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Quando un recente studio ha rivelato che le donne in stato interessante desideravano più empatia con il coniuge, i dirigenti del reparto maternità dell’ospedale Aima, nella Cina orientale, hanno avuto la splendida idea di costituire un “Pain Experience Camp”, un luogo dove far sperimentare ai futuri padri il dolore del parto attraverso l’applicazione di elettrodi sulla pancia. Le scosse simulano il dolore causando spasmi nei muscoli.
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Il servizio è cominciato a novembre e già 300 uomini si sono sottoposti alla pratica. La risposta è stata così positiva che l’ospedale, oltre alle due sessioni settimanali in sede, ha aperto una succursale presso il centro commerciale di Shi Mao. Ogni seduta dura cinque minuti, durante i quali un’infermiera aumenta progressivamente l’intensità delle scosse. I mariti si mostrano solidali e le mogli sono soddisfatte.
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In Cina la disuguaglianza fra i sessi è un problema rilevante. Le donne lavorano ma non sono sollevate dagli incarichi familiari e questo particolare servizio aiuta gli uomini a capire a quali fatiche siano sottoposte. Sono abituati a pensare che il parto sia una cosa naturale, e quindi non così insostenibile. Danno per scontato il coraggio e la resistenza delle consorti.
Ma alla fine, la loro percezione del parto, cambia completamente. Si sottopongono al trattamento, stringono i pugni, soffrono, chiedono all’infermiera di smettere. Alcuni si fermano al livello 7 (il 10 è il massimo), altri non sono in grado di superare il 4. E dire che un travaglio non dura cinque minuti, ma diverse ore.
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Dopo l’esperienza traumatica, i mariti risultano essere più comprensivi e amorevoli nei confronti delle mogli, il legame fra i due si consolida, l’attenzione e la cortesia verso la donna incinta aumenta spontaneamente. Missione compiuta.
