ESORCISMO CONTRO VUDU’ - LE PROSTITUTE NIGERIANE VENGONO CURATE DAI PRETI CATTOLICI TRAMITE ESORCISMO: E’ L’UNICO MODO PER LIBERARLE DAL PATTO MAGICO DI FEDELTA’ STRETTO CON I PAPPONI
Hannah Roberts per “Mail On Line”
Un prete cattolico sta davanti a una giovane e disperata ragazza nigeriana, mormora preghiere e spruzza acqua benedetta mentre lei singhiozza. La diciannovenne non fa che grattarsi. Crede che un nido di insetti abiti nel suo corpo e che presto verrà uccisa. Il prete tenta di rompere il maleficio vudù che altrimenti legherà la ragazza alla sua “madam” a Trieste, per i prossimi 5 o 8 anni.
E’ una delle migliaia di nigeriane che ogni anno vengono portate in Europa per diventare schiave sessuali. Ha pagato per il viaggio, ha dato i soldi alla sua “protettrice”. I clienti pagano dai 10 ai 20 euro per una sua prestazione. Le catene che la legano alla “madam” sono solo psicologiche eppure potentissime. Servono gli esorcisti. Sono 25.000 le nigeriane che lavorano come prostitute in Italia, nel 2014 il numero è cresciuto del 300%.
riti di purificazione in nigeria
lisa arrivata in italia con un barcone
In Nigeria uno stregone ha fatto il vudù per portare fortuna alle migranti durante il viaggio. Questa ragazza è partita da un villaggio pensando di avere un lavoro come parrucchiera in Italia, invece è stata portata a Benin City, capitale dello stato di Edo, dove è stata sottoposta a un orrido rituale. E’ stata spogliata, le hanno depilato il pelo pubico, tagliato le unghie dei piedi, l’hanno immersa nel sangue di gallina facendole giurare che non avrebbe mai tradito il suo benefattore.
nigeriana vittima della tratta
Nonostante il lavoro da parrucchiera non esistesse, lei sente ancora di dover pagare il suo debito e teme terribili ripercussioni. Come lei, molte ragazze viaggiano con un amuleto portafortuna, ovvero un pacchetto preparato per l’occasione, che spesso contiene i peli e le unghie tagliate, o tracce di sangue mestruale, in memoria dell’accordo preso. Il sapone, altro portafortuna, simboleggia la lealtà. Secondo la leggenda urbana, se le donne non mantengono la promessa, muoiono o diventano pazze.
Precious, ad esempio, è convinta di avere in gola il cuore di un’oca, che presto la ucciderà. Non c’è modo di spiegarle che la magia qui non esiste. Dice la sociologa Francesca de Masi, che opera per l’organizzazione “Be Free”: «E’ presuntuoso e controproducente dire a queste donne che il vudù non esiste. Le rende non comunicative. Che ci credano o meno, hanno molti motivi per aver paura. Il rischio che qualcosa di brutto accada alle loro famiglie è reale».
nigeriane costrette a prostituirsi a torino
Anche secondo Rosanna Paradiso della “Tampep”, associazione di Torino che aiuta queste donne a liberarsi e a tornare a casa, è convinta che l’esorcismo sia più convincente: «A queste donne è stato detto di non fidarsi della polizia né di nessuno in Europa. Il contro-vudù dei nostri preti a volte funziona». A Torino, dove c’è il maggior numero di nigeriani, le donne sono costrette a prostituirsi dalle 22 alle 5 del mattino. Pagano 300 euro al mese per l’affitto di case dove vivono in condizioni tremende. Molte ragazze vengono picchiate, torturate con le sigarette, o devono bere l’acqua in cui altre si sono lavate la vagina, come forma di umiliazione.
nigeriane psicologicamente legate al loro benefattorele nigeriane schiave sessuali in italia
Alcune vittime sono giovanissime. Lisa ha 17 anni: «Mio padre è morto e non avevamo i soldi per mandarmi a scuola. Qualcuno mi suggerì un modo per poter andare a scuola. E’ l’unica cosa che voglio. Ho seguito questa signora, sono salita su un autobus, direzione Libia. Lì sono stata rinchiusa in una casa con altre quattro persone. Sono stata messa su una barca che nessuno guidava. Non ho pagato per il viaggio. Per due giorni siamo stati senza cibo né acqua, poi siamo stati salvati». “Save the Children” ora si sta occupando di lei.
I trafficanti intercettano le vittime in Nigeria, cercano quelle più indigenti o più belle. Le ragazze spesso firmano un contratto in cui usano la casa di famiglia per lo scambio. Se non mantengono le promesse, la casa va a coprire il loro debito. Racconta una di loro: «Sono rimasta in Libia per quattro mesi. Dovevo andare a letto con 4 o 5 uomini al giorno. Le tariffe erano fisse, i clienti potevano decidere di farlo con o senza condom. Senza condom costava di più e noi non potevamo rifiutarci, altrimenti ci picchiavano con le catene».
La vita che sognavano in Europa si riduce a passeggiare con tacchi alti per dieci o dodici ore al giorno. Se non lo fanno, vengono punite brutalmente. Tessie è deformata perché l’hanno costretta a ingerire acido muriatico. Le giovani che riescono a tornare a casa, non sempre si riprendono. Sono stigmatizzate perché, volenti o nolenti, in Italia hanno fatto le prostitute. Vengono messe ai margini della società, sottoposte a rituali di purificazione, rifiutate dalle famiglie. Alcune scompaiono, altre muoiono, altre ancora, sotto minaccia, sono costrette a tornare in Europa.
le migranti vanno dallo stregone prima del viaggio in europa