NON È VERO CHE I CINQUE STELLE NON HANNO LINEA POLITICA: HANNO QUELLA DELL’ESPULSIONE DEL DISSIDENTE - DA QUANDO BERLUSCONI HA SFANCULATO LETTA E BONAIUTI NON CONTA PIÙ NULLA
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro DAGO,
ma il povero Matteo 2, il Salvini Lumbard, non farebbe prima invece di mettersi una maglietta a seconda del posto in cui si trova (dopo MILANO, ROMA, EMILIA, ecc) a mettersene una con scritto ITALIA. Così farebbe anche contenti i suoi nuovi amici in camicia nera.
Andrea
Lettera 2
Non è vero che il Movimento Cinque Stelle non abbia linea politica: ha quella della espulsione del dissidente.
H.K.
Lettera 3
Mistero: perché i giornali continuano a farsi male da soli? La gente odia e disprezza i politici, non va più a votare tanto è schifata, eppure apri i giornali e trovi solo paginate sulla politica e interviste a politici di cui non frega proprio niente a noi umani. Continuate così, qualche copia le edicole riusciranno ancora a venderla.
A.Del Giudice
Lettera 4
Caro DAGO, la chiave della serata, per Cska-Roma, è un discorso di serrature. Lo stadio a porte chiuse, il night a porte aperte. Buttandola sul melodico, da Rose rosse per teee a Luci rosse per noiii.
Saluti, Labond
Lettera 5
Italy in a Day. A Napoli una scuola (la Ferdinando Galiani, istituto tecnico commerciale) è saccheggiata dalla camorra. A Roma, Renzi e Napolitano parlano di legge elettorale
mentre Berlusconi presente il nuovo ed originale libro di tale Vespa Bruno. Italy in a Day.
Sanranieri
Lettera 6
Che figuraccia Galli della Loggia qualche sera fa parlando a Piazzapulita sul razzismo. "Non è stato un nero, sarà stato un rumeno o altro". Ma come? A cosa servono la cultura e tutti quei cognomi? Immaginate che in Svizzera o Germania sia stato ucciso qualcuno, ci sia una protesta contro gli immigrati di colore, e qualche sapientone di nome Gallen Von Loggen dica in TV "Non è stato un nero, sarà stato un italiano o altro."
Come mai certe cose si capiscono solo se si cambiano i nomi e le nazionalità nella frase? Naturalmente nessuno o quasi in studio si è sentito di censurarlo, se non un piccolo sussurro di Formigli, Il Corriere gli dica qualcosa. Altrimenti fatelo voi, Dagos, per favore. Grazie
Aldo Valli
Lettera 8
Gianni Letta e Silvio Berlusconi
In favore di Barbara D’Urso e contro l’Ordine dei Giornalisti. … Ma se tra cent’anni, uno storico impegnato a raccogliere notizie su di un personaggio importante venisse a sapere che costui aveva concesso (o era riuscito a dare) un’intervista a Barbara D’Urso, forse che, se fosse veramente uno storico serio, non sarebbe disposto ad accoltellare qualcuno, pur di avere la possibilità di studiare il video-documento? LeoSclavo
SILVIO BERLUSCONI GIANNI LETTA
Lettera 9
caro Dagospia io non sono affatto d'accordo con le motivazioni ciniche con cui motivi il successo del programma "il nostro piccolo grande amore" be un pochino di ragione c'è l'hai molti lo guardano per quello che hai detto tu.Ma alti sono stati conquistati dalla serenità con cui affrontano i problem,i di come siano più maturi e seri dei normo dotati che ci propina la TV.Non ci sono arzigogoli e artifici nella trasmissione,essa è rasserenante.contro qualsiasi altra trasmissione che parla di normodotati che ci propinano! Finalmente personaggi equilibrate
Pierangela
Lettera 10
Caro Roberto, complimenti vivissimi per le foto con le quali hai valorizzato l’articolo di Elisabetta Ambrosi. Mi associo al club dei cultori, ma giova ricordare che occorre prudenza. L’HPV non perdona. Brumo Cremer, il Maigret francese, ci ha rimesso la vita e come lui tantissima gente. Michael Douglas, se l’è cavata e tanto si è speso per raccomandare accortezza. Il piacere è irrinunciabile, ma la vita è unica.
Vittorio Pietrosanti
Lettera 11
Caro Dago
Ebbene si. Berlusconi meriterebbe di diventare il prox PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.. Il nostro e' uno dei pochissimi statisti che abbiamo in Italia.
Putroppo finche' il Presdente sara eletto dai parlamentari e non dal popolo sovrano Silvio Berluscon non potra' salire al Colle. Viceversa se il Presidente venisse eletto dal popolo sovrano Silvio potrebbe benissimo concorrere e sarebbe uno dei migliori capi di Stato
Cordiali saluti.
Piero Casati
Lettera 12
Dagomio ,
faccecaso: da quanno er Banana ha sfanculato Letta e Bonaiuti
non conta più un cazzo ....
er bibbitaro
Lettera 13
Fermo restando che nel merito la juve è posa cosa, sul campo europeo, godo come un riccio nel leggere gli articoli scritti da Giancarlo Dotto, evidentemente ricoverato al gaslini nel reparto epatico per una intossicazione di bile, che tenta di ridimensionare la juve accomunandola alla rometta che pian piano si ritrova fra le mani.
Quello che gli rode da morire (ma da morire, tenetelo d’occhio), è che con tutta evidenza la juve vale 50 volte la roma, e questo si vede (e lo vede anche lui, poveretto) sia in campionato che in coppa, con buona pace dei suoi complottismi del cazzo.
Paolo
Lettera 14
Le parcelle di Fuksas sono ormai un must del sottobosco politico. A Torino, per il grattacielo della Regione (una mania della ex zarina Mercedes Bresso) la Corte dei conti cerca ancora 4 milioni e 200 mila euro che non sono giustificati nel progetto da 20 mila euro dell'architetto sinistro ma carissimo. Che siano spariti in qualche campagna elettorale?
Gianni Bisio
Lettera 15
Gentil Dago,
Don Raffaele Fitto, da grande- prima del giorno in cui l'ex. Cav. spegnerà 90 candeline-vuole fare il leader del centrodestra e impedire che gli elettori moderati schiattino tutti renzuschini. Da oggi l'ex ministro pugliese ha maggiori chances di veder coronata da successo la sua aspirazione.
Perché? Di don Raffaele, sul "Corriere", ha parlato, malissimo, Giulianone Ferrara, definendolo un "politico di provincia, che prende preferenze solo a Bisceglie..."
Fitto esulta e ragiona così : dal momento che Ferrara ha distrutto tutti i politici, da lui ossequiati e mal consigliati, stavolta posso farcela.
Insomma, paradossalmente ma non troppo, l'ex governatore della Puglia è grato a Ferrara per le pesanti bordate, mitragliate dall'ex dirigente Pci, poi europarlamentare craxiano, ministro berlusconiano e oggi accanito fan del patto del Nazareno tra Silvio, Denis Verdini e Matteino Renzj.....
Ossequi
Pietro Mancini
Lettera 16
I califfi, capo supremo dell'Islam, con poteri di monarca assoluto e difensore della fede (politica o religiosa), non c’è dubbio, in questa “democrazia”, è un califfato. Gente di ogni sorta che sfugga alla connotazione negativa e predomini. “SINDACATO” s’è mutata la dizione ed in SINDACATO si è raggiunti al CALIFFATO. Ogni califfo si allinea alla fazione ed il lavoro subisce l’onta del vituperio.
I califfi politici, sia di destra o di sinistra, recitano entrambi la stessa recita.
Come uscirne da questo califfato? Lo Stato è vittima della prepotenza e i cittadini subiscono l’affronto di ogni vituperio. Lo sperpero aziona fra i califfi e lo Stato è misero. Finirà questa miserabile condizione in nome della democrazia politicante?
E’ l’ora di liberarsi e fermare tanta cialtroneria.
Celestino Ferraro
Lettera 17
Spettabile Redazione di Dagospia, premesso che sono la prima ad essere consapevole che le diatribe verbali (miserrime, si dice così al superlativo?) tra lettori non rappresentano sicuramente qualcosa di simpatico nè costruttivo, quando si appigliano alla persona per denigrare. Ne sono convinta. Però quando mi si tira per il toupet anche la più tranquilla vecchina, come le formiche, si incavola. Tale P. dice che sono antisemita perchè dico cose vere: il Governo israeliano a guida Bibi (non Bobi, non Renzi, non Dudù, ma Benjamin Netanyau, quel simapticone dalla moglie peperina) ha scoperto ancora una volta le carte, mostrandosi per quello che è: razzista.
Non lo dico io, cribbio, come direbbe il mio coetaneo (o quasi) padroncino di Dudù, lo dicono lo stesso presidente della Repubblia di Israele e l'opposizione governativa tutta che, forse con un briciolo di sale in testa in più o forse perchè conosce meglio come la pensano di Israele le persone normali, quelle che guardano ai fatti e non all'ideologia, si sono scatenate contro Bibi e i suoi falchetti. Falchetti che il signor P forse conosce poco e gli auguro di conoscerli nei fatti.
E avete letto qualcosa sulla stampa di tutto questo? Poche righe? Come mai? Mah! Detto questo, poi, cari amici della Redazione, voi che di posizioni vi intendete eccome (tutti i santi giorni che Dio manda in terra, voi riuscite tra organi genitali vari e oscuri orifizi, a inventarvi sempre pseudonuove posizioni per i vostri clienti , così da mettere a dura prova anche i maniaci sessuali più assatanati) cercate per me una posizione diversa, che ne so vicino a Tiziano Longhi che ci sa fare, o ad altri che adesso non ricordo. Insomma accontantate il signor P. al quale dunque vorrei ribadire che non sono antisemita, ma antiscemita, ossia antiscemenze, antisciocchezze etc.
Non antisemita, dunque: troppo comodo usare questa parola, come l'omofobia, come femminicidio, quando fa comodo. Quanto poi a Casablanca, forse P. la conosce, io no! E poi, suvvia, proprio voi che un giono sì e l'altro pure campate sui trans ditegli che uomo o donna ha poca importanza, conta il sensus, il versus di quello che uno - o nel mio caso una - dice. Passiamo alle cose serie, o meglio alle grandi str.... nezze, quelle che mi fanno diventare antiambrosiana, proprio io che sono meneghina: e ce ne vuole!
Parlo di Elisabetta Ambrosi che invece di andare a svolgere lavori in campagna, molto interessanti, ricreativi e produttivi, si esercita in cose più grandi di lei. Dà consigli per i regali di Natale: non è da giornalisti fare pubblicità. Lo dice anche il codice deontologico. Ma a parte questo, ciò che stride e stona è il fatto che la nostra emancipatona del Misfatto quotidiano, abbina il Natale con le porcate.
Se avesse lasciato fuori dalla sua ebbrezza anche solo la parola Natale, ok allora al limite una legge, si fà un'idea e magari sputa per terra. Abbinando però il Natale - che per me e per miliardi (sì miliardi, come stufa i maligni sentire la cifra) di fedeli è sacro - alle porcherie di bassa bottega, si innesca una reazione.
Non come quella dell'Isis che per molto meno sgozza, ma una reazoncina di casa nostra, minima, da poveri cattolici. Regali, dunque, il libro sulla grandissima importanza del rapporto orale al suo fidanzato o ai suoi cari. Poi anche agli amici, come Travaglio, Gomez e Padellaro che sono sempre tristi e sfatti. Poi faccia un corso pratico con loro e forse, potenza del libro amerikkano, in tv cominceranno a sorridere, dire cose un pò allegre, in maniera distesa. Vuoi mettere la forza del rapporto orale. Forza Ambrosi. Facciamo il tifo per te.
Senza rancore
Chiara