Pasolini e Mattei.
Nella vasta letteratura sul fondatore dell’Eni tragicamente scomparso cinquantotto anni fa, i libri di Galli “La regia occulta” e “Petrolio e complotto italiano” rappresentano ancora oggi due pietre miliari. Il secondo fu rieditato nel 2005, con l’aggiunta di alcuni capitoli, al termine dell’inchiesta del magistrato Vincenzo Calia cui va il merito di avere accertato senza più ombra di dubbio che l’aereo su cui volava Mattei precipitò durante la discesa su Linate a causa di un sabotaggio.
Lo studioso non aveva mai creduto alla tesi ufficiale dell’incidente a causa del maltempo, e nei suoi studi sull’Eni era sempre rimasto incuriosito dalla figura di Eugenio Cefis, in cui s’era inizialmente imbattuto durante le ricerche sulla “Storia della Dc” e del quale avevamo discusso anche di recente a proposito dell’appartenenza del successore di Mattei alla sezione “Calderini” del Sim e del suo ruolo nella Resistenza.
Anche questi mesi di pandemia non erano stati tempo sprecato per Galli. Nelle ultime settimane stava elaborando i dati di Mediobanca sulle multinazionali. Il potere di condizionamento delle imprese transnazionali era infatti divenuto oggetto di riflessione nelle sue più recenti analisi. Egli era convinto che con la loro forza economica queste grandissime imprese avessero contribuito a indebolire le fondamenta della democrazia mettendo in discussione il ruolo dello Stato.
In un’intervista a Business Insider aveva accusato il Pd di essere divenuto succube del capitalismo delle multinazionali e aveva spronato la sinistra a battersi affinché i componenti dei Cda delle imprese transnazionali, dalle più grandi industrie alle più grandi banche, fossero eletti a suffragio universale. Nell’intervista Galli dichiarò che la sinistra aveva rinunciato, non solo in Italia, alla critica al capitalismo e che si era fatto spazio nel nostro paese un anticapitalismo in forma di populismo “che può essere confuso con il fascismo, ma che non è il fascismo”.
piero paolo pasolini con ninetto davoli 3
Il politologo invitava a prendere atto, dopo il fallimento del referendum costituzionale di Renzi e dopo la vittoria dei Cinque stelle alle elezioni politiche del 2018, che “il sistema per come lo abbiamo conosciuto non c’è più”, e aveva preconizzato che un governo Lega-M5s sarebbe potuto durare solo attuando un programma economico volto a premiare le eccellenze produttive e a colpire quei ceti parassitari che lo studioso aveva preso di mira ne “Il golpe invisibile” (libro del 2015 contro la borghesia finanziaria-speculativa e contro i ceti burocratico-parassitari che avevano a suo giudizio “saccheggiato l’Italia repubblicana fino a valicare lo stato di diritto”).
Egli guardava con sconforto al deterioramento del ciclo economico che colpiva i ceti più deboli e al rischio che le tensioni latenti nella società italiana potessero esplodere all’improvviso; rischio oggi più forte che mai a causa della grave recessione in cui siamo piombati.
GIORGIO GALLI - HITLER E IL NAZISMO MAGICO
Con Galli non scompare solo il grande studioso e il fine intellettuale, ma anche l’uomo gentile, mite e prodigo capace di ascoltare come tutti i grandi maestri e di proiettarsi nel futuro nonostante il carico degli anni.
GIORGIO GALLI - L ESOTERISMO DI HITLER MATTEI COVER enrico mattei 1 Enrico Mattei Eugenio Cefis Enrico Mattei con moglie Enrico Mattei GIORGIO GALLI