Anastasiia Fedorova per “The Guardian”
kim kardashian falce e martello
Falce e martello hanno fatto un ritorno stellare nel campo della moda, soprattutto in forma di felpa, la stessa indossata da Kim Kardashian. Dimenticando il fatto che suo marito Kanye West la settimana prima era andato a far visita al suo amico capitalista Donald Trump, la scelta della reality star fa sorgere alcune questioni etiche sull’uso del simbolo comunista.
Attualmente gli unici souvenir comunisti che si trovano in Russia sono dozzinali magliette nei chioschi che vendono ai turisti ignoranti. Invece la marca parigina ‘Vetements’ vende le felpe filosovietiche in edizione limitata a quasi 700 euro a pezzo. Originariamente il martello rappresentava gli operai industriali e la falce i contadini. Ora non più.
Non è la prima volta che il comunismo è diventata una ossessione della moda. Nel 2000 lo stilista moscovita Denis Simachev aveva mischiato le uniformi militari sovietiche a pelliccia, fiori e personaggi dei cartoni animati. Molti russi si arrabbiarono, chi perché mancava di rispetto al loro passato, chi perché rifiutava le celebrazioni del regime.
Rieccoci dieci anni dopo, ma stavolta il pubblico è diverso. Lo stilista della “Vetements”, è Demna Gvasalia, nato nella Georgia Sovietica, e si rivolge a una generazione che è cresciuta all’ombra di quell’era ma non l’ha mai vissuta. Lo stilista russo Gosha Rubchinskiy è stata l’altra forza che ha reintrodotto i simboli russi. La collezione primavera/estate del 2016, chiamata ‘1984’, usa falce e martello ma anche caratteri e slogan dell’era sovietica.
Per i millennial questi simboli saranno anche un curioso relitto del passato, ma per molti rappresenta ancora una lotta politica e culturale. Georgia, Ungaria, Lettonia, Lituania e Ucraina hanno vietato i simboli del totalitarismo e dell’ideologia criminale, e l’esibizione di stelle rosse e simili sono ritenute offese, punibili per legge.
In Ucraina, dove si lotta per indipendenza e identità, i monumenti dell’era sovietica vengono rimossi, i luoghi pubblici ribattezzati insieme ad interi villaggi. Da russa, sono stufa di gente che riporta in voga il comunismo ed è felice di fare pubblicità, senza conoscere la storia di quei simboli.
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