Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia
1. UN NAZARENO È PER SEMPRE
“Se qualcuno pensa che possa esistere Forza Italia senza Berlusconi, auguri. E’ una valutazione che nemmeno ai teorici del girotondismo più puro può venire in mente”. Matteo Renzi manda un messaggio forte all’alleato di questo 2014 in vista delle votazioni per il Quirinale: il patto del Nazareno è un patto di mutua assistenza con Berlusconi ed è sempre in vigore. I due leader si vedranno nella settimana dopo la Befana e da quell’incontro dovrebbe uscire il nome giusto per la successione a Re Giorgio.
Renzie, nella conferenza stampa di ieri, non si è sbilanciato sull’identikit del nuovo capo dello Stato, ma ha escluso che ci possano essere 200 franchi tiratori, che è il numero che metterebbe in difficoltà il Patto del Nazareno. E “Repubblica” riferisce che ai suoi abbia detto: “Servirebbe un nuovo Pertini”, ovvero un politico che sappia farsi amare dalla gente.
Se le cose stanno così, profili “tecnici” come quello di un Padoan non hanno chance, mentre resta forte il nome di Anna Finocchiaro. In ogni caso, si comincia da un accordo Renzie-Berlusconi. E’ questa l’unica certezza di un gennaio che, anche per la crisi greca, resta pieno di incognite.
2. TITANIC ITALIA
Il disastro della Norman Atlantic vira sulla tragedia, con dieci morti e una trentina di dispersi. Con un bilancio del genere, giornali indecisi se celebrare la macchina dei soccorsi, mentre la “regìa di Palazzo Chigi”, decantata al primo giorno con tanto di Renzie sulla plancia di comando, lascia prudentemente la scena.
Repubblica dà voce ad alcuni clandestini: “Noi saliti di nascosto con i camion a Patrasso, laggiù nella stiva in tanti sono bruciati vivi” (pp. 2-3). Il Corriere suona ancora le trombe con Aldo Cazzullo e loda “un’Italia che ha saputo rischiare in proprio” (p. 1). Il Messaggero abbandona i trionfalismi della prima ora e titola a tutta prima: “E’ strage, giallo sui passeggeri”. E il Cetriolo Quotidiano accusa: “Troppi dispersi, troppi ritardi” (p. 1). Durissimo il Giornale: “Il governo non sa contare i morti. In diretta tv il presidente del Consiglio assicura senza tema di smentite: ‘Cinque vittime’. Ma i cadaveri trovati sono dieci e i dispersi 40. Chi gli ha dato le informazioni sbagliate?” (p. 1).
Sul fronte delle cause dell’incidente, prime supposizioni. “Mancato allarme, sovraccarico e ritardi. Tutti i sospetti sulle cause del disastro. Dall’origine (e dall’orario) dell’incendio scoppiato a bordo, fino alle polemiche sulla destinazione scelta per condurre in salvo i superstiti e l’imbarcazione: sono ancora molti i punti controversi nella ricostruzione di quanto è accaduto a bordo e intorno al traghetto messo sotto sequestro” (Repubblica, p. 4). Il Corriere sottolinea: “La stiva irregolare e l’allarme in ritardo. Così l’incendio è divampato fino ai ponti” (p. 6). La Stampa punta il dito sulla Grecia: “Quelle quattro ore cruciali e la marcia indietro della Grecia. I soccorsi spettavano ad Atene, che ha chiesto aiuto in ritardo” (p. 3).
traghetto in fiamme norman atlantic 9
3. MICCIA GRECA E CONTI PUBBLICI
Lo scioglimento del Parlamento greco mette paura ai mercati, che temono una vittoria di Tsipras e la messa in discussione degli accordi con la Troika. Repubblica: “La Grecia spaventa di nuovo l’Europa. La Borsa di Atene perde il 4%, male Milano, lo spread italiano a 143. Renzi: ‘Nessun contagio’. Fmi e Ue: tratteremo con il nuovo governo”. “Basta sacrifici e meno debito’. Tsipras fa sognare gli elettori, con l’Ue trattativa durissima” (p. 10).
traghetto in fiamme norman atlantic 8
Il Corriere intervista Pier Carlo Padoan in versione pompiere: per il ministro possiamo stare tranquilli perché, rispetto al 2010-2011, oggi abbiamo l’unione bancaria e c’è una Bce che si è detta determinata a fare di tutto per salvare l’euro (p. 11). Ed eccoci a Drago Draghi: “Il rompicapo Atene sulle scelte di Draghi. A gennaio la Bce chiamata a decidere sull’acquisto massiccio di titoli di Stato nell’eurozona. Le rassicurazioni del Fmi. Gli analisti non credono all’uscita dall’euro, l’incognita è il debito” (Corriere, p. 15).
Il Messaggero riporta in un retroscena i piani di Palazzo Chigi sui conti pubblici: “Il premier sfida l’Europa: se serve sforiamo il 3%. Renzi vuole che gli investimenti per la crescita non siano conteggiati nel deficit” (p. 9).
traghetto in fiamme norman atlantic 7
4. ROMANZO QUIRINALE
Renzie non scopre le carte sul Colle, ma qualche indizio lo semina. Repubblica: “L’identikit di Palazzo Chigi per l’accordo sul Colle. ‘E’ un ruolo tutto politico, serve un nuovo Pertini’. Meno chance per i tecnici, frecciate a D’Alema e Fitto. ‘Ostruzionismo sull’Italicum? Siamo esperti di canguri” (p. 18). Il Messaggero riporta la sicurezza del premier spaccone: “Renzi: ‘Quirinale, abbiamo i numeri’. In ribasso le quotazioni dei tecnici” (p. 6).
Il Corriere guarda nel campo di Forza Italia: “Mossa di Berlusconi per sigillare il Patto. Incontro con Renzi in gennaio, il leader di Fi: clausola di salvaguardia sull’Italicum prima
del Colle” (p. 13). Libero interpreta così le parole di Renzie: “Matteo boccia l’idea di un tecnico. Per il Colle rispunta la Finocchiaro” (p. 5).
loredana de petris alexis tsipras
5. MA IL BANANA È TORNATO SIGNORINO?
Sulla Stampa, un pezzo molto informato di Maria Corbi fa dubitare del legame tra Silvio e “Franceschina”: “C’eravamo tanto amati. Silvio e Pascale, feste separate. Lei è in Spagna per studiare. ‘Ma lui le vuole sempre bene” (p. 11). I rapporti raffreddati dopo il “no” del Cavaliere al matrimonio.
6. PIÙ LICENZIAMENTI PER TUTTI
Renzie rivendica la paternità della scelta di lasciare aperta la questione dell’applicabilità del Jobs Act agli statali: “Renzi non fa sconti agli statali. ‘Premi ai migliori, via i lavativi, discuteremo la licenziabilità. Il premier: ‘Io ho cancellato la norma, il Jobs Act parla d’altro. Sul pubblico impiego le nuove regole nel decreto Madia” (Repubblica, p. 14).
carlo fuortes e pier carlo padoan
7. AVVISI AI NAVIGATI
L’uomo che non parlava ha cominciato a parlare. Repubblica riferisce che Diego Anemone, il costruttore al centro dello scandalo G8 “vuota il sacco e collabora con la procura. Legami con Mafia Capitale” (p. 23). Lui intanto si fa intervistare dal Cetriolo Quotidiano e annuncia: “Rivoglio i soldi da tutti, anche da Scajola. Mi consigliavano di non rispondere, ma politici e dirigenti con lavori pagati da me non hanno subito conseguenze paragonabili alle mie. Abbiamo calcolato 10 milioni di euro per ristrutturazioni fatte e non saldate. A molti ho fatto scrivere dal mio civilista: qualcuno mi ha risposto che sono matto” (p. 12). Se Anemone questa volta parla davvero, per molti saranno dolori.
MATRIMONIO MICHELLE HUNZIKER TOMASO TRUSSARDI- BERLUSCONI E FRANCESCA PASCALE
8. SODDISFATTI E RIMBORSATI
Botta di fortuna per Eni, che era in serio imbarazzo sul progetto South Stream. “L’ora del divorzio. Gazprom liquida Eni ed Edf e rilancia il gasdotto in Turchia. Il colosso russo rimborsa i soci dell’Eurozona e chiude il consorzio. Da chiarire il ruolo di Saipem: può rientrare con un progetto diverso. La società italiana così recupererà circa 300 milioni cui si aggiunge un interesse annuo del 10 per cento” (Repubblica, p. 29).
9. DOCTOR MALAGÒ, I PRESUME
Libero dedica una paginata al curaro a Pennellone Malagò: “La laurea falsa del signore dello sport italiano. Bufera sul presidente del Coni, Giovanni Malagò. Condannato per tre esami taroccati: gli statini erano fasulli. Lui si difende: tutto prescritto, i pm non hanno dimostrato nulla” (p. 11).
10. ULTIME DA UN POST-PAESE
GIOVANNI MALAGO' BACIA LA MANO A PAPA BERGOGLIO
Il finanziere George Soros fa capolino nella città di Pittibimbo: “Firenze, il magnate Soros in difesa dei mendicanti. ‘Il Comune li scheda’. Interviene il Garante. Palazzo Vecchio deve rispondere sull’elenco entro metà gennaio. Arriva in tribunale la battaglia di tre rumene, appoggiate da due fondi internazionali, multate dai vigili per comportamenti molesti. Il database contiene informazioni personali, foto, ma anche verbali ricevuti, introiti ed eventuali disabilità” (Repubblica, p. 23).