CORONA, APPENA USCITO, È GIÀ RIENTRATO NEL SUO MONDO: IERI SELFIE, OGGI PALESTRA. E LE FRASI A EFFETTO: "HO ATTRAVERSATO LA TEMPESTA, #SIPUEDE, #UNUOMOMIGLIORE" - LELE MORA, FACCE RIDE: "NON SAPEVO CHE FABRIZIO USASSE COCAINA. SE LO INCONTRO IN COMUNITÀ NON LO ABBRACCIO, GLI STRINGO LA MANO. SONO CONTENTO PER LUI, MA È UNA PERSONA MALATA: DEPRESSIONE, DIPENDENZA DA SOLDI, E UNA TERZA CHE NON DICO"
1. IL PRIMO GIORNO DI CORONA LIBERO E IL SELFIE SUL WEB SCATENA I FAN
Paolo Berizzi per "la Repubblica"
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Potrà mai, nell’era del selfie, uno che lanciava mutande- gadget dal balcone di casa ai fan assiepati sul marciapiede; uno che si è mostrato in tutta la sua anatomia sotto la doccia in un film-documentario (“Videocracy- basta apparirire” di Erik Gandini); uno che ha corrotto un secondino per farsi fotografare in cella a San Vittore e monetizzare con il rotocalco di turno; potrà mai uno così resistere alla tentazione di farsi un selfie e spararlo su Instagram nemmeno 24 ore dopo essere uscito di prigione?
Se la domanda è retorica e la risposta scontata, altrettanto prevedibile, a questo punto - ma andava certificato - è l’esito della prima operazione mediatica prodotta da Fabrizio Corona neo-riemerso dalle patrie galere. Il fin troppo puntualissimo selfie. Eccolo. Lui un po’ stanco, lo sguardo in fotocamera. Intorno i suoi collaboratori più stretti: quattro persone, tutte taggate. Assunta De Prisco, Francesca Persi, il braccio destro Armando Limone, e Christian Contessa.
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Contabilizzando in “cuoricini” (l’equivalente su Instagram del “like” di Facebook), la foto ne ha incassati 4.600 in un’ora. E oltre 600 commenti. È l’accoglienza social con cui il popolo coronizzato -682mila fan sul profilo fb, quasi 70 mila “mi piace” - ha accolto il “buongiorno” fotografico del loro idolo. Nemmeno il tempo di atterrare nella comunità Exodus di don Mazzi in quel di Lonate Pozzolo - il luogo dove l’ex agente fotografico è stato affidato in prova ai servizi sociali e dove dovrá scontare il suo residuo di pena ed ecco che la catarsi inizia sotto il solito segno. Apparire. La cifra della vita di Corona. La sua ossessione.
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«Sono ancora stravolto per questa grande emozione, ma sto cominciando ad ambientarmi», ha riferito al suo avvocato Ivano Chiesa. Si vede. Liberissimo di fare scatti con chi vuole. Ma chi si aspettava, o sperava, che Corona appena uscito dal carcere di Opera si mettesse li quieto e tranquillo attenendosi a un più opportuno e sobrio silenzio, ha dovuto ricredersi. Non è possibile. No se puede. Anzi si, se è un selfie se puede, come ha hashtagato il suo primo post l’ex marito di Nina Moric (“ho attraversato la tempesta, ho lottato fino all’ultimo, è stata dura ma necessaria”).
Redento? Pronto a curare la dipendenza (ammessa a rate ma ammessa) dalla cocaina e dai pilloloni energizzanti? «Lo aspettavo, Fabrizio ha una ricchezza e una sensibilità che non si conoscono », ha detto Don Mazzi. «Era già stato qua un mese, alle sei e mezza del mattino era già in palestra con venti ragazzi. Tutti figli di buona donna. Li faceva sudare ». Curiosità: la comunità Exodus ospita quel Lele Mora che di Corona è stato affettuoso pigmalione. E che viene a curare l’orto.
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Dice Mora: «Quando ho saputo della scarcerazione di Fabrizio, ho avuto un sussulto di gioia. Gli ho voluto e gli voglio ancora bene. Ma, se lo incontrerò in comunità, non lo abbraccerò. Gli stringerò la mano. Non ho niente da dirgli». Vecchie ruggini, interviste in takle, sentimenti spezzati. «Non sapevo che fosse dipendente dalla cocaina. Da altre sostanze sì» - ha aggiunto l’ex agente dei vip - . Il Corona visto da Mora? È una persona malata., soffre di tre malattie. Una depressione pesantissima, una dipendenza dai soldi e un’altra cosa che non sta a me dire. Deve curarsi, non può stare in carcere».
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È il buon proposito annunciato da Corona giovedì. «Non tornerò più in carcere». Come se dipendesse solo da lui. I fan su FB gli fanno coraggio. “Chi scrive commenti negativi contro Corona credo non abbia un’idea chiara dei reali problemi che abbiamo in Italia, era una vergogna che Corona fosse ancora in carcere!!!!”, scrive Stefania Sbicego. “Forza Fabrizio, fai vedere chi sei”, chiosa Davide Signorelli.
Pronti via. Primo giorno prima uscita sui social network. Poteva essere diversamente? In un cortile in corso Como c’è un loft dove Corona ha dato lavoro a una quindicina di persone. Un tempo la società si chiamava Corona’s. Poi Fenice. Si occupano di social, di pubblicità, di eventi, di sponsorizzazioni. Dall’incubatore è nata l’esperienza del sito Social Channel. «Fabrizio è riuscito a mettere su un’azienda anche in carcere».
Armando Limone ricorda Vocelibera.net, la redazione digitale dei detenuti creata da Corona nel penitenziario di Busto Arsizio. Le cronache ricordano anche altro dell’ex re dei paparazzi. Appena uscito da San Vittore, nel 2007, sfiló sulla passerella di Carlo Pignatelli. Per ora, con addosso una condanna a 13 anni e due mesi, riparte da un selfie.
2. LA MADRE DI CORONA: “PRESTO FABRIZIO TORNERÀ AL LAVORO”
Davide Milosa per "il Fatto Quotidiano"
Al telefono la voce trema un poco. Mamma Gabriella non ci crede. La notizia è di giovedì, ma ancora lei non si è abituata all’idea. Fabrizio Corona, dopo tre anni ha lasciato il carcere di Opera per terminare la sua pena (sei anni) nella comunità Exodus di Don Mazzi. Affidamento in prova. Decisione che, pur subito esecutiva, dovrà essere vagliata dal tribunale di Sorveglianza. Mamma Gabriella è a Milano. Fabrizio non lo ha ancora visto. Molto probabilmente andrà a trovarlo oggi. Sta in stazione. Attende l’adorato nipotino.
Parla di fretta, ma con voglia. “È una gioia grande – dice immediatamente – quasi non ci credo”. Eppure ancora prima di giovedì, qualcosa sembrava potersi muovere. “È vero ci aspettavamo una notizia positiva, ma non fino a questo punto”. Gabriella è raggiante. Come anche Ivano Chiesa il legale di Fabrizio. Parla commosso. “L’avvocato lo si fa per queste cose, mica per i soldi”.
Ricorda la mattinata di giovedì, quando, del tutto ignaro della decisione, è entrato nella sala colloqui. “Fabrizio mi è saltato addosso urlando, dandomi un sacco di pacche sulla schiena, lui è uno passionale, generoso, un uomo diverso dall’immagine che ha dato ai media anni fa, ieri mi ha detto: sono ancora stravolto per questa grande emozione, sto cominciando ad ambientarmi”.
Non si stenta a crederlo. Dopo tanta galera giustificata o meno. E poi quell’incubo del reato ostativo, l’estorsione aggravata che lo costringeva dietro alle sbarre. Il caso Trezeguet, i soldi presi per non pubblicare delle foto. Chiesa ha lavorato tanto ma alla fine lo ha tirato fuori. “Esistono - spiega - due tipi di ostatività: una assoluta legata ai reati di criminalità organizzata e una relativa”.
Per quella relativa si concedono forme di detenzione alternative solo sotto i quattro anni. Per quel reato l’ex re dei paparazzi ne ha già scontati due. E dunque, superato questo scoglio, ecco il via libera che sarebbe potuto anche arrivare prima “visto che - spiega l’avvocato - tutte le perizie e tutto il percorso carcerario di Corona è stato esemplare, per questo i giudici mettendolo ai servizi sociali hanno anche valutato che il pericolo di fuga ormai non ci sia più”.
GABRIELLA MADRE DI FABRIZIO CORONA
“Fabrizio si sente disorientato – ha spiegato ieri la signora Gabriella – capita dopo tanto tempo passato in prigione. E poi c’è l’angoscia che tutto possa tornare indietro. L’affidamento è in prova”. Cuore di mamma insomma. “Fabrizio è comunque felicissimo, al di là di tutto, ci godiamo il momento”. Non vede l’ora di riabbracciarlo, di dirgli che una parte del viaggio è ormai alle spalle, che ora tutto può solo ricominciare. Anche lei ricorda la mattina di giovedì.
“Ero a casa, poi è squillato il cellulare, ho visto che era Fabrizio, ma nulla sapevo. Lui ha gridato. E io, guardi, gli ho detto: Fabrizio il cuore batte così forte che mi sembra che stia per scoppiare”. Ora, però, l’emozione lascia il posto alla felicità. “Fabrizio è cambiato, è consapevole degli errori commessi”, dice ancora Gabriella. “E soprattutto ha molta voglia di fare e di ricostruirsi la sua vita”.
Progetti dunque. “Assolutamente, Fabrizio, sono convinta, tornerà a fare il suo lavoro, quello che sa fare meglio, visto che ha anche un ufficio ben avviato e lo farà non come in passato, ma con maggiore consapevolezza”. In sottofondo si sente il rumore della Stazione centrale di Milano. “Domani (oggi per chi legge, ndr) andrò a trovarlo assieme al mio nipotino, ora ho solo voglia di vederlo fuori dal carcere e di riabbracciare il figlio meraviglioso che ho cresciuto”.
Insomma, dopo tanti appelli, dopo tanto tempo (probabilmente troppo), Corona ha ottenuto quello che voleva. È felice. E come lui, tanti che hanno condiviso la sua battaglia. Tra loro Paolo Bocedi, il presidente dell’Associazione antiracket Sos Italia Libera, che ieri ha commentato così la scarcerazione: “Sono soddisfatto, i miei appelli hanno avuto un seguito anche nei confronti della magistratura che si è rivelata sensibile e capace. Corona stava pagando un prezzo spropositato per i reati commessi . Sono certo che da oggi ritroverà la voglia di vivere accanto a suo figlio. Spero di abbracciarlo al più presto”.
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