1. CESTINATO IL PATTO DEL NAZARENO, RENZI E BERLUSCONI SALGONO SUL RING DELLA RAI 2. CON LA RIFORMA DI VIALE MAZZINI, RENZI VUOLE SPACCARE LE OSSA A MEDIASET? E ALLORA BERLUSCONI PARTE ALL’ATTACCO DI RAY WAY E LANCIA UN'OPA SULLA SOCIETÀ CHE GESTISCE LE INFRASTRUTTURE STRATEGICHE
cena fund raising di forza italia berlusconi e melania rizzoli
Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia
1. RAISET PER SEMPRE
Si parla di riforma della Rai e Mediaset gioca d’anticipo con una mossa a sorpresa. Secondo quanto anticipa il Corriere della Sera, la società del Biscione, attraverso la controllata Ei Towers, lancerà un’offerta pubblica di acquisto e scambio su Rai Way, la società che gestisce le torri Rai appena quotata in Borsa (p. 43). Si tratta di un’offerta complessiva da 1,2 miliardi, che spiega lo smobilizzo, due settimane fa, di un pacchetto di azioni Mediaset da parte di Fininvest per fare cassa e che darebbe vita a un grande monopolio delle infrastrutture di trasmissione delle tv.
cena fund raising di forza italia silvio berlusconi e francesca pascale 2
L’operazione è ovviamente legata al via libera dell’Antitrust (in molti Paesi c’è una rete soltanto, basta garantire parità di accesso) e all’accettazione della Rai, che ha il 65% di Rai Way. Chissà se il cda di Viale Mazzini si spaccherà anche su questo e chissà come la prenderà il governo.
Certo non può sfuggire la scelta di tempo di Berlusconi. L’Opas su Rai Way arriva dopo la rottura del patto del Nazareno e proprio mentre appare chiaro che Renzie ha intenzione di mettere mano alla Rai. Il patto di non belligeranza tra la tv pubblica e quella del Biscione sta per saltare e allora Mediaset parte all’attacco della società che gestisce le infrastrutture strategiche per stringere la Rai in un abbraccio soffocante.
Quasi una dimostrazione plastica che il duopolio amichevole Raiset deve andare avanti per sempre. Se l’operazione andrà in porto, Mediaset controllerà un pezzo di Rai. Se verrà bloccata, Berlusconi potrà dire che Renzie fa rinunciare Viale Mazzini a una montagna di soldi e a una grande opportunità solo per fare un dispetto a lui. In ogni caso, per il premier spaccone, si tratta di una sfida senza precedenti. Vedremo come ne uscirà.
2. RIFORME-RAI CON DOLORE
E’ già scontro prima di cominciare sulla riforma della legge Gasparri. Corriere: “L’altolà di Boldrini sul decreto Rai. Ira del Pd: spetta al Colle decidere. La terza carica dello Stato: non c’è urgenza. Il premier: dipende dall’ostruzionismo” (p. 12). Repubblica: “Rai, Renzi punta sul ddl, testo pronto tra 10 giorni. Dubbi del Colle sul decreto. Il governo vuole il sì entro l’estate.
Il premier: ‘Contro l’ostruzionismo delle opposizioni il decreto legge è l’unico strumento’. Padoan promuove il piano Gubitosi sul nuovo assetto della informazione” (p. 4). Libero osserva: “La Boldrini boccia il decreto Rai. Sarà lei il capo degli anti-Renzi. Dopo l’intervento a gamba tesa contro il Jobs Act, il presidente della Camera continua ad attaccare il premier. E a marzo ci sono gli Stati generali della nuova Cosa Rossa” (p. 8).
Cusenza Vespa Berlusconi e Polito
3. GOOGLE TAX!
In attesa della Google tax, che non si farà mai, l’Italia “estorce” una bella sommetta al colosso di Mountain View: “Google fa pace con il Fisco, paga 320 milioni. Accordo con lo Stato italiano per il versamento delle tasse su un imponibile di 800 milioni in cinque anni. Il pungolo dell’inchiesta della Procura, la politica distensiva del gruppo e la regia legale di Paola Severino” (Corriere, p. 6). Praticamente, con la minaccia dei pm di Milano e l’aiuto di un avvocato ex ministro, l’Italia ha centrato un risultato a suo modo storico.
4. LA BAVA SEPARATA DALLE OPINIONI
Grande trasporto, è il caso di dirlo, per la gita in tram della Mummia sicula tra Firenze e Scandicci, un’idea del sindaco Nardella. Il quirinalista del Corriere, Marzio Breda, spiega soave: “Il presidente non voleva disturbare la città con cortei e sirene, preferendo muoversi come ha sempre fatto, da uomo comune tra la gente comune” (p. 3).
La Stampa titola trionfante in prima pagina: “Il presidente della Repubblica viaggia in tram” e si lancia in impegnativi paragoni con papa Francesco. Da incorniciare il titolo a pagina 9: “A Firenze addio alle auto blu. Mattarella prende il tram per non bloccare il traffico. Dal Papa al Presidente: i potenti scelgono la semplicità”. Oh, come sono bravi i potenti!
sergio mattarella e laura boldrini
Si smarca Libero con Franco Bechis che scrive: “il sobrio tram blu di Mattarella ci costa più di una limousine. Piovono elogi per lo stile del presidente che va a Scandicci in tramvia, ma sul convoglio sale solo la scorta: i pendolari lasciati a piedi e furiosi” (p. 4). Ah, la famosa gente comune l’hanno fatta scendere? Interessante. E Papa Francesco che ne direbbe?
5. TRAGEDIA GRECA
crisi finanziaria grecia fallimento rischio default
Accordo fatto con la Grecia, ma ci sono molte ombre. “Sì dell’Eurogruppo ad Atene ma sul piano di riforme molti dubbi da Fmi e Bce. Patrimoniale e Iva, spending review e pensioni posticipate. La Merkel: ‘Non è finita, ma almeno il governo torna alla realtà” (Repubblica, p. 12). Il Corriere spiega: “Sanità per tutti, ma niente riassunzioni. Cosa resta (e cosa no) delle promesse. Nella lista inviata a Bruxelles mancano le opere pubbliche. Difesi i disoccupati morosi. Atene potrà pagare stipendi, pensioni e interessi ai creditori per altri 4 mesi” (p. 9). Sulla Stampa le reazioni in Grecia: “I greci mugugnano ma poi l’80% dà fiducia a Tsipras” (p. 3).
6. ALLARME ISIS (PUO’ ATTENDERE)
Ieri incontro bilaterale Italia-Francia a Parigi. Stampa: “Libia, Renzi convince la Francia. ‘Intervento impossibile adesso’. La crisi al centro del summit di Parigi: dialogo fra le fazioni” (p. 15). “Renzi-Hollande: l’intervento in Libia per ora non è in agenda. Parigi, intesa al vertice. Il presidente francese: rafforzare Triton” (Messaggero, p. 6).
Francois Hollande e Matteo Renzi
7. ULTIME DALLA SEGA-NORD
Scontro furibondo nella Lega di Salvini. “Salvini, ultimatum a Tosi. ‘Chi va contro Zaia è fuori dal Carroccio’. Il sindaco ribelle: ‘Se calpestano il Veneto reagirò. Sabato a Roma ci sarò, non presto il fianco ai miserabili” (Repubblica, p. 6). “Il sindaco sonda Ncd e incontra Brunetta. Lunedì la resa dei conti. Al consiglio federale c’è chi potrebbe chiedere di azzerare il Veneto e cacciare il dissidente” (Corriere, p. 13).
“Berlusconi: Salvini accetti o salta la Lombardia. Forza Italia insiste per un accordo in Veneto: ‘Aspetto ancora il segretario leghista ma deve dire sì a un’intesa con l’Ncd’. Patto Alfano-Tosi. Il sindaco di Verona pronto a scendere in campo con una coalizione di moderati e a rompere con la Lega (Repubblica, p. 9).
Ecumenico il Giornale di Berlusconi: “Berlusconi stana il Carroccio. ‘Basta veti, solo uniti si vince’. Diplomazie al lavoro per arrivare a un’intesa sulle prossime Regionali. Ma Salvini resta ancora irremovibile: in Veneto mai con Ncd e Udc” (p. 4).
salvatore buzzi con il quarto stato alle spalle
8. LA TRASPARENZA DA ROTTAMARE
Il Cetriolo Quotidiano infilza Matteo Renzi sulle cene di finanziamento del suo Pd. “Indovina chi c’era a cena. Renzi nasconde chi lo finanzia. Dopo le kermesse di novembre a Milano e a Roma con Buzzi & C. (che fruttarono al Pd 1,5 milioni), il leader aveva promesso: ‘Tutto trasparente, avrete la lista di chi ci sostiene’. Ma a Montecitorio il tesoriere ha comunicato solo 15 donazioni, di cui 8 senza nome. Totale: circa 100 mila euro. E il resto?” (p. 1).
9. L’AIUTONE ALLE BANCHE
Anche se Unicredit e Intesa fanno da sole, il governo pensa a come aiutare le altre banche (Siena per prima) sulle sofferenze e allora vai con la “bad bank”. Repubblica però racconta: “Braccio di ferro Italia-Ue sul progetto bad bank. ‘Rischio aiuti di Stato’. Il Tesoro ritiene la possibilità di trasferire almeno 100 miliardi di sofferenze fuori dai bilanci bancari decisiva per agganciare la ripresa. Il governo vorrebbe preparare il progetto nel giro di quattro settimane. Una task force al lavoro. Le obiezioni di Bruxelles dovute alla presenza pubblica nel nuovo ‘veicolo’” (p. 14).
bollore nagel mediobanca interna nuova
Il capo di Mediobanca, intanto, attacca in Parlamento: “Bad bank pubblica? Irrealistica. Meglio puntare sul privato. Audizione di Alberto Nagel in Senato sui crediti deteriorati” (Stampa, p. 25).
10. MORETTI, SALDI PERFETTI
“Finmeccanica, l’addio ai treni taglia il debito di 600 milioni. Ansaldo Breda e Sts alla giapponese Hitachi. Moretti: nessun licenziamento. Per il gruppo nipponico operazione da due miliardi di euro. I sindacati chiedono chiarimenti” (Stampa, p. 25). Giornale: “Finmeccanica più leggera senza treni. Hitachi investirà 1,85 miliardi e dà garanzie occupazionali. Moretti riduce di 600 milioni il debito. Gli acquirenti puntano al mercato europeo assicurando sviluppo nel medio termine” (p. 22).
11. SCUOLA DI GIORNALISMO
Altissima scuola di giornalismo sul Corriere della Sera. Mario Luzzatto Fegiz intervista Gino Paoli e lo inchioda con domande tipo “Negli ultimi giorni lei ha cancellato molti impegni pubblici…”, “Come sta reagendo chi le sta accanto?”, “Vuole fare un primo bilancio di questo suo anno e mezzo alla guida della Siae?”, Cosa prova in queste ore?”. Si dimentica solo di chiedergli se è vero che ha portato due milioni in Svizzera e perché (p. 25).