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L'antitaliano alza la voce fino all'ultimo, e nel libro che uscira' postumo per Feltrinelli l'11 gennaio, 'Grazie, no!' protesta contro le scorciatoie del pensiero unico, a cui a suo avviso bisogna rispondere con un secco diniego. ''La gente oggi e' piu' ricca ma e' peggiorata culturalmente e intellettualmente'', dice nella video-intervista che accompagna la scheda del volume. E ancora: ''E' una crisi di cui nessuno sa niente, nessuno sa quando e' cominciata e come finira'. Mai nella storia dell'umanita' si era arrivati ad una oscurita' di questo genere''.
bocca-ciampiPoi contro ''il consumismo dominante: bisognera' moltiplicare i consumi, gli investimenti, in una corsa senza fine. La produzione e' piu' importante della vita dell'uomo''. Infine contro ''i tipi alla Marchionne che credono di dire cose intelligenti mentre dicono delle banalita'''.
MARCHIONNE SULLA COPERTINA DEL _TIME_Bocca ci lascia quindi un pamphlet contro chi si e' assuefatto all'Italia di oggi, dove cose che dovrebbero farci indignare passano sotto silenzio, discorsi che non si dovrebbero sopportare sono ormai moneta corrente, idee come minimo discutibili sono invece comunemente accettate. Ed elenca sette punti a cui ribellarsi, sui quali indignarsi. Sono: La crescita folle; La produttivita', il nuovo dio; La lingua impura; Il dominio della finanza; La corruzione generale; La fine del giornalismo; L'Italia senza speranza.
''E se e' ormai quasi un'abitudine anche l'indignazione, anche il cinico e soddisfatto luogo comune secondo cui l'Italia e' ormai perduta, vittima delle sue ataviche tare e dei suoi vizi inestirpabili, Bocca ci ricorda, con l'autorita' del testimone e la vividezza del grande cronista, che gia' altre volte (ultima la guerra partigiana, cosi' vicina e cosi' preziosa) l'Italia fu sul punto di soccombere, ma gli italiani hanno saputo trovare in loro stessi la forza di salvarsi'', come scrive la casa editrice nella presentazione al volume.