“Sgarbi? Mi ha detto che parlare solo di cazzi, ma ha dimenticato le vagine. Perché io non faccio distinzioni, posso prendere cazzi ma anche vagine. Sono bisex”. Lo dice la pornostar Valentina Nappi a La Zanzara su Radio 24 rispondendo al critico d’arte che l’ha attaccata su Rete4 dicendo che non è in grado di parlare di politica ma solo di sesso e l'ha definita "piccola prostituta". "La realtà – dice la Nappi – è che quando ho tirato fuori la matematica, si è impaurito. E come fanno gli animali quando si spaventano, ha incominciato ad abbaiare.
Lui, storico dell’arte che non capisce un cazzo di arte contemporanea, e fino a qualche anno fa ci sputava pure sopra, diceva che l’arte contemporanea è una cacata, nel momento in cui ho tirato fuori quanto sia importante la matematica nel Rinascimento, s’è spaventato. Perché alla fine non capisce un cazzo di arte, e non lo dico solo io, all’Università sono citata più io di lui. Se uno pensa che una pornostar non possa occuparsi di altro, è un cretino”.
Andresti mai a letto con Sgarbi?: “Mai, troppo vecchio. E io ormai coi vecchi ci sono stata. Quando avevo 18 anni me le sono fatte le mie trombate con vecchi. Ora basta. Adesso dai 20 in su, massimo 40. E poi dalla mentalità che ha, non credo sia divertente a letto. Una persona che in qualche modo crede che il cazzo svaluti la donna ha già un’idea cattiva del proprio cazzo. A letto dev’essere per forza noioso”.
Ti ha chiamato piccola prostituta: “Io sono una santa, la prostituta è lui. Io sono fedele alle mie idee. Non mi vendo per niente. Sgarbi cambiato tante volte idee politiche, la vera prostituta per soldi è lui”. “Oggi – dice la Nappi - sui social basta essere contro questo governo che automaticamente non capisci un cazzo e devi stare zitto. Se banalmente dici poverini questi tizi che muoiono in mare, allora subito ti dicono che sei pro clandestini, pro migranti, sei comunista.
Tutto questo è stato fomentato da Salvini. Prima dice di bruciare i napoletani col Vesuvio, poi è passato alle ruspe, poi… e non controlla queste bestie che lo seguono. L’essere umano è una bestia. Se osserviamo i nostri cugini scimpanzè, ci rendiamo conto di quanto siano aggressivi. L’essere umano, come tutti gli animali, è spaventato da tutto ciò che è nuovo. Non ci siamo evoluti nella città, ci siamo evoluti nella foresta. Quindi qualsiasi cosa sia nuova o diversa, allora subito a dire che è una cagata. Come con la tecnologia. Quando sono uscite le cuffie, dicevano che è uno strumento di alienazione dei giovani. Tutto quello che è nuovo e diverso, ci spaventa.
Ecco, Salvini ha fomentato, come fa la televisione. Ha fatto molta propaganda della paura, la paura dell’Islam, e migranti di qua e migranti di là. Salvini è un ammaestratore di scimmie, nel senso che ovviamente lui è un furbetto, chi vota per la Lega è una vittima. E Salvini un fascista. Quando ho parlato di stupro da parte di Salvini la metafora era evidente, non capirlo è da ignoranti. Sgarbi stesso ha parlato di stupro del paesaggio”.
VALENTINA NAPPI E I SUOI NEGRONI
“I nazionalisti – dice ancora – mi stanno sui coglioni Perché vanno contro la figa. Dividono le donne in mogli e puttane, cadono negli stereotipi. Secondo me sono sessualmente repressi”. Tra Saviano e Sgarbi chi ti faresti?: “Tra i due Saviano, però preferisco stare a casa e masturbarmi”. Cosa ti ispira la Meloni, l’altra leader sovranista italiana?: “Ma quale leader, non scherziamo. Leader de che? Leader di un partito? Ma quanti se lo cagano sto partito? Ha idee di merda”.
queen kong valentina nappi (2)
“Io ho fatto gang anche con 13 neri – prosegue – ma i neri scarseggiano. Secondo me bisognerebbe anche fare immigrazione di qualità, e quindi fare scambi culturali. Per esempio io non riesco a trovare ragazzi di colore in Italia, perché la maggior parte vengono per la maggior parte da paesi poveri, con forti idee religiose e non vogliono fare porno. Per il mio mestiere non arriva gente capace non ci sono proprio persone che lo vogliono fare. Se già adesso dicono non lo faccio, sennò mia mamma cosa dice, figuriamoci se andiamo in quella direzione. Se è la morte del porno in Italia? No, è proprio la morte del cazzo. Di tutto”.
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