calessi fornero barenghi 9

GUERRE DI CARTA- "IL GIORNALE" PUNZECCHIA LA GIORNALISTA DI "LIBERO" ELISA CALESSI COL RENZIANO IN FAMIGLIA - CRIPPA (IL FOGLIO) SE LA PRENDE CON LA “SCORREGGIA” DELLA "JENA" BARENGHI SU ALFANO - AL "SOLE 24 ORE", LA LEGGE FORNERO NON VALE

CALESSICALESSI

1. QUELLA FINTA PAR CONDICIO CHE PIACE AL CANDIDATO PD

Da “il Giornale”

 

L' intervista a prima vista è ineccepibile. A Dimartedì l' altra sera su La7 a fare le domande al candidato sindaco Pd di Roma Roberto Giachetti ci sono Annalisa Cuzzocrea di Repubblica e Elisa Calessi di Libero. Par condicio garantita, pensa il telespettatore.

 

biliardino renzi lotti orfini nobilibiliardino renzi lotti orfini nobili

Ma la brava Calessi è la moglie del vicesegretario Pd di Roma Luciano Nobili, renziano nel midollo come dice la bio su Twitter: «Romano, romanista, riformista. Al fianco di Matteo Renzi».
 

Giachetti è ultrarenziano, il premier lo ha voluto fortemente dopo l' implosione del Pd capitolino per Mafia capitale. La moglie di un super renziano non è stata la scelta più appropriata ma rinunciare a una poltrona in prima serata è difficile, anche se lo consiglia non solo la deontologia ma pure il buongusto.

 

JENA BARENGHI JENA BARENGHI

2. SE LA JENA SCORREGGIA

Maurizio Crippa per “il Foglio”

 

Spiace occuparsi due volte di fila di Angelino Alfano, sembra di affezionarsi alla sua centralità. Ma tocca. Spiace anche prendersela con un collega che si firma come una cattiva risata, o una battaglia di Napoleone.

 

Spiace perché sappiamo tutti quanto è dura trovare un bon mot al giorno per contratto, ma anche Napoleone aveva la stipsi e le emorroidi a Waterloo, e gli riuscì maluccio la giornata. E certe volte pure alle jene s' inceppa la lingua tra i denti, e invece di una risata esce un rutto.

 

angelino alfano 2angelino alfano 2

Ieri Riccardo Barenghi s' è svegliato in forma come Napoleone a Waterloo, e si scorreggia male: "Sarebbe fantastico se un giorno Alfano si svegliasse e scoprisse di essere gay", ha scritto. Ma perché?

 

Direbbe mai, la Jena, "e se Ivan Scalfarotto si svegliasse eterosessuale?", "e se Landini diventasse liberista?", "e se Obama si desse una sbiancata?". Forse Alfano non ha diritto al corso legale delle sue opinioni, quali che siano, a prescindere dai suoi gusti sessuali?

 

O soltanto i gusti sessuali degli altri possono ambire al rango delle idee? Forse bastava dargli di stronzo, ad Alfano, per quel che pensa. Senza il razzismo ingiustificato dei superiori, senza doversi impancare, senza ritenere che un altro pensa male per colpa di quel che è, e non ha il diritto a essere.

 

3. IL SOLE 24 ORE, AREA FORNERO-FREE

Da “il Foglio”

RICCARDO BARENGHIRICCARDO BARENGHI

 

Ieri, a pagina 40 del Sole 24 Ore, era stampato - a dire il vero un po' nascosto - un comunicato "approvato dall' assemblea dei giornalisti" del quotidiano confindustriale. Il tema era il licenziamento di una collega di una pubblicazione diversa dal Sole 24 Ore, nel caso specifico una caporedattrice di Marie Claire (alla quale, ovviamente, chiunque augura buona fortuna per il suo futuro).

 

Ma il punto non è questo. Piuttosto è degno di nota che l' assemblea dei giornalisti del Sole 24 Ore si avventuri nella vita aziendale altrui per lamentare l' uso della "cosiddetta legge Fornero (...) per licenziare una giornalista con motivazioni economiche e organizzative".

 

Questo fatto, si legge nello stesso comunicato, "costituisce un precedente pericolosissimo per tutta la categoria e mina la libertà di stampa e i fondamenti democratici del paese". Boom! Addirittura. Allora ricapitoliamo: un' azienda dell' editoria X licenzia un dipendente Y per motivi economici, e questo di per sé "mina la libertà di stampa e i fondamenti democratici del paese".

FORNEROFORNERO

 

Scopriamo insomma, sul giornale edito dalla prima associazione degli imprenditori italiani, che la riforma del lavoro di Elsa Fornero non si applicherebbe alla categoria dei giornalisti. Più precisamente: "Finora le nuove norme sono state usate raramente contro la categoria dei giornalisti, e mai in grandi gruppi di lunga tradizione. Da oggi, col licenziamento di Alba Solaro, arriva la svolta che mette a rischio di ricattabilità tutti i giornalisti e mina la stessa libertà di stampa garantita dalla Costituzione".

CALESSI FORNERO BARENGHI 9CALESSI FORNERO BARENGHI 9

 

In soldoni, la riforma Fornero dell' articolo 18 non andrebbe applicata ai dipendenti dei giornali "di lunga tradizione". Il Sole 24 Ore e poche altre testate sono dunque "Fornero-free". Altro che "dualismo del mercato del lavoro" a lungo criticato in prima pagina, sempre sul Sole 24 Ore.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)