A MAGGIO VEDREMO IL CAPOLAVORO INCOMPIUTO DI ORSON WELLES - LA SCENEGGIATURA DEL FILM NASCE DA UNA RISSA CON HEMINGWAY CHE LO PRENDEVA IN GIRO APOSTROFANDOLO “RAGAZZO EFFEMMINATO DEL TEATRO”

Dorren Carvajal per “The New York Times” pubblicato da “la Repubblica” - Traduzione di Anna Bissanti

 

Orson Welles con sua figlia Chris WellesOrson Welles con sua figlia Chris Welles

Per oltre quarant’anni mezza Hollywood è stata ossessionata dal desiderio di recuperare The other side of the wind , l’ultimo film di Orson Welles rimasto incompiuto. Gli appassionati lo considerano il film più famoso non uscito nelle sale, l’opera epica di uno dei più grandi cineasti.

 

Battaglie legali senza fine tra i detentori dei diritti hanno fatto sì che i 1083 rulli dei negativi restassero per tutti questi anni all’interno di un magazzino nella brulla periferia parigina, malgrado i numerosi tentativi di completare la pellicola, un film dentro a un film che racconta il tentato ritorno in attività di un regista anziano e indipendente interpretato da John Huston. Adesso la battaglia potrebbe essere finita. Martedì una società di produzione di Los Angeles, la Royal Road Entertainment, ha fatto sapere di aver raggiunto un’intesa per acquistare i diritti.

Quarto Potere di Orson WellesQuarto Potere di Orson Welles

 

I produttori vorrebbero che il film fosse pronto per il 6 maggio, in occasione del centenario della nascita di Welles. È l’ultimo episodio di una saga segnata da battibecchi legali, sparizioni di stampe di lavoro e, in sintesi, il ritrovamento dei rulli l’estate scorsa dopo il fallimento di una società di deposito. La Royal Road ha trascorso cinque anni a cercare di procurarsi i diritti, negoziando una tregua tra la compagna e collaboratrice di Orson Welles, Oja Kodar; la figlia e unica erede, Beatrice Welles, e una società di produzione iraniano-francese, L’Astrophore.

 

ORSON WELLErORSON WELLEr

Negli ultimi 15 anni di vita, Welles — morto nel 1985 — lavorò in modo assillante al film che narra le vicende di un regista dal forte temperamento (molto simile al suo), che si batte contro l’establishment di Hollywood per portare a termine una pellicola rivoluzionaria e controcorrente. Nel cast Susan Strasberg, Lilli Palmer, Dennis Hopper e Peter Bogdanovich, che in sostanza interpreta se stesso: un giovane regista emergente.

 

Welles finanziò il film accettando parti in tv e andando alla carica degli investitori. Uno di loro era Mehdi Bushehri, cognato dello scià iraniano e investitore di Astrophore. In seguito si scontrò con Welles per le spese e assunse il controllo dei negativi in Francia. Per questo i rulli sono rimasti nel magazzino alla periferia di Parigi fino a oggi. Welles si lasciò dietro una vaga copia di lavoro di 45 minuti. Non si sa bene come, riuscì infatti a trafugarla di nascosto da Parigi nel 1975, la mise a bordo di un furgoncino e la spedì in California.

ERNEST HEMINGWAYERNEST HEMINGWAY

 

Oja Kodar, 73 anni, afferma di esserne in possesso e di custodirla a Primosten, sulla costa adriatica della Croazia dove vive. Per decenni in tanti hanno cercato di assicurarsi i diritti per completare il film, compresi Bogdanovich, Showtime e Gary Graver, l’ultimo direttore della fotografia del grande regista. «Perché ci si riesce proprio adesso? Forse perché tutti si rendono conto che più aspettiamo, meno persone ci saranno in giro a conoscenza dei desideri di Orson» ha detto Frank Marshall, 68 anni, produttore di The other side of the wind .

 

Il prossimo passo consiste adesso nello spedire i rulli a Los Angeles: «Prepareremo una sala di montaggio e Peter Bogdanovich e io monteremo la pellicola » ha detto Marshall. «Abbiamo gli appunti di Welles. Abbiamo scene che non sono state ultimate del tutto, e dovremo aggiungere la colonna sonora. Ma ce la faremo grazie alle tecnologie».

 

PETER BOGDANOVICHPETER BOGDANOVICH

Le origini della sceneggiatura risalgono a un teso incontro avvenuto nel 1937 tra Ernest Hemingway e il giovane Welles. Nelle interviste, Welles descrisse un Hemingway che beveva whiskey e lo prendeva in giro di continuo, apostrofandolo «ragazzo effemminato del teatro». Quando Welles reagì prendendolo a sua volta in giro, Hemingway gli scaraventò addosso una sedia e i due ingaggiarono una rissa, che si concluse con un brindisi e un’amicizia destinata a essere altalenante.

 

La vita del protagonista del film rievoca alcuni dettagli di quella di Hemingway: il suicidio del padre, il giorno della morte, l’amore per la Spagna, il suo stesso nome (Jake, come il protagonista di Fiesta). Welles analizza gli ultimi giorni della vita del regista immaginario, prima che questi muoia in uno scontro automobilistico che potrebbe essere un vero incidente come un suicidio. Bogdanovich ha detto di essere pronto a onorare la promessa fatta a Welles negli anni 70: «Si voltò semplicemente verso di me e in modo del tutto casuale durante il pranzo mi disse: “Voglio che tu mi prometta che concluderai il film, se dovesse accadermi qualcosa”. Io rimasi sconvolto e gli dissi: “Non ti accadrà niente” ».

 

Oja 
Kodar 
Oja Kodar

La vera sfida adesso sarà quella di seguire lo stile originale di Welles: «Prima che gli fosse portato via, eseguì un’operazione di editing molto complessa» racconta Bogdanovich. «Non so neppure se riuscirò ad avvicinarmi al suo modo di montare le scene, perché è molto frammentato, personale e soggettivo. Faremo del nostro meglio, usando come traccia la sua sceneggiatura, consultando i suoi appunti e ciò che ha lasciato dietro di sé».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…