ferilli guerritore parietti

NOIA DI UN SANTORO DI MEZZA ESTATE - DIPOLLINA: "LA PIAZZA ORMAI È TERRENO DI DEL DEBBIO" - GRASSO: "OH, MA GUERRITORE, PARIETTI E FERILLI, LE TRICOTEUSES DEL ROSSO DI SERA, AVESSERO MAI SPOSATO UN CONTADINO, UN OPERAIO, UN CASSINTEGRATO!"

1. MOMENTI EPICI PER SANTORO E LA FINE DEL SUO TALK SHOW POLITICO

sabrina ferilli a rosso di serasabrina ferilli a rosso di sera

Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"

 

Firenze, 18 giugno 2015, data tombale per il talk show politico. «Les Dieux s’en vont, D’Annunzio reste», scriveva Marinetti. Resta chi? Resta da capire chi siano gli dei e cosa faccia Michele Santoro: se ne va, smette, cerca di tornare in Rai?

 

Nel suo editoriale di apertura (letto fissando il gobbo), Santoro ha rivendicato molte cose: di aver inventato il genere, di aver dato voce alla piazza, di essere stato imitato: «In tanti ci hanno imitati ma non si può imitare l’anima di un programma. Noi siamo Libero Grassi. Siamo noi Buscetta, siamo noi Spatuzza, siamo noi Patrizia D’Addario…».

SABRINA FERILLI SANTOROSABRINA FERILLI SANTORO

 

È evidente che Santoro sta vivendo un momento di crisi: la sua tv ha sempre bisogno di un nemico contro cui accanirsi (e Berlusconi gli ha assicurato anni e anni di prosperità), ma ora Renzi è un bersaglio mobile. Fingendo un addio, Santoro ha provato a riposizionarsi: la serata di «Rosso di sera» è stata, prima di tutto, un’esibizione di forza contro Renzi, sospesa tra le indignate lagnanze e il cabaret, tra le starlet di «Bella ciao» e l’eterno scontento della piazza (La7, giovedì, 21.10).

 

La tv è affollata di talk politici e, paradossalmente, la lezione santoriana ha fatto adepti più a destra che a sinistra, a cominciare in maniera smaccata da Gianluigi Paragone per finire a Paolo Del Debbio. Avrebbe dovuto dire: «Noi siamo Paragone, noi siamo Giordano, noi siamo…». C’è un legge fatale che fa sempre prevalere un male nuovo su bene vecchio.

SANTORO RUOTOLO ROSSO DI SERASANTORO RUOTOLO ROSSO DI SERA

 

Momenti epici: Monica Guerritore canta «Quelle come me», poesia di Alda Merini, Sabrina Ferilli legge un testo contro i politici corrotti («Quando Michele mi ha chiesto di portare qualcosa di rosso, io ho portato me»), Alba Parietti parla del papà partigiano («Mi chiamo Alba perché Alba è stata la prima città liberata dal nazifascismo»). Oh, ma queste tricoteuses del rosso di sera, a parte qualche peccatuccio di gioventù, avessero mai sposato un contadino, un operaio, un cassintegrato!

 

 

2. SE LA PIAZZA NON FA PIÙ “SERVIZIO PUBBLICO”

Antonio Dipollina per "la Repubblica"

 

alba parietti a rosso di seraalba parietti a rosso di sera

La versione «non c’è più Berlusconi e quindi ne soffrono» è ormai parecchio datata. E il dubbio è che sia scappato ben altro in zona Michele Santoro, che l’altra sera da una piazza un po’ ansimante di Firenze ha chiuso su La7 le stagioni di Servizio Pubblico con una cosa a metà tra festa e caccia al futuro.

 

MONICA GUERRITORE ROSSO DI SERAMONICA GUERRITORE ROSSO DI SERA

Ed è proprio il concetto di piazza e di popolo che attacca il potere: ormai il genere se l’è preso per intero Del Debbio, il nemico vero, con vaghe repliche in giro (e desolanti tentativi di imitazione: in talk anche nobili per giorni ha imperversato l’intervista a un tipo veneto per strada, palesemente ubriaco, che voleva andare a sparare ai bambini rom. Sembrava di stare su Twitter).

 

Santoro vagheggia cose di futuro ma forse, forse, dovrebbe fare mente locale su altri momenti riusciti, pochi, della serata che con l’antirenzismo forsennato, o quello che è, non avevano nulla a che fare.

 

 

paolo del debbiopaolo del debbio

 

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