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IL CINEMA DEI GIUSTI - COSA FAI SE PENSI CHE TUO FIGLIO SIA GAY, E INVECE SCOPRI CHE VUOLE FARSI PRETE? LO SPIEGA EDOARDO FALCONE IN "SE DIO VUOLE" - "COMUNQUE MEGLIO CHE LAZIALE", SCHERZA MARCO GIALLINI IN CONFERENZA STAMPA

Marco Giusti per Dagospia

 

Se Dio vuole di Edoardo Falcone

 

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Cosa fai se tuo figlio si comporta in maniera strana e pensi che sia gay? E quando scopri, invece, che vuole farsi prete? Aiuto! Comunque, alla fine, meglio un figlio gay, ma anche un figlio prete che laziale. La battuta migliore Marco Giallini la scarica nella conferenza stampa dell’ ultimo film che interpreta in coppia con Alessandro Gassman, Se Dio vuole, opera prima di Edoardo Falcone,  già sceneggiatore dei film di Max Bruno, che lo ha scritto assieme a Marco Martani.

 

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L’idea, va riconosciuto, è originale e non siamo dalle parti del solito remake di un film spagnolo o argentino. Il solido, un po’ arido, cardiochirurgo Tommaso, Marco Giallini, con moglie di sinistra e un po’ in crisi, Laura Morante, una figlia cresciuta a De André che non osa dire al padre che adora Gigi D’Alessio, la pimpante Ilaria Spada, scopre che l’adorato figlio Andrea, Enrico Oetiker, non sembra più attratto dalle donne. Che sia gay? Peggio.

 

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Si vuole fare prete, anche perché sente il fascino dello scatenato Don Pietro, Alessandro Gassman, una specie di vitalissimo coatto di borgata che ha preso la tonaca dopo un passato non proprio da mammoletta che lo ha portato più volte in carcere. Tommaso, pensando che il prete abbia traviato il figlio, che gli abbia cioè fatto una sorta di lavaggio del cervello, va a scoprire la verità su Don Pietro. Ma verrà scoperto lui. Per farsi perdonare, Tommaso aiuterà Don Pietro a restaurare la sua chiesetta.

 

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Ma proprio vicino al prete, Tommaso scoprirà gli errori che ha commesso all’interno della sua famiglia, sia con la moglie che coi figli. Diciamo che è un piacere vedere assieme due attori come Giallini e Gassman, che da soli riempiono lo schermo. Più in ombra i personaggi femminili, e non riusciamo a credere che l’Ilaria Spada sex-bomb di “Libero” sia la figlia di Laura Morante così Pariola-chic, anche se c’è un gran cammeo di Anna Foglietta (“Che me fa du’ euro de pizza co’ le patate?”).

 

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Ma il rapporto fra i due maschi adulti, peraltro molto simili, funziona. Come funzionano i rimandi ai personaggi di Gassman padre, di Christian De Sica, di Celentano, ai vecchi film di Pasquale Festa Campanile coi due comici famosi che si dividono la scena. Il nostro cinema è stato anche questo e un po’ di glam non guasta. La sceneggiatura non è male, mentre la regia di Falcone, è un po’ acerba, manca un po’ di ritmo.

 

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Quello che si nota, però, in questo e in molti altri film italiani degli ultimi anni, è il voler a tutti i costi trasformare le storie che si raccontano, anche non comiche, come in questo caso, dove si toccano anche punti dolorosi, in commedia. E, del resto, neanche Giallini e Gassman, per non parlare di Laura Morante, sono proprio dei comici o degli attori di sola commedia. Notevole però il momento, comico o drammatico?, dell’accettazione di Gigi D’Alessio da parte di Giallini, con abbraccio finale a Ilaria Spada. Per farci digerire Gigi, sui titoli di coda parte però una canzone di Francesco De Gregori… In sala dal 2 aprile.

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