"YOUTUBE STORY" DI GLAUCO BENIGNI
1- IL NUOVO YOUTUBE
Il 15 ottobre è un nuovo giorno. Chad, Steve (e Jawed) hanno ottenuto un enorme premio per la loro visione pragmatica del video online, ma d'ora in poi dovranno concordare le mosse con Google, che a detta di tutti è il soggetto dominante nel mercato online. Dopo aver conquistato il web ora Google si accinge a espandersi negli altri media, e al volante delle operazioni c'è Eric Schmidt, da qualcuno definito «un avido pilota».
YOU TUBEMa chi è costui? Mentre di Larry Page e Sergey Brin si sa molto vista la loro presenza decennale sulla scena, di Eric si comincia a parlare in quel periodo. Intanto viene incoronato n. 1 del web da Media Guardian 100, anche perché siede nel Consiglio d'Amministrazione della Apple. Come Larry e Sergey, il triumviro Eric ottiene dalla Google un salario nominale pari a 1 dollaro l'anno (sì, avete letto bene) ma ha a disposizione un jet e le azioni da lui possedute valgono 5 miliardi di dollari. Il suo obiettivo è decuplicare il volume d'affari di Google portando la società a un fatturato di 100 miliardi all'anno, e per conseguirlo non disdegna di frequentare attivamente anche le riunioni del Partito repubblicano.
Poveri Chad e Steve: gli agnelli, con le tasche piene di denaro, sono finiti nella tana del lupo. E ora, che succederà? Comunque, secondo Chen: «È finito il supplizio di Tantalo», metter le mani sulla pubblicità ora è possibile, soprattutto perché non spetta più a loro. YouTube non è più Video vox populi né tantomeno una bomba a orologeria.com, ma uno dei soggetti che gioca a ridisegnare la mappa degli investimenti pubblicitari della Tv americana: 74 miliardi di dollari l'anno (e non solo). La Tv ha ormai più di cinquant'anni, quella via cavo più di trenta. YouTube è invece una neonata che si rivolge alla generazione che si è autodefinita «Decido io, non tu».
A metà ottobre YouTube annuncia che, a seguito dei recenti accordi con grandi società proprietarie di contenuti, è costretta a utilizzare software antipirateria. Il software è in grado di distinguere una copia di bassa qualità di un video musicale da una versione originale di alta qualità. Nei casi in cui il video sia ritenuto «illegale» sarà sostituito con una versione approvata o rimosso definitivamente. La situazione dunque va «normalizzandosi» sempre più, ma un grosso scoglio si erge sulla nuova rotta: la Viacom Inc., un bestione giurassico da 10 miliardi di fatturato all'anno, proprietaria fra l'altro della Paramount e di MTV. Ai primi di novembre i suoi avvocati chiedono a YouTube di rimuovere il materiale illegale. È solo l'inizio di uno scontro epocale.
Come si sa, una delle leggi fondamentali delle azioni di risarcimento legale è: «Non perdere tempo a far causa a chi non può pagarti». Questo aveva giocato a favore di YouTube fino al giorno della cessione. Ora c'è Google. Un soggetto molto solvibile. Nonostante la chiusura degli accordi con alcune Major Companies, resta aperta la partita con le migliaia e migliaia di piccoli autori, e non solo quelli della musica. Ed è anche scaduto l'accordo con la NBC, limitato all'autunno del 2006. Si svegliano dunque i sindacati: autori Tv, registi e piccoli produttori vogliono sapere qual è la loro fetta nell'online video business, e spingono. Era già successo al tempo dei DVD e della pay-per-view, ma quel tipo di royalties oggi sono considerate non adeguate.
Si fa viva anche la SIAE giapponese (JASRAC), richiamando YouTube all'osservanza delle norme sul copyright riguardo ai contenuti illegali presenti sul sito. Miglia- ia di videoclip di artisti giapponesi, tra cui Tokyo Jihen e altri artisti J-Pop, vengono rimossi. Ma non basta mai. «Ci vorranno anni per risolvere questa storia» dicono i boss delle major. «È come se la tecnologia avesse frantumato le pratiche d'affari e le leggi precedenti» dice un manager di YouTube. L'effetto YouTube infatti, ormai è chiaro, non si risolve con accordi tra privati. «Ci vorrebbe un intervento del governo» sancisce Chad Hurley.
il fondatore di youtubeE l'intervento «governativo» giunge, ma non certo come auspicato da Chad e non certo da parte del governo americano. Chi manifesta infatti viva preoccupazione per come si stanno mettendo le cose in generale, nell'area dei siti di videosharing, è il Commissario Europeo Viviane Reding. La signora propone di dividere il mondo della comunicazione in due grandi categorie: «lineare» e «nonlineare». Alla prima appartengono le offerte «portate» (push) all'utente, indipendentemente dal fatto che giungano via etere, via satellite, via cavo o su rete Internet.
Alla seconda appartengono le offerte «richieste» (pull) dall'utente, anche in questo caso indipendentemente dal sistema (piattaforma) di distribuzione/diffusione. Per il secondo tipo di servizi la regolamentazione sarebbe minima (tutela dei minori, norme antirazzismo, eccetera). La sola idea di regolamentare però fa trasalire i liberisti inglesi e in particolare il ministro delle Comunicazioni, Shaun Woodward. L'iniziativa va incontro dunque a uno stop, e MySpace e YouTube tirano un respiro di sollievo.
2- INVENZIONE DELL'ANNO 2006
A quel punto giunge un aiuto inaspettato da uno youtuber inaspettato: Peter. L'uomo è un pensionato settantanovenne che si firma Geriatric 1927. Durante la Seconda guerra mondiale è stato un tecnico radar dell'esercito inglese e ora siede raggrinzito in una stanzetta e racconta a una webcam la sua vita, i suoi disagi, le sue speranze nelle nuove generazioni, i ricordi dei bombardamenti su Londra, le moto della sua gioventù, il giardinaggio, la vecchia moglie Mary che lo redarguiva sempre. Per qualche verso sembra Andy Capp. Peter è proprio uno di quei casi di «star in un giorno».
Il suo primo clip, inviato il 5 agosto del 2006, fa immediatamente il giro del mondo e ottiene un paio di milioni di visionamenti. In seguito qualcuno farà per lui e su di lui un sito molto frequentato che ospita blog e videoblog. Al suo debutto ottiene centinaia di migliaia di commenti positivi e poetici ma, per correttezza, c'è da dire che nel tempo si attirerà ostilità di molti, fino a ricevere commenti tremendi. In ogni caso Peter è una celebrità di YouTube e ciò offre l'occasione per un altro aiuto inaspettato da parte di Time Magazine. In un lungo articolo a firma Lev Grossman, prestigioso scrittore di origini ebraiche, autore di best seller famosi, si legge: «Un anno fa questo non sarebbe stato possibile. Nei dodici mesi passati migliaia di persone comuni sono diventate famose, e quelli già famosi sono rimasti imbarazzati. Grandi somme di denaro sono passate di mano... Le regole sono diverse ora e sono state cambiate da un sito web: YouTube».
Sin dalle prime righe sembra una lettera aperta, che una certa parte della potente intellighenzia newyorkese redige a sostegno dei ragazzi. E infatti è proprio così: «È stato un anno interessante nelle tecnologie» continua Grossman, facendo una lista delle recenti innovazioni «ma solo YouTube ha creato un modo nuovo per milioni di persone di intrattenersi, educarsi, stupirsi e rendersi agilmente forti a vicenda, in una scala mai vista prima». Sono solo le premesse all'affermazione fondamentale che equivale, nella tradizione americana, al conferimento di un Oscar o di un Premio Nobel: «Ecco perché YouTube è scelta da Time quale Invenzione dell'anno 2006... Hanno aperto un portale verso un'altra dimensione... hanno svelato qualcosa che non trovava posto nei bilanci d'affari: il solitario, sottopressione, trattenuto video-inconscio d'America».
lapresse youtube Chad Hurley Steve ChenPuò bastare. Ma Grossman non vuole limitarsi e affonda decisamente: «La gente vuole vedere video senza censura dall'Iraq, Libano e Darfur, fatti non dai giornalisti in visita, ma dai soldati che combattono e dalla gente che vive e muore in quelle zone. Quei video non saranno patinati, ma sono veri. E comunque il ‘patinato' è sopravvalutato. Le immagini patinate sono ferme al 2005... Così come i blog hanno trasformato gente comune in giornalisti, YouTube trasforma la gente comune in celebrità». Augh!
Nei nove giorni che seguirono l'uscita di Time, il titolo di Google al NASDAQ sale da 474 a 513 dollari per azione. Potenza del verbo (e degli aggettivi)!
YouTube continua a infilare perle nel suo lungo rosario d'accordi. Dal 15 al 28 novembre 2006, l'ufficio stampa, rafforzato per affrontare le nuove imprese, annuncia in sequenza: 1) un'alleanza strategica con la Lega nazionale di hockey che prevede inserimenti di filmati giornalieri della stagione 2006-2007; 2) lo straordinario successo ottenuto dai programmi della CBS che, su YouTube, hanno totalizzato in un mese la bella cifra di 29,2 milioni di spettatori; 3) il romantico abbraccio con la Frank Sinatra Enterprise che mette a disposizione di tutti gli youtuber il classico Come Fly With Me dell'idolo di Las Vegas, affinché possano realizzare indisturbati karaoke, balletti, videomusicali e quant'altro; 4) la posa di un'altra pietra miliare: dai primi di dicembre, i 57 milioni di utenti di Verizon Wireless, secondo gestore di telefonia cellulare Usa, possono avere accesso a una selezione di video presenti su YouTube alla modica somma di 15 dollari al mese o 3 dollari al giorno.
Un'altra barriera tecnologica è crollata. I giornali titolano: «Non è chiaro, nel prossimo futuro, quale sarà l'impatto finanziario di questo accordo». In realtà non è chiaro soprattutto quale sarà l'impatto geoculturale e geopolitico dei futuri accordi di YouTube con le società telefoniche.
Un brutto episodio però fa riflettere ulteriormente. Durante una manifestazione a Oaxaca, in Messico, Brad Will, cameraman statunitense, è ucciso con due colpi di pistola mentre inquadra il suo assassino. Il videoclip viene mandato in onda dal canale Telemundo e successivamente ripreso da YouTube.
3- «TU, ANONIMO UTENTE DI INTERNET, SEI L'UOMO DELL'ANNO».
A ridosso del Natale 2006 Chad e Steve sono considerati le due maggiori star dell'anno e Time Magazine, ancora una volta, vuole strizzar l'occhio ai Ragazzi, anche se di sponda. Come sempre in quel periodo il settimanale procede alla nomina dell'Uomo dell'Anno.
Concedere loro anche questo titolo sarebbe un po' troppo. Gli editor di Time scelgono allora di attribuirlo a «You» (Tu). In copertina, su un monitor di computer che ricorda sin troppo lo schermo di YouTube, viene stampato: «Sì, Tu (sei l'Uomo dell'anno). Tu controlli l'Era dell'informazione». All'interno ancora Lev Grossman spiega che gli utenti Internet di tutto il mondo, grazie a esperienze quali quella di YouTube, MySpace e Wikipedia, sono il motore della «democrazia digitale». Mentre in un altro lungo articolo, intitolato I guru di YouTube, si ricostruiscono le gesta di Chad e Steve.
Anche Coca-Cola e Chevrolet vogliono siglare accordi con la società di San Bruno. La prima, dopo aver evidentemente perdonato lo scherzo del mix con Mentos, incita chiunque a scambiarsi video natalizi sponsorizzati dal suo marchio. Il gigante automobilistico invece vuole troneggiare all'interno dell'evento di fine anno. Un capodanno around the clock: tutte le celebrazioni del mondo al variare dei fusi orari, scandite da videoclip che arrivano ogni ora dalle grandi capitali del pianeta. A partire dalla Nuova Zelanda per finire a Los Angeles, con messaggi speciali caricati dalle celebrità del sito: Boh3m3, Smosh, Terra Naomi, Renetto, Chad Vadar, The WineKone e dalle star delle case discografiche possedute dalla Warner Music.
Il 2006 cede il passo al 2007. Tra mortaretti e morti negli attentati, tra crisi petrolifere e video, si tirano le somme. Le guerre continuano. Il Pentagono ha aperto un'altra inchiesta il 28 novembre su un paio di filmati che sono apparsi su YouTube e il segretario della Difesa, Donald Rumsfeld, si è sentito in dovere di affermare che «l'esercito americano non è preparato ad affrontare una guerra di propaganda combattuta nell'Era di Internet». Dietro molte delle grandi storie si rinviene la ricerca di un Nuovo Ordine Mondiale. La Russia, ma soprattutto l'India e la Cina stanno crescendo a dismisura. Il Celeste Impero subentra al Regno Unito, al quarto posto nella classifica delle maggiori economie, dopo Usa, Giappone e Germania.
STEVE CHENA cinque anni dallo scoppio dello scandalo Enron, i due maggiori responsabili sono stati condannati e uno è morto di crepacuore. Il prezzo del barile di petrolio ha raggiunto (in agosto) quota 78,8 dollari; l'onnipotente n. 1 della Banca Federale Usa, Alan Greenspan, si è ritirato; mentre Bill Gates annuncia che intende farlo nel 2008. Il pianeta Terra, con a bordo i suoi 6,5 miliardi di umani, nonostante appaia abbastanza turbato da eruzioni vulcaniche, cicloni, tsunami, inondazioni, desertificazioni e scioglimento dei ghiacciai, continua il suo interminabile viaggio nell'infinito e sconosciuto universo. YouTube, oltre a documentare ampiamente ogni disastro ecologico, ospita anche circa 50.000 videoclip, rintracciabili con il tag «Ufo», in cui vengono mostrate a milioni di utenti molte astronavi a disposizione di diverse razze extraterrestri.
15/Continua...
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