Gabriella Sassone per Dagospia
Dimenticare Marina? Impossibile! Tanto che ora arrivano un libro postumo e una mostra dei suoi abiti e accessori più amati e stravaganti. E già! Pensavate che Marina Ripa di Meana, unica e inimitabile, vulcanica e trasgressiva, vitalità e gioia di vivere che sprizzavano da tutti i pori, sincera da non sapersi tenere un cecio in bocca ma anche sempre pronta alla provocazione, se n'è fosse andata lo scorso 5 gennaio senza lasciarci una sorta di "testamento" su cui riflettere sul bello e il brutto della vita, sulle gioie e sui dolori?
Allora non la conoscevate bene. Vinta dal male con cui ha combattuto come una leonessa per 17 anni, Maria Elide Punturieri da Reggio Calabria, sulla scena da quando aveva 20 anni e impalmò Alessandro Lante della Rovere, con cui mise al mondo la bella Lucrezia, ha voluto mettere nero su bianco il suo calvario, la sua lotta al cancro. Mentre Lucrezia e il figlio adottivo Andrea stanno catalogando tutte le sue cose, la fantastica collezione di estrosi cappellini, la collezione di scarpe e gli abiti più amati, per farne una bella mostra, arriva in libreria "Ora ti curo io - Ho preso il cancro per le corna", scritto a quattro mani con il giornalista Marino Collacciani e pubblicato da Cuzzolin Editore.
Sarà proprio il figlio Andrea, che sta per lasciare l'abitazione dei Ripa di Meana in Prati per trasferirsi in altra zona in un appartamento più piccolo ora che è rimasto solo, a fare gli onori di casa giovedì 3 maggio alle 18,30 nei saloni aviti di Palazzo Ferrajoli alla presentazione dell'ultimo libro (postumo) di Marina. E già. Di libri la nobildonna ne ha scritti ben 14, raccontandoci tutto di lei, dei suoi amori, delle sue piccole follie, delle sue amicizie, di una vita vissuta a 300 all'ora in anni irripetibili.
Ma qualcosa voleva ancora dirci. Nei dettagli. Approfondendo quello che spesso narrava in tv, richiestissima ospite dei salotti mediatici. Purtroppo, non ce l'ha fatta a veder uscire il suo ultimo lavoro. E' morta prima. Seguita poco dopo dall'adorato marito Carlo, che senza di lei proprio non voleva vivere, ed è corso a riabbracciarla lassù.
Marina aveva scelto il giornalista Marino Collacciani, grande amico da 42 anni e suo primo ufficio stampa nel lontano 1976, per confrontarsi liberamente sul tema del cancro che l'aveva colpita nel gennaio del 2001. "Avevamo finito il lavoro a novembre, il libro è stato pubblicato a febbraio, ma abbiamo volutamente rimandato la presentazione al pubblico dopo la scomparsa di Marina e Carlo. Nel rispetto del dolore", confida Marino Collacciani.
"Da questo nostro lavoro scaturisce un quadro che restituisce Marina al suo reale aspetto umano, quello che in fondo la gente ha saputo intuire, apprezzare ed amare", aggiunge.
Da un rene all’altro con varie metastasi, cambi di terapia e sofferenze ma anche tanta forza, coraggio, dignità e anche un pizzico di ironia, mai mancata nella vita di una donna apprezzata per la sua intelligenza e schiettezza, spesso clamorosamente fuori degli schemi. Dal racconto di una fiera battaglia emergono spaccati inediti di storia italiana e tanti piccoli tasselli di una personalità forte quanto controversa e, comunque, come quella di tutti noi soggetta alla sofferenza e ai problemi quotidiani.
Giovedì, a Palazzo Ferrajoli, a presentare il libro oltre a Collacciani e all'editore Maurizio Cuzzolin, ci saranno l’ex ministro della Sanità e dell’Ambiente Francesco De Lorenzo (da anni impegnato nel sociale come presidente della Coalizione europea dei malati di cancro), il cineproduttore Pietro Innocenzi e il marchese Giuseppe Ferrajoli. Lettura dei brani cult affidata alla voce dell’attrice Marina Tagliaferri, protagonista di “Un posto al sole”.
Attesi in platea, Guglielmo e Vittoria Giovanelli Marconi, Patrizia de Blanck, lo stilista Renato Balestra, Nicola Pietrangeli e Gianni Rivera, l’avvocato Nino Marazzita, Rosanna Lambertucci, Adriana Russo, Antonella Salvucci, Andrea Roncato, Saverio Vallone. Sara Iannone e tanti altri amici. E chissà se arriverà anche Lucrezia Lante della Rovere, magari al braccio del conte-winemaker Gelasio Gaetani Lovatelli d'Aragona...
"Questo è un libro diverso, perché la protagonista ne è testimonial diretta e chi la “racconta” la conosceva da 42 anni, quando cominciò a scrivere di lei. Un tempo sufficiente per fermare ed esplorare un segmento di vita inedito e personale che diventa non solo messaggio di solidarietà verso chi soffre, ma anche stimolo reale per un cimento da sostenere con forza e dignità. E, grazie a Marina, consente di rimodellare quel concerto di “male incurabile” che ha pesato a lungo nell’approccio agli interventi e alle terapie di chi ha affrontato l’esperienza di un tumore", conclude Collacciani.
Perché la malattia può renderti migliore. Tanto che Marina sosteneva: “Quando stiamo bene la vita è scontata: invece, quando le forze diminuiscono piano piano, godi dei privilegi del giornata, delle cose belle”.
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