IL CINEMA DEI GIUSTI - “RUN ALL NIGHT” CON LIAM NEESON NON È UN CAPOLAVORO, MA SI VEDE CON PIACERE - MAGARI C’È QUEL PO’ DI MORALISMO IN PIÙ CHE NON PIACERÀ AI FAN DEI FILM ULTRAMACHI DI LIAM NEESON
Marco Giusti per Dagospia
E’ tornato Liam Neeson. E gli rode parecchio. Come al solito, diciamo. Ha una notte per riprendersi dal tasso alcolico pesante e sistemare le cose, cioè far fuori qualcosa come una ventina di cattivi ex-amici e assicurare un futuro al figlio che non lo regge proprio. E mantiene la stessa faccia triste fino alla fine, anche quando le pallottole iniziano a bucherellarlo. Ma ha sempre un colpo pronto in canna. Come accade in tutti i suoi film.
Chissà perché è andato meno bene del solito sul mercato americano, solo 24 milioni di incasso con un budget di 50, questo suo adrenalinico Run All Night: Una notte per sopravvivere, diretto dallo spagnolo Jaume Collet-Serra, regista di Unknown, Orphan, scritto da Brad Ingelsby, tutto ambientato in una New York notturna dai colori marci. Forse perché c’è un po’ di moralismo e i toni sono un po’ meno coatti del solito rispetto alla saga di Taken?
Il vecchio Liam Neeson è Jimmy Conlon, killer irlandese che ha al suo attivo una lunga lista di morti ammazzati, 16 o 17 diciamo, compreso il cugino Billy, e affoga i sensi di colpi con la bottiglia. Il figlio Michael, Joel Kinnaman, bravo ragazzo con moglie, la bonazza Genesis Rodriguez, figlia di “El Puma” (ricordate?), e figliolanza, non lo vuole vedere e non la fa avvicinare ai nipotini.
Disperato, la sera di Natale, lo troviamo fingersi Babbo Natale a casa del suo capo e vecchio amico Shawn Maguire, il grande Ed Harris. Sarà un disastro, anche perché i bambini sentono che Babbo Natale puzza d’alcool, e li ci proverà con la moglie di un gangster. L’unico che lo protegga davvero e che gli sia rimasto amico è proprio Shawn, diventato ricco e potente e da tempo ripulito.
LOCANDINA DEL FILM RUN ALL NIGHT
Ma quando il figlio balordo di Shawn, Boyd Holbrook, che ha ucciso due trafficanti albanesi, cerca di uccidere proprio suo figlio Michael, che ha visto tutto, dal momento che faceva l’autista ai due morti ammazzati, Jimmy tira fuori la pistola e fredda il figlio dell’amico. A questo punto si scatena una guerra che durerà tutta la notte per le strade cupe di New York fra Jimmy e i suoi vecchi amici.
Shawn vuole Michael morto e Jimmy tirerà fuori la sua simpatica vena di killer che gli ha fruttato negli anni il nomignolo di Graveydigger, Scavafosse. Della partita sono anche un poliziotto onesto, Vincent D’Onofrio, fra i mille corrotti, e un terribile killer, Price, interpretato con grande eleganza dal rapper Common.
E, vera sorpresa, troviamo anche un vecchio Nick Nolte nel piccolo ruolo di uno zio onesto che viene svegliato nel cuore della notte. Sembra che il ruolo di Nick Nolte sia stato molto tagliato e per questo non compare neanche nei titoli di coda. Ma è lui. Non male, insomma. Non sarà un capolavoro, ma si vede con piacere. Magari c’è quel po’ di moralismo in più che non piacerà ai fan dei film ultramachi di Liam Neeson. Ma Jaune Collet-Serra è un buon regista d’azione. In sala dal 30 aprile.