EDITORIA IN AGONIA – PRONTO IL LISTONE DI MAGGIORANZA PER RCS: MAURIZIO COSTA PRESIDENTE E TOM MOCKRIDGE DI SKY IN CONSIGLIO – BAZOLI ADERISCE IN CAMBIO DELLA PROMESSA DI AVERE VOCE IN CAPITOLO SUL NUOVO DIRETTORE DEL “CORRIERE”
Giovanni Pons per “la Repubblica”
Il listone condiviso dai grandi azionisti Rcs è stato depositato ieri sera con le firme in calce di Fca, Della Valle, Mediobanca, Pirelli e Intesa Sanpaolo per un totale del 38,9% del capitale. E con il sostegno anche di Unipol che non ha firmato solo per motivi tecnici.
Paolo Rotelli si è tenuto le mani libere non sottoscrivendo alcuna lista e deciderà se votare una o l’altra solo all’ultimo momento. L’adesione di Intesa Sanpaolo, invece, è stata ottenuta a fronte di rassicurazioni sulla scelta del nuovo direttore del Corriere della Sera che verrà fatta a ridosso dell’assemblea del 23 aprile e che dovrà rispondere a requisiti di qualità e garantire l’indipendenza dei giornalisti.
Lunedì verrà depositata anche la lista di Assogestioni mentre Urbano Cairo non ha ancora sciolto la riserva ma è attesa anche una lista di minoranza con tre consiglieri da lui indicati su cui confluirà almeno il 3% del capitale e forse molto di più. Il numero uno della lista di maggioranza è Maurizio Costa che andrà ad assumere la carica di presidente. È stato indicato da Diego Della Valle e avrà deleghe istituzionali oltre a presiedere alcuni comitati tecnici importanti come quello dedicato alle strategie della casa e il comitato nomine.
Un modo come un altro per controllare da vicino l’operato dell’ad Pietro Scott Jovane, fortemente voluto da Jaki Elkann, e che dovrà elaborare un nuovo piano industriale con interventi sui costi molto più massicci di quelli dell’ultimo triennio. Il primo banco di prova del nuovo cda, oltre alla nomina del direttore del Corriere, sarà la vendita di Rcs Libri per la quale è stata firmata una lettera di intenti con Mondadori.
Completano la lista Tom Mockridge, Laura Cioli, Teresa Cremisi, tutti con competenze presenti o passate nell’editoria e il banchiere d’affari Gerardo Braggiotti indicato da Marco Tronchetti Provera ma gradito a tutti. Con questa soluzione, a cui ha lavorato Alberto Nagel, ad di Mediobanca (che non appena possibile venderà il suo 6,2%) si vuole mettere la parole fine alla conflittualità del precedente cda e dare una svolta alla ristrutturazione.