Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”
1992 la fiction su tangentopoli di sky
Entrata nell’immaginario collettivo degli italiani come simbolo stesso di Tangentopoli, la figura di Mario Chiesa che getta nel water le banconote di una mazzetta mentre il 17 febbraio del 1992 i carabinieri entrano nel suo ufficio per arrestarlo viene ora contestata da un ricorso dello stesso ex presidente del Pio Albergo Trivulzio di Milano, il quale chiede di bloccare la messa in onda il 24 marzo su Sky della serie tv «1992» che partirebbe proprio da quell’episodio. Per Wildside, la società che ha prodotto la serie tv, si tratta di un’iniziativa «sorprendente».
LARRESTO MARIO CHIESA FEBBRAIO
Sono innumerevoli i libri e gli articoli che riferiscono di Chiesa intento a far sparire le prove. Nel primo pomeriggio di quel giorno, passato agli annali come quello dell’avvio dell’inchiesta che ha travolto la Prima Repubblica, Mario Chiesa ricevette in ufficio un imprenditore «che gli consegnò l’ultima parte di una tangente, per una somma complessiva di 37 milioni di lire», scrive nel ricorso il suo legale, l’avvocato Stefano Banfi. Somma che infilò in una borsa poi spostata «in una stanza attigua». Le banconote finite nello scarico, riportò allora la stampa, provenivano da questa operazione.
Un paio di ore dopo, intorno alle 17, Chiesa ricevette da un altro imprenditore la tangente da 7 milioni che lo fece finire nei guai. Era Luca Magni, titolare di un’impresa di pulizie che, però, prima si era presentato in Procura ed aveva raccontato tutto all’allora pm Antonio Di Pietro. Il magistrato organizzò una consegna «controllata» dai Carabinieri che, appena le banconote passarono nella mani di Chiesa, fecero irruzione e lo arrestarono per concussione. Nei giorni successivi si diffuse la notizia delle banconote nel water.
Secondo Banfi, però, Chiesa quel gesto non lo fece. Spiega che non furono gli inquirenti a scoprire la tangente da 37 milioni di lire ma che «fu lo stesso ingegnere a confessare spontaneamente di averla ricevuta dimostrando di voler chiarire la sua posizione assumendo un comportamento coerente e di collaborazione». Il denaro non sarebbe stato trovato perché la perquisizione era limitata ai locali di «esclusiva pertinenza» di Chiesa, e non a quello dove la borsa era rimasta ed in cui l’indagato «non avrebbe potuto più avere accesso».
1992 la fiction su tangentopoli di sky
Per la prima volta in 23 anni Chiesa si lamenta di un racconto che definisce «gravemente diffamatorio», la cui «rappresentazione filmica rischia di cristallizzare, in via definitiva, nella mente di migliaia di spettatori un clamoroso falso storico che lede l’immagine ed il decoro dell’ingegner Chiesa», sostiene l’avvocato per il quale «non esiste nessun verbale che attesti la leggenda della tangente gettata nel water».
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«La serie è un prodotto di fantasia — dichiarano dalla Wildside — in cui le citazioni di vicende pubbliche, come questa, sono comunque rispondenti a fatti acclarati e raccontati in tanti libri mai smentiti, oltre che dallo stesso Chiesa riferiti in verbali pubblicati anni fa».
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Il rimando è un verbale apparso nel 2012 su l’Espresso in cui Chiesa dichiara di aver nascosto una busta con i soldi che «gettai nel water, ove mi recai più volte nel corso della perquisizione». «Mi sento di escludere che il mio assistito possa aver dichiarato una cosa del genere», dice l’avvocato Banfi. Il ricorso per lo stop alla trasmissione sarà esaminato l’11 marzo.
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