1. L’EDITORE GUIDO VENEZIANI TORNA ALL’ATTACCO DE “L’UNITÀ”, E “LIBERO” SI DIVERTE A SBERTUCCIARE I CRONISTI DEL QUOTIDIANO: “PORNODIVE E VELINE FUTURE COLLEGHE” 2. TRA I COLLABORATORI DEL GRUPPO CI SONO INFATTI EVA HENGER, LORY DEL SANTO, LA LECCISO, FRANCESCA CIPRIANI DEL “GRANDE FRATELLO”, E IL TRONISTA PIETRANTONIO 3. NELLE PROSSIME ORE LA NUOVA OFFERTA DOPO IL PRIMO RIFIUTO: 10 MILIONI, CON L’INGRESSO (SIMBOLICO) DELLA FONDAZIONE EYU, CHE HA GIÀ RILEVATO ‘EUROPA’ E YOUDEM 4. I REDATTORI, CHE ALL’INIZIO GUARDAVANO CON ORRORE LA SCUDERIA DEI SETTIMANALI GOSSIPPARI “STOP” E “VERO”, ORA “ACCOLGONO CON FAVORE” L’OFFERTA DI VENEZIANI 5. MA CONTINUANO AD AGGRAPPARSI AL PARTITO: “LA TESTATA DEVE RIMANERE DI SINISTRA, E IL PD DEVE GARANTIRE GLI ATTUALI GIORNALISTI”. IL NUOVO PADRONE NON È CONVINTO 6. “SARÀ UN GIORNALE SEMPLICE E POPOLARE. LO AFFIDERÒ A UN DIRETTORE MOLTO GIOVANE”
1. PORNODIVE E VELINE FUTURE COLLEGHE DELL’«UNITÀ»
Franco Bechis per "Libero Quotidiano"
la nuova unita di guido veneziani by daxest
L'offerta finale dovrebbe essere formalizzata nelle prossime ore. Dopo la bocciatura da parte dei liquidatori, è stata riformulata la proposta di salvataggio de L'Unità fortemente voluta da Matteo Renzi e dai suoi collaboratori. Guido Veneziani, ex pubblicitario ed ora editore dell'omonimo gruppo editoriale, presenterà la nuova offerta (la valutazione finale della testata dovrebbe non discostarsi troppo dai 10 milioni complessivamente offerti nella prima fase) attraverso una newco a cui parteciperebbe con una quota minoritaria (si ipotizza il 5%) la Fondazione EYU che già ha rilevato la testata online Europa.
L’offerta questa volta sarà accompagnata da fidejussione bancaria a garanzia del successivo acquisto (dopo un affitto di testata di alcuni mesi fino all'omologa da parte del tribunale davanti a cui è stata presentata proposta di concordato preventivo per la Nie, la vecchia società editrice).
Non è ancora chiaro se nella nuova redazione verranno riassunti ex giornalisti della testata chiusa dal primo agosto scorso, ma è sicuro che ogni eventuale riassunzione verrebbe fatta a condizioni del tutto diverse dal passato, anche per potere godere delle condizioni di de-contribuzione previste per le nuove assunzioni dalla legge di stabilità non ancora approvata dal Parlamento.
Di sicuro c’è che L’Unità e gli eventuali ex redattori entreranno in una scuderia molto diversa da quella a cui erano abituati. Non solo per le testate fin qui editate (Stop, Top, Rakam, Visto etc...), ma anche proprio per i collaboratori legati alla Guido Veneziani editore.
La testata fondata da Antonio Gramsci farà parte di un gruppo editoriale assai più sexy della tradizione dell’antico marchio. Per capirlo basta dare un’occhiata alla documentazione depositata in Camera di commercio il 16 luglio 2013, in occasione della formalizzazione dell'atto costitutivo di Vero tv con allegata la relazione di stima «per il conferimento di ramo di azienda da parte di Guido Veneziani editore spa in Vero tv srl».
In quel documento ci sono tutti i crediti e i debiti commerciali del gruppo editoriale nei confronti di società e persone fisiche terze. Di fatto è allegato all’operazione societaria l’elenco dei collaboratori del gruppo, con le fatture in corso o in attesa di saldo a quel momento. E sicuramente in quella compagnia L'Unità diventerà molto più sexy di quanto sia mai stata. Perché potrà andare a braccetto con la pornodiva Eva Henger, con la soubrette Ana Laura Batista Ribas, e con altre vecchie e nuove glorie dello show femminile e maschile.
A libro paga della Guido Veneziani editore risultano infatti anche Lory Del Santo (le fatture riportano il suo nome vero- Loredana), Loredana Lecciso, show girl del presente e del passato come Patrizia Pellegrino, Maria Teresa Ruta, Alba Parietti, Manila Nazzaro, Roberta Capua, Angela Melillo e Justine Mattera, ma anche glorie di anni passati come Marina Ripa di Meana e le cantanti Donatella Rettore e Fiordaliso.
Non mancano ex del Grande Fratello come Francesca Cipriani D’Altorio e Roberta Beta. E c’è pure un tocco sexy maschile, vista la presenza in scuderia di attori come Massimo Ciavarro e di Rocco Pietrantonio, ex modello (a lungo legato sentimentalmente con Lory del Santo, poi sposatosi con la nipote di Massimo Boldi).
2. L’UNITÀ: “CHIEDIAMO AL PD UN IMPEGNO FORMALE”
Da http://www.giornalistitalia.it/
EVA HENGER MAGGIE ANDERSON FOTO ANDREA ARRIGA
Sono trascorsi 4 mesi dalla chiusura e i giornalisti de l’Unità aspettano ancora un’offerta concreta che rilevi la testata e garantisca l’occupazione. “Avevamo accolto con soddisfazione – scrive il Cdr della storica testata fondata da Antonio Gramsci – l’offerta presentata dall’editore Guido Veneziani assieme alla fondazione Eyu del Pd. L’offerta tuttavia è stata giudicata dai liquidatori non adeguata in alcuni suoi profili, e sono state chieste garanzie sull’impegno finanziario e sui tempi di pagamento, garanzie che dovranno arrivare entro la prossima settimana”. Sette giorni, insomma, per salvare il giornale e la sua redazione.
“In questo momento così importante i giornalisti chiedono al Partito democratico un impegno formale a rafforzare l’offerta nei suoi profili finanziari, passo necessario per evitare che i lavoratori – già colpiti dalle gravi inadempienze dei soci e degli amministratori della società in liquidazione e dalla perdita del lavoro – siano addirittura chiamati a rinunciare a una parte dei loro crediti. Serve uno sforzo aggiuntivo in nome della tutela dei lavoratori: siamo convinti che il Pd non mancherà di sollecitarlo.
In secondo luogo i giornalisti chiedono che l’Unità torni in edicola, restando ancorata al suo profilo di quotidiano di sinistra, e che si avvalga prioritariamente della professionalità delle redattrici e dei redattori oggi in Cig. Ci auguriamo che questi due impegni siano esplicitati nell’offerta attesa per fine mese. La nostra richiesta – incalza il Cdr – è rivolta innanzitutto al Pd, che ha deciso di scegliere Veneziani come partner dell’operazione, e allo stesso editore, a cui chiediamo l’apertura di un tavolo di trattativa”.
Per queste ragioni, il Comitato di redazione ritiene urgente un incontro con i vertici del partito, da tenersi prima dell’iniziativa pubblica a sostegno del giornale programmata per giovedì 27 novembre.
“Ai liquidatori infine chiediamo che il loro impegno per salvare l’azienda e far tornare il giornale al più presto in edicola sia garantito pienamente fino all’ultimo giorno utile, assicurando sempre trasparenza e efficienza a ogni passaggio della procedura di liquidazione”.
3. VENEZIANI: «SE VOGLIO L’UNITÀ È PERCHÉ CREDO CHE SIA UN AFFARE. SPECIE ADESSO, CON IL SEGRETARIO DEL PD CHE È IL PRIMO MINISTRO E UN COMUNICATORE PERFINO PIÙ EFFICACE DI BERLUSCONI»
Alberto Mattioli per “La Stampa” del 23 ottobre 2014
Cos’hanno in comune Vero, Stop, Miracoli, Rakam e l’Unità? Il proprietario. Guido Veneziani è l’uomo che riporterà in edicola il quotidiano fondato da Antonio Gramsci e affondato dal Pd. Torinese trapiantato a Milano, 41 anni, Veneziani ha costruito un imperino editoriale (cinque settimanali, quindici mensili, un canale satellitare, 75 milioni di fatturato) basato sul gossip, i soliti noti della tivù, Padre Pio, Al Bano, l’uncinetto, insomma sul nazionalpopolare, per usare un termine, guarda caso, gramsciano. Che c’azzecchi con l’ex giornalone del Pci, Veneziani lo spiega in questa intervista.
Intanto, la notizia. Conferma che l’accordo con il Pd è fatto?
«Certo. Ma sarà concretizzato solo all’inizio del mese prossimo».
Però è deciso? E lei sarà il socio di maggioranza?
«La risposta è sì in entrambi i casi».
il servizio di chi a rocco pietrantonio
Quindi è lei il nuovo padrone dell’Unità.
«Visto che l’affare deve ancora essere chiuso, lo prendo come un augurio».
Cosa se ne fa dell’Unità?
«Io sono un editore puro. Se voglio l’Unità è perché credo che sia un affare».
Un giornale di carta? E per di più fallito?
«Da rilanciare con le opportune operazioni di marketing, d’accordo. Ma con un marchio ancora forte e un bacino di lettori veramente ampio. Specie adesso, con il segretario del Pd che è il primo ministro e un comunicatore perfino più efficace di Berlusconi».
I lettori dell’«Unità» hanno traslocato a Repubblica e al Fatto quotidiano da quel dì...
«A Repubblica può darsi, al Fatto non credo. Ma il punto non è questo».
E qual è?
«Io vorrei che l’Unità diventasse un grande quotidiano popolare, che spieghi quel che succede nel mondo con un linguaggio semplice».
Oddio, l’Unità come Vero?
«Guardi che popolare non vuol dire né povero né gossipparo. È vero che Vero ha molto intrattenimento, ma tratta anche dei temi che sono culturali in senso lato. Io voglio dei giornali che usino un linguaggio accessibile a tutti».
E i contenuti?
«Diversi da quelli degli altri quotidiani, che o raccontano quello che la gente ha già visto in tivù o su Internet oppure ospitano le pompose opinioni di gente che si parla addosso. E infatti sono noiosissimi».
L’Unità dei bei tempi non era esattamente briosa...
«Infatti non la rifaremo così. Ma mi ricordo di quando andavo in edicola a comprare “Topolino” e c’era la gente che faceva la fila per “l’Unità”. Ecco, bisogna recuperare la storia popolare del giornale».
Dica chi le piacerebbe come direttore.
«Nemmeno sotto tortura. Però io di direttori ne ho sei, il più vecchio ha 34 anni e sono tutti dinamici e innovativi. Lo vorrei così anche per l’Unità».
Sta dicendo che darà «l’Unità» a un direttore del suo gruppo?
«Sto dicendo che non lo escludo. E che di certo sarà un giovane».
Ma «l’Unità» resterà il giornale del Pd?
«Certamente».
Lei è iscritto, simpatizzante o semplice elettore?
«Io non sono mai stato iscritto a un partito e li ho votati quasi tutti. Alle ultime elezioni, in effetti, il Pd».
Piddino forse no, ma renziano sicuramente sì.
«Esatto. Mi piace chi è giovane, energico e prova a fare quel che tutti non considerano fattibile».
E allora faccia fare il direttore a Renzi. Tanto ormai in Italia fa tutto lui...
«Magari! Venderei una montagna di copie».