IL MOMENTO PIU’ STRAZIANTE DEGLI OSCAR? MICHAEL KEATON CHE RIMETTE IN TASCA IL DISCORSO DA VINCITORE - HOLLYWOOD AMA LE STORIE DI RIBALTA MA NON LE PREMIA MAI (VIDEO)
Adam Sternbergh per “Volture”
VIDEO “MICHAEL KEATON RIMETTE IL DISCORSO DEGLI OSCAR IN TASCA”
Chi non ama le storie di ribalta? La Academy che assegna gli Oscar, a quanto pare. O almeno le ama fino a un certo punto, non fino al lieto fine, vedi il caso di Michael Keaton in “Birdman”. Potreste pensare che lui non meritava il premio (in questo caso congratulazioni, perché non lo ha preso) ma nessuno può negare che la sua storia personale di rinascita fosse perfetta per gli Oscar, la superstar invecchiata che reclama rispettabilità artistica, fondamentalmente recitando se stessa, ed è strano che un film simile sia stato premiato per tutto tranne che per la performance centrale.
La sconfitta non sorprende, se si guarda alla storia degli Oscar. Ci sono stati ritorni intriganti, ma non ricompensati. Mickey Rourke, riesumato e candidato a migliore attore protagonista per “The Wrestler”, perse contro Sean Penn. John Travolta riapparve in “Pulp Fiction” (la scelta di Tarantino fu osteggiata anche dallo studio) e venne nominato miglior attore protagonista, 17 anni dopo “La febbre del sabato sera”, ma perse contro il Tom Hanks di “Forrest Gump”.
E’ vero, gli Oscar devono premiare l’eccellenza non i racconti che spezzano il cuore, ma suvvia. Il film “Selma” è stato sottovalutato nel cinquantesimo anniversario dagli eventi storici raccontati e durante il programma si sentiva chiaramente che si era persa una enorme opportunità. La vittoria di Keaton non avrebbe forse avuto la stessa risonanza ma è un altro esempio di come spesso, in una città che dovrebbe distribuire storie eccitanti, ci si perda per strada all’ultimo atto.