CORRIERE DELLE MIE BRAME – CALABRESI È PRONTO DA MESI AL TRASLOCO IN VIA SOLFERINO (GRAMELLINI ALLA GUIDA DE “LA STAMPA”), MA I SALOTTI DEL POTERE ASPETTANO DI CONOSCERE IL NOME DEL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Camilla Conti per "Il Fatto Quotidiano"

 

ferruccio de bortoli   ferruccio de bortoli

Natale in casa Rcs: “Forse sono rimasto troppi anni”, ha detto il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli alzando il calice davanti alla redazione riunita per il tradizionale brindisi natalizio. Un discorso che ad alcuni giornalisti è parso come un commiato in vista delle annunciate dimissioni attese in primavera.

 

Altri sono meno sicuri dell’addio. Anzi, nei corridoi della Rizzoli c’è qualcuno che scommette su un altro mandato a sorpresa di De Bortoli anche dopo la scadenza “legale” del suo contratto a fine aprile 2015 nonostante il tassativo niet degli Agnelli, soci di maggioranza del gruppo editoriale.

 

Di certo al brindisi natalizio è stata notata l’assenza, per la prima volta, dell’amministratore delegato Pietro Scott Jovane, cui la Fiat di John Elkann ha affidato il futuro della società. A rappresentare l’azienda c’era solo Alessandro Bompieri. Direttore della divisione Media di Rcs e considerato un manager “amico” dell’attuale direzione del Corriere.

romano prodiromano prodi

 

A chi lo ha chiamato per gli auguri negli ultimi giorni De Bortoli continua a dire di essere in partenza dopo undici anni al timone. A Torino, intanto, continua a scaldarsi il direttore de La Stampa Mario Calabresi che proprio negli ultimi giorni ha varato una nuova tornata di nomine e una riorganizzazione della redazione del quotidiano sabaudo proprio come fece qualche mese fa quando sembrava imminente il trasloco in via Solferino e la cessione della guida del quotidiano torinese al suo vice, Massimo Gramellini.

 

Ma aprile è ancora lontano e nei prossimi mesi molte cose potrebbero cambiare, fuori e dentro al quotidiano milanese. Fuori perché i salotti del potere aspettano di conoscere il nome del nuovo presidente della Repubblica. E se il prossimo inquilino del Quirinale dovesse davvero essere Romano Prodi, dicono nei corridoi della Rizzoli, De Bortoli avrà molte chances in più per rinnovare il mandato.

 

CARLO PERRONE JOHN ELKANN CARLO PERRONE JOHN ELKANN

Dentro perché fra i soci di Rcs vige una pax armata che potrebbe rompersi all’avvicinarsi dell’assemblea che sempre a primavera sarà chiamata a rinnovare il consiglio di amministrazione. Una pace precaria anche perché non c’è più un patto di sindacato che blindi tutti i giochi. Lo statuto è inoltre stato modificato e con il prossimo cda la lista di maggioranza prenderà i due terzi del board.

 

Non è un caso, come ha fatto notare ieri Milano Finanza, se a tutt'oggi non c'è seppure informalmente l'elenco dei futuri consiglieri del gruppo editoriale che fra qualche mese probabilmente cambierà anche la poltrona del presidente, ora occupata da Angelo Provasoli (come suo successore circolano i nomi di Luca Garavoglia, azionista di controllo di Campari, e di Paolo Mieli, presidente di Rcs Libri).

 

Pietro Scott Jovane Pietro Scott Jovane

   I due fronti contrapposti sono sempre gli stessi: da un lato la Fca capitanata da John Elkann (che ha il 16,73 per cento), dall’altro Diego Della Valle (con il 7,32). In movimento è però lo scacchiere degli alleati per ora a bordo campo: non solo Urbano Cairo (al 3,67 per cento) e la famiglia Rotelli (3,37) che potrebbero schierarsi con Mister Tod’s. Cruciale sarà infatti il ruolo delle banche: in primis, di Intesa San-paolo (4,18 per cento) guidata da Carlo Messina ma soprattutto presieduta da Giovanni Bazoli che di De Bortoli (e di Romano Prodi) è sempre stato un grande sponsor.

 

Intesa potrebbe decidere di convertire in azioni i debiti vantati con Rcs (come del resto ha già fatto nel caso di Sorgenia e dovrebbe fare per l’Ilva di Taranto) spingendo anche Unicredit a seguire la stessa strada. In quel caso, i due soci bancari diventerebbero assai più pesanti e dunque in grado di sparigliare le strategie di gioco di Elkann che nel frattempo starebbe cercando la sponda dei fondi d'investimento esteri, sfruttando le sue ottime relazioni internazionali.

Angelo ProvasoliAngelo Provasoli

 

   Resta da capire se prenderà posizione Mediobanca (9,93 per cento, ma la quota è in constante diminuzione) mentre il suo vicepresidente Marco Tronchetti Provera (socio attraverso Pirelli di Rcs con il 4,43%) non si schiererebbe di certo contro Intesa e Unicredit. Senza trascurare il peso di UnipolSai (4,6 per cento) che in una logica di due liste contrapposte potrebbe risultare decisivo.

 

Un assist da fuori campo a Della Valle, potrebbe infine arrivare dall’amico Luca Cordero Montzemolo che dopo l’uscita assai poco spontanea dalla Ferrari e l’ultimo botta e risposta con l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, non perderebbe occasione per esaltare la gestione di Ferruccio de Bortoli. Che se davvero lascerà il Corriere ad aprile riceverà subito altre importanti offerte di lavoro: le scommesse dei bookmaker milanesi scommettono sul un futuro nel gruppo Sole 24Ore o in Confindustria. O in alternativa a Palazzo Marino come sindaco. Chissà.

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