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CHIAMATELO “EDUARDO” RANIERI: “QUANDO ERO PICCOLO MIO PADRE MI CHIAMAVA EDOARDO PER VIA DEL MIO FACCINO SCAVATO DALLA FAME. OGGI, GRAZIE A DIO, SONO MAGRO SOLO PER VIA DELLA GINNASTICA - IL GRANDE EDUARDO DE FILIPPO? PENSAVA LO SNOBBASSI..."

Leonardo Iannacci per “Libero Quotidiano”

 

MASSIMO RANIERI 2MASSIMO RANIERI 2

Le guance scavate lo fanno sembrare sempre più Eduardo De Filippo. E lui ne va fiero quando glielo facciamo notare: «Tutti noi siamo figli artistici del grande Eduardo. Lui ci ha insegnato il teatro moderno, ha tramandato la storia, ha disegnato emozioni», dice Giovanni Calone, alias Massimo Ranieri.

 

«Ricordo, da piccolo, che papà, quando tornava la sera dopo dieci ore di lavoro all’Italsider, certe volte mi chiamava Edoardo pervia del mio faccino smunto. All’epoca scavato per la fame nera che soffriva la famiglia Calone nel quartiere Pallonetto di Santa Lucia. Oggi, grazie a Dio, sono magro soltanto per via della ginnastica».

 

Ranieri, 64 anni ma un fisico da quarantenne, è stato il dominatore dell’audience estiva. Il suo show Sogno e son desto (3 milioni con quasi il 20% di share, ed erano repliche di puntate già passate!) ha riempito il sabato sera. Ora, si appresta ad affrontare un autunno caldo: domenica sarà il mattatore de Col sole in fronte, omaggio a Luciano Pavarottiin scena a Modena e presentato da Simona Ventura; poi ancora teatro («Rifaccio Riccardo III») e televisione, di nuovo al sabato sera su Raiuno, per la terza edizione di Sogno e son desto.

EDUARDO DE FILIPPO 2EDUARDO DE FILIPPO 2

 

Ranieri, dopo mezzo secolo di carriera non è stanco di essere sempre nel frullatore?

«Mai. Questa è la mia vita. L’adrenalina ti fa dimenticare tutto quando devi andare in scena. Anche un trapezio che mi fa impazzire… Viviamo per il palcoscenico,noi artisti della vecchia generazione».

Le sue giornate dovrebbero durare 48 ore: è introvabile, soprattutto per i giornalisti...

«Non so esattamente cosa sia una vacanza. Ho mille cose alle quali pensare, sono attento ai dettagli,voglio sapere tutto dagli sceneggiatori, dai costumisti, dalla troupe. Non voglio tralasciare mai niente».

La chiamiamo professionalità?

9i16 massimo ranieri9i16 massimo ranieri

«Soltanto amore peri il lavoro. Le belle macchine,le Maldive,le ville non mi interessano. Eppure la mia è una vita meravigliosa anche se,nell’infanzia, è stata in bianco e nero».

 

Perché questo omaggio a Pavarotti? Due mondi, il suo e quello del Tenorissimo così distanti…

«Quest’anno il Maestro avrebbe compiuto 80 anni e la sua immensità d’artista e anche di uomo, domenica a Modena, va onorata».

MASSIMO RANIERI 3MASSIMO RANIERI 3

Lei ha conosciuto Big Luciano?

«Ci siamo soltanto sfiorati, 35 anni fa. Doveva essere ospite del mio Fantastico 90 ma per un impegno non poté venire. Indubbia l’immensità dell’artista,ma sa cos ami colpì più di Pavarotti? La sua incredibile simpatia.Le sue barzellette».

 

Giovanni Calone sarebbe diventatolo stesso Massimo Ranieri se avesse partecipato a un talent?

«Come si fa a dirlo?Noi siamo partiti dalla gavetta, dalle feste di piazza, dai matrimoni. Ai miei tempi i talent erano Canzonissima e ilCantagiro: oggi i ragazzi che escono da Amici o da X-Factor, pur bravi, devono stare attenti ai trabocchetti del mondo discografico».

6t50 massimo ranieri6t50 massimo ranieri

Lei, in scena, fa flessioni mentre canta canzoni impossibili:la gente si meraviglia. Il segreto?

«Sto attento a tavola, questo sì. E mi alleno come un boxeur. Ma l’età la sento».

 

I suoi colleghi dicono: Ranieri ha, più di noi, la capacità di recitare le canzoni…

«Negli anni 70 feci una scelta: mi innamorai del teatro e lasciai per qualche anno la musica.Fu una decisione giusta: da Giorgio Strehler ho imparato tutto. I suoi insegnamenti me li porto dietro quando sono in scena».

 

Ha portato su Raiuno, in prima serata, il teatro di Eduardo: poi, dopo quattro pièce, le hanno chiuso i rubinetti. Come mai?

MASSIMO RANIERI IN "FILUMENA MARTURANO"MASSIMO RANIERI IN "FILUMENA MARTURANO"

 «Sono i misteri della televisione. Cambiò la direzione di Raiuno e quel progetto, che doveva avere un seguito, andò a monte».

Sinceramente: il teatro classico è ancora di moda?

«Non voglio pensare il contrario. Certo che, se guardate i cartelloni teatrali, sono pieni di musical,alcuni pure bruttarelli. La tendenza è di imporre musical al pubblico perché non fanno pensare. La prosa fa paura e quindi la evitano, ahimè. E sa come replico io? Con una bella tragedia di Shakespeare per la prossima stagione».

 

Torniamo a Eduardo: l’ha conosciuto?

«Una volta mi incrociò: guagliò, ti conosco, so che sei un bravo cantante e reciti pure. Ma perché non vuoi lavorare con me? Io lo guardai esterrefatto: ma sta scherzando? Il grande Eduardo pensava lo snobbassi, io timido attore alle prime armi… Dopo anni ho portato il suo teatro in tv. Altro che snobbarlo».

bruno vespa selfie con morgan e massimo ranieribruno vespa selfie con morgan e massimo ranieri

 

Il sogno nel cassetto?

«Recitare Zio Vanja diChecov, ma ambientandolo nell’universo umano e artistico di Napoli».

Sanremo lo vinse nel 1988 con Perdere l’amore: accetterebbe una conduzione del Festival?

«No. Concepisco uno show soltanto come il mio Sogno e son desto. Io conduco e tanti amici mi vengono a trovare».

 

Nella terza stagione, chi sogna come ospiti?

«Due che difficilmente verranno a trovarmi: Paolo Conte, che non sa cosa sia uno studio televisivo. E Guccini, che non si muove da Pavana».

Chi è oggi,Giovanni Calone?

«Prendo a prestito un copyright di Totò: sono un semplice operaio dello spettacolo. E, come tale, lavoro, lavoro e lavoro».

Massimo Ranieri phMarinoPaoloni Massimo Ranieri phMarinoPaoloni Massimo Ranieri phMarinoPaoloni Massimo Ranieri phMarinoPaoloni Massimo Ranieri phMarinoPaoloni Massimo Ranieri phMarinoPaoloni

 

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