Lucio Di Marzo per “Il Giornale”
Sono entrati nella casa di Ro Ferrarese di Vittorio Sgarbi e hanno portato via una serie di libri antichi, manoscritti e disegni.
Un furto, quello alla abitazione-museo del critico d'arte, che vale almeno mezzo milione di euro.
Da qualche mese alcuni pezzi della collezione non si trovavano più e ora Sgarbi ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri, nella speranza che possono capire come sia avvenuto il furto, di cui parla al Resto del Carlino come di un'azione che ha arrecato "un danno davvero ingente".
Su quando possa essere avvenuto il furto, Sgarbi non ha certezza. È invece sicuro di che cosa manchi dalla sua collezione nel Ferrarese. Si tratta di un disegno a carboncino e gessetti di Giovanni Battista Piazzetta, che raffigura Sab Giuseppe con il bambinello, tornata da una retrospettiva nel novembre 2014 a Città del Messico.
A non trovarsi più, spariti nel nulla, sono anche due manoscritti di Felice Giani, uno dei quali è un taccuino con 14o disegni dell'artista. Poi due libri antichi, uno di Benvenuto Cellini e uno di Paolo Mino.
INTERVISTA A VITTORIO SGARBI
le liti di vittorio sgarbi mike bongiorno
Pierluigi Diaco per "OGGI"
Orgogliosamente fanatico. Consapevolmente egocentrico, egotico, egoista, egoriferito. Teneramente in cerca di pace, ma altrettanto convinto di non volerla e/o poterla trovare. Vittorio Sgarbi non ha bisogno di alcuna presentazione. Si presenta da sé. Il suo nome è un brand, una garanzia di intelligenza e cultura, un marchio dove si annidano sentimenti contrastanti e risentimenti mai svelati.
le liti di vittorio sgarbi alessandra mussolini
Tra la solitudine e una convivenza “divina” (vive con Sabrina Colle, meravigliosa creatura dai tratti celesti), tra dolci notti insonni e violenze verbali, tra convenienti brutalità mediatiche e passioni sentite e consumate in fretta, Sgarbi è già storia della tv, dell’arte provocatoria, della letteratura sul diritto di parola. Recentemente un’operazione improvvisa gli ha fatto toccare il cielo con un grido, ma il Signore Nostro ha pensato bene che fosse troppo presto per sottrarre a Madre Terra un figliolo così ostinatamente attaccato alla vita e alle sue incredibili e imprevedibili variabili. Se come diceva la protagonista del “Così è (se vi pare)” di Pirandello, “io sono colei che mi si crede”, c’è da chiedersi chi si crede di essere, oggi, Vittorio Sgarbi.
berlusconi ai 95 anni del padre di sgarbi
“Sono una personalità unica, benchè io sappia che sia molto meglio essere rari che unici. Mi tocca di essere unico, però”
Fai il modesto?
“Ma no, essere unici significa che non c’è nessun altro che ti somiglia. La vera unicità sta nell’essere rari e invece io mi sento più unico che raro. Una unicità che va nella direzione del non ripetibile, nel non riproducibile. Come è noto, non c’è nessuna impronta digitale simile a quella di un altro. Diciamo che ognuno in realtà è unico anche se in molti sono in realtà uguali”
Il Signore Gesù, recentemente, ti ha risparmiato la morte. L’hai ringraziato dopo l’operazione?
“Non l’ho ringraziato perché non ho nessun rapporto con Dio, come del resto lui non ha nessun rapporto con noi, insomma con l’umanità che tenta invano di sperare che Dio si occupi di lei. Il terremoto dell’Emilia, ad esempio, è stata la prova provata che Dio si fa gli affari suoi, perché sono state distrutte 250 chiese e nemmeno una cellula comunista. Questo è la prova che Dio nemmeno tiene alle cose sue…
Diciamo che Dio potrebbe esistere ma è del tutto disinteressato ai problemi degli uomini, altrimenti non consentirebbe guerre, stragi, malattie, bambini che muiono, incidenti. Si può pure sperare che Dio si occupi di noi, ma sarebbe ingiusto che si occupasse di uno e non dell’altro. E quindi, siccome taluni hanno una spacciata fortuna ed altri muoiono di cancro, è del tutto evidente che Dio è estraneo a noi. Ed è un fatto puramente meccanicistico che qualche volta accada che qualcuno viene risparmiato per poi attribuire a Dio un merito che, al contrario, è del Caso”
Quindi, sul letto d’ospedale, se non hai sentito l’affetto di Dio, almeno hai avvertito quello di chi ti vuole bene?
“Certo. Mia sorella e Sabrina sono state accanto a me. Ma voglio aggiungere che se avessi voluto misurare, con un sondaggio, l’amore nei miei confronti, in questa occasione ho avuto dimostrazione dell’affetto che gli italiani provano nei miei confronti. Qualche anno fa magari in molti avrebbero voluto vedermi morire, oggi ho scoperto che in realtà mi si vuole bene”
Facciamo un gioco. Ti cito alcuni nomi. Sarai tu a decidere se urlargli “capra” o se al contrario tendere una “carezza”. Cominciamo con Renzi…
“Renzi? Tu credi che io possa accarezzare un uomo? Per lui né capra, né carezza”
Grillo
“Capra, capra!”
Salvini
“Neanche lui è capra, perché è un ragazzo intelligente. Ma non gli tendo certo una carezza”
Meloni
“Una carezza”
marco travaglio vittorio sgarbi
Papa Francesco
(prima di rispondere si fa una grassa risata e con evidente ironia riponde) “Una capra!”
Carlo Conti
“Non pervenuto”
Silvio Berlusconi
“Forse una carezza anche a lui”
Il reato di ingiuria è stato cancellato. Ma la parolaccia è rimasta “chic”?
“Non ti viene più voglia di insultare perché se non c’è più una pena o un rischio, quindi si toglie peso anche all’insulto. Questa depenalizzazione è utile e vantaggiosa, ma induce a smettere di usare gli insulti”
vittorio sgarbi con beppe grillo
Ma c’è qualcosa che scandalizza Vittorio Sgarbi?
“Mi scandalizza soltanto il disordine della mente, il cattivo uso della ragione e/o il suo disuso. Sono decisamente irritato e disturbato quando verifico tutto questo negli altri”
Hai mai chiesto scusa a qualcuno in vita tua? Se sì, a chi?
“Io? Chiesto scusa? Sicuramente sì, ma raramente e per delle inezie. Non mi sono, però, mai pentito delle cose che ho fatto o che ho detto. Certamente però credo di aver chiesto scusa per alcune mie forme di sgradevolezza, ma francamente non ricordo a chi. Diciamo che chiedere scusa non è proprio la mia applicazione"
Il governo appare leggermente in crisi. Se Renzi ti chiamasse, faresti il ministro in un suo governo?
“Sì, certo. Mi occuperei ovviamente di Beni Culturali. Essendo un ministero squisitamente tecnico, il colore del governo non ha nessun rapporto con la tutela del patrimonio artistico. Voglio dire che l’elemento tecnico prevale su quello politico”
Diventeresti quindi un collega di Maria Elena Boschi. A proposito, se fosse un’opera d’arte, quale sarebbe?
“La Boschi, benchè sia toscana, è vagamente tizianesca. Ma Tiziano del primo tempo, quello dell’ “Amor sacro e Amor Profano”
Concludiamo con il tuo bollettino medico. Come stai?
“Ho continuamente mal di schiena e una tosse che non mi passa. Ho chiesto di riparare anche questi malanni, ma non ci sono riuscito. Essendo però dei malesseri paralleli, ed avendo un cuore decisamente apposto, posso dire che mi sento solo un po’ più debole”.
sgarbi con il figlio carlo brenner