CINEMA A LUTTO: NELLO STESSO GIORNO IN CUI VENNE LASCIATO DALLA FENECH PER MONTEZEMOLO, A MALINDI E’ MORTO LUCIANO MARTINO - E’ STATO LO ZANUCK DE’ NOANTRI, PRODUCENDO DI TUTTO, DI PIU’: DA “GIOVANNONA COSCIALUNGA” A “PIERINO CONTRO TUTTI"

Marco Giusti per Dagospia

E' morto nel suo buen retiro di Malindi, gia' molto malato, Luciano Martino, mitico produttore di decine e decine di film di genere, poliziotteschi, avventurosi, spionistici, cannibal, spaghetti western e, soprattutto, commedie sexy.

Diciamo anzi che la maggior parte delle commedie sexy della grande stagione degli anni 70, le saghe delle insegnati, delle studentesse, delle poliziotte interpretate da Lino Banfi, Alvaro Vitali, Renzo Montagnani, Nadia Cassini, Barbara Bouchet, Gloria Guida e, soprattutto, Edwige Fenech, la reginetta del genere, che ebbe con lui una lunga relazione, vedono in Luciano Martino non solo un accorto produttore, ma un vero e proprio ideatore.

Affidando le regie a Nando Cicero, a Mariano Laurenti, a Michele Massimo Tarantini e al fratello Sergio, le sceneggiature a Francesco Milizia, Luciano Martino dette vite a uno dei generi ancora oggi più amati e seguiti dal pubblico. Dai primi mitici titoli, "Giovannona Coscialunga", "Quel gran pezzo dell'Ubalda", "La signora gioca bene a scopa" al fondamentale "L'insegnante", da "Cornetti alla crema" alla saga di Pierino.

E creo' con Lino Banfi, Gigi e Andrea, la stessa Fenech, la Cassini, gran parte anche dei protagonisti comici della tv berlusconiana degli anni 80. Ma la stessa operazione fece col thriller all'italiana, con titoli amati da Quentin Tarantino come "Torso", "La strano vizio della signora Ward", scritti da Ernesto Gastaldi e diretti da Sergio Martino, ritenuti i capolavori del genere, poi coi ‘'cannibal'', "Cannibal ferox" e "Mangiati vivi", e infine col poliziottesco, con "Roma a mano armata", "Milano trema, la polizia vuole giustizia", "Il cinico l'infame il violento" e, naturalmente, "La banda del gobbo".

Meravigliosi film interpretati da Tomas Milian, Claudio Cassinelli, diretti da Umberto Lenzi e scritti da Dardano Sacchetti. Nato a Roma nel 1933, da sempre legato al cinema, dopo l'esordio come sceneggiatore, per decine di film di ogni tipo, dai melodrammi napoletani a "Romolo e Remo", Martino si lego' al produttore Mino Loy per dare vita ai primi tentativi di exploitation all'italiana nei primi anni 60.

Comincio' col peplum, "I giganti di Roma", ma seguito' presto con gli 007 all'italiana, i divertenti "Le spie uccidono a Beirut", "Furia a Marrtakesh", "A007 sfida ai killer", film a bassissimo costo che portarono a casa parecchi milioni. Provo' anche, con "Flashman", il genere dei supereroi mascherati. Tocco' lo spaghetti western coi primi film di Gianni Garko, come "10. 000 dollari per un massacro" diretto da Romolo Guerrieri e poi con la saga di Alleluja per le regie di Giuliano Carnimeo.

Ma produsse di tutto. Avventurosi col fratello Sergio, come i divertenti "La montagna del dio cannibale" con Ursula Andress e "Il fiume del grande caimano" con Barbara Bach, fantasy come "L'isola degli uomini pesce" con Robert Johnson e il grosso Franco Javarone come uomo-pesce, non perdendo mai di vista il contatto col pubblico.

Quando la stagione della commedia sexy mostro' segni di cedimenti, si mosse verso una commedia più borghese, con film di grande successo come "Cornetti alla crema", che amava molto, "La moglie in vacanza, l'amante in citta'", i film a episodi come "40 gradi all'ombra del lenzuolo" con Tomas Milian e Marty Feldman, "Sabato domenica e venerdì" con Adriano Celentano e Lino Banfi.

Per non parlate dei film calcistici, come i favolosi "L'allenatore nel pallone" con Lino Banfi, "Paulo Roberto Cotechino centravanti di sfondamento" con Alvaro Vitali e Carmen Russo, "Mezzo destro mezzo sinistro" con Gigi e Andrea, che furono incredibili successi. Qualche volta tento' anche la regia, di spionistici, come "Le spie uccidono a Beirut", di commedie, come "Vergine Toro e Capricorno", ma anche di film più personali, come "Nel giardino delle rose" con Nastassja Kinski, dove fanno un cameo anche critici come Marco Muller e Tatti Sanguineti.

Scopri' Nicole Kidman in "Un'australiana a Roma", diretta dal fratello Sergio. Anche negli ultimi anni non riusci' a fermarsi, dedicandosi ai piccoli horror diretti dai fratelli Manetti, "Paura", ai film d'autore, come "I cammelli" di Giuseppe Bertolucci, "Gorbaciof" di Stefano Incetti e "L'abbuffata" di Mimmo Calopresti, alle coproduzioni, come "Il mercante di Venezia". Grande uomo di cinema, riusci' a trasferire nei film di genere la sua voglia di costruire storie, personaggi, situazioni sempre nuove e sempre amate dal pubblico. Un grande talento.

 

 

luciano martinoOLGA BISERA E LUCIANO MARTINO quel gran pezzo dell'ubalda...giovannona coscialungaluciano martinofuria a marakechgiovannona coscialunga3m19 luciano martinoornz06 luciano martino lino banfiedwige fenech

Ultimi Dagoreport

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A STI’ POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…

donald trump friedrich merz giorgia meloni

DAGOREPORT - IL FINE GIUSTIFICA IL MERZ... – GIORGIA MELONI HA FINALMENTE CAPITO CHE IL DAZISMO DI TRUMP È UNA FREGATURA PER L’ITALIA. AD APRIRE GLI OCCHI ALLA DUCETTA È STATA UNA LUNGA TELEFONATA CON IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ - DA POLITICO NAVIGATO, L’EX NEMICO DELLA MERKEL È RIUSCITO A FAR CAMBIARE IDEA ALLA DUCETTA, PUNTANDO SUI GROSSI PROBLEMI CHE HANNO IN COMUNE ITALIA E GERMANIA (TU HAI SALVINI, IO I NAZISTI DI AFD) E PROPONENDOLE DI FAR DIVENTARE FRATELLI D’ITALIA UN PUNTELLO PER LA MAGGIORANZA PPE ALL’EUROPARLAMENTO, GARANTENDOLE L'APPOGGIO POLITICO ED ECONOMICO DELLA GERMANIA SE SOSTERRA' LA ROTTA DI KAISER URSULA, SUPPORTATA DALL'ASSE FRANCO-TEDESCO – CON TRUMP OLTRE OGNI LIMITE (LA FRASE SUI LEADER “BACIACULO” HA SCIOCCATO “AO’, IO SO' GIORGIA”), COME SI COMPORTERÀ A WASHINGTON LA PREMIER, IL PROSSIMO 17 APRILE?

donald trump peter navarro

DAGOREPORT: COME È RIUSCITO PETER NAVARRO A DIVENTARE L’’’ARCHITETTO" DEI DAZI DELLA CASA BIANCA, CHE STANNO SCONQUASSANDO IL MONDO? UN TIPINO CHE ELON MUSK HA LIQUIDATO COME UN “IMBECILLE, PIÙ STUPIDO DI UN SACCO DI MATTONI”, FU ‘’SCOPERTO’’’ GIÀ NEL PRIMO MANDATO DEL 2016 DALLA COPPIA JARED KUSHNER E IVANKA TRUMP - IL SUO “MERITO” È LA FEDELTÀ ASSOLUTA: NEL 2024 NAVARRO SI È FATTO 4 MESI DI CARCERE RIFIUTANDOSI DI TESTIMONIARE CONTRO ''THE DONALD” DAVANTI ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA PER L’ASSALTO A CAPITOL HILL DEL 6 GENNAIO 2021...

trump modi xi jinping ursula von der leyen

LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA DELLE TARIFFE, IL TRUMPONE SI ERA ILLUSO DI POTER RIAFFERMARE IL POTERE GLOBALE DELL’IMPERO AMERICANO. IN PRIMIS, SOGGIOGANDO IL DRAGONE CINESE, L’UNICA POTENZA CHE PUÒ METTERE ALLE CORDE GLI USA. SECONDO BERSAGLIO: METTERE IL GUINZAGLIO AI “PARASSITI” EUROPEI. TERZO: RALLENTARE LO SVILUPPO TECNOLOGICO DI POTENZE EMERGENTI COME L’INDIA - LA RISPOSTA DEL NUOVO ASSE TRA EUROPA E CINA E INDIA, È STATA DURA E CHIARISSIMA. È BASTATO IL TRACOLLO GLOBALE DEI MERCATI E IL MEZZO FALLIMENTO DELL'ASTA DEI TITOLI DEL TESORO USA. SE I MERCATI TROVANO ANCORA LINFA PER LE MATTANE DI TRUMP, PER GLI STATI UNITI IL DISINVESTIMENTO DEL SUO ENORME DEBITO PUBBLICO SAREBBE UNO SCONQUASSO DA FAR IMPALLIDIRE LA CRISI DEL ’29 - CERTO, VISTO LO STATO PSICOLABILE DEL CALIGOLA AMERICANO, CHISSÀ SE FRA 90 GIORNI, QUANDO TERMINERÀ LA MESSA IN PAUSA DEI DAZI, L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA RIUSCIRÀ A RICORDARLO? AH, SAPERLO…

giana, turicchi, venier, paolo gallo, cristian signoretto arrigo antonino stefano

DAGOREPORT - AL GRAN BALLO DELLE NOMINE DELLE AZIENDE PARTECIPATE DALLO STATO - FA STORCERE IL NASO IL NUOVO CEO DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA): ARRIGO GIANA VANTA UN CURRICULUM DI AMMINISTRATORE PRETTAMENTE “LOCALE” E “DE SINISTRA”: MALGRADO SIA STATO IMPOSTO DA SALVINI, GUIDA ATM GRAZIE AL SINDACO BEPPE SALA. E PRIMA ANCORA FU NOMINATO CEO DI COTRAL DALL’ALLORA GOVERNATORE DEL LAZIO NICOLA ZINGARETTI; DOPODICHÉ SI ATTACCÒ ALL’ATAC, SPONSOR IL SINDACO GUALTIERI - RIMANE IN BALLO LA QUESTIONE SNAM: MALGRADO IL PARERE FAVOREVOLE DI CDP ALLA CONFERMA DI STEFANO VENIER, IL CEO DI ENI DESCALZI PUNTEREBBE SU CRISTIAN SIGNORETTO. IN BILICO PAOLO GALLO AL QUARTO MANDATO COME AD DI ITALGAS…