1 – DILLER KILLED THE VIDEO STARS: ''HOLLYWOOD ORMAI È IRRILEVANTE. NETFLIX HA VINTO LA PARTITA''. L'EX BOSS DI PARAMOUNT E FOX SUONA IL REQUIEM PER GLI STUDIOS CHE HANNO DOMINATO PER OLTRE UN SECOLO. ''PRIMA TI SEDEVI AL TAVOLO E CON 5 PERSONE E AVEVI IN MANO I MEDIA GLOBALI. OGGI QUEL MONDO È FINITO. NETFLIX HA TROPPI ABBONATI, CHI SI METTE A INSEGUIRLA È UN FOLLE. APPLE HA SOLO BAGNATO IL SUO PIEDINO NEL MARE DEI CONTENUTI, AMAZON HA UN MODELLO DI BUSINESS DIVERSO. BEZOS VUOLE SOLO…''
2 – NELLA MAGICA NOTTE DELLE STELLE NETFLIX HA VINTO LA SUA SFIDA
Gloria Satta per “il Messaggero”
Con 15 nomination, 10 delle quali andate a Roma di Alfonso Cuarón Netflix ha dominato la 91ma edizione degli Oscar che sono stati consegnati ieri al Dolby Theater di Hollywood in un clima a dir poco surriscaldato. E ha comunque vinto la sua guerra. Mentre il cinema si è diviso sul colosso dello streaming che, investendo capitali sempre più massicci nella produzione, viene ormai imitato da altre piattaforme come Amazon, Disney, Apple, Hulu, all' Oscar Netflix ha avuto la definitiva legittimazione.
Dopo aver organizzato una monumentale campagna promozionale per spingere la candidatura di Roma, arrivando a rilevare il famoso studio di pubbliche relazioni di Lisa Toback, già stratega di Harvey Weinstein (ha fatto vincere film d' autore come La vita è bella e Shakespeare in Love). Fino all' ultimo Steven Spielberg ha continuato la sua battaglia contro le piattaforme: «Resto convinto di un fatto: il miglior contributo che un cineasta possa dare è garantire ai film l' esperienza della sala», ha detto giorni fa il regista. Ma cavalcava la polemica già da tempo, sostenendo che i film destinati allo streaming «non sono prodotti per il cinema ma per la tv. E chi lavora per la tv può concorrere agli Emmy Awards, non agli Oscar».
LA SVOLTA
Ma, al di là dei risultati della notte delle stelle (dove un' altra produzione della piattaforma, La ballata di Buster Scruggs dei fratelli Coen, gareggiava con 3 candidature) Netflix ha la strada spianata. Specialmente dopo la recente entrata nella Mpaa, la potente associazione dei produttori americani, accanto a Warner Bros, Disney, Sony, Universal. L' associazione farà opera di lobbying per favorire lo sbarco della piattaforma in Cina, un mercato sterminato e che si aggiungerebbe ai 139 milioni di abbonati attuali.
Netflix, che in Francia ha già cinque milioni di utenti e punta ai 100 milioni potenziali dell' India, ha appena aperto un quartier generale a Toronto dove verranno realizzati la serie horror Guillermo Del Toro presents Ten after Midnight diretta dal maestro messicano e il film Let it Snow di Luke Snelling. La piattaforma ha inoltre prodotto il nuovo lavoro di Martin Scorsese The Irishman con Robert DeNiro e Al Pacino (sarà a Cannes se il Festival riuscirà a rimangiarsi il divieto d' ingresso ai film prodotti per lo streaming, oppure a Venezia) e High Flying Bird di Steven Soderbergh sul mondo del basket.
E avrà il marchio del gigante dello streaming anche la versione cinematografica della serie-cult Breaking Bad, diretta da Vince Gilligan. Che succederà in futuro? Netflix dovrà arrivare a un compromesso con le distribuzioni e prevedere l' uscita dei suoi film anche in sala, perché la guerra del cinema non si vincerà soltanto sugli schermi digitali.
Intanto, la piattaforma continua a investire massicciamente nei contenuti audiovisivi: gli 8 miliardi di dollari del 2018 diventeranno 12 quest' anno. E il valore della compagnia cresce così tanto che la super-banca americana JPMorgan Chase nei giorni scorsi ha consigliato ad Apple di mettere mano ai risparmi e comprarsi Netflix. La guerra va avanti.
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