LA NONNA DEL PUNK - LA STILISTA VIVIENNE WESTWOOD RACCONTA GLI ANNI DELLA SUA RELAZIONE CON MALCOLM McLAREN: E’ STATO UNO SBALLO. PRIMA DI NOI IL PUNK NON ESISTEVA”- IL RUOLO NELLA CREAZIONE DEI “SEX PISTOLS” E LA DEFLAGRANTE POTENZA DI QUEL LOOK DA STRACCIONI PSICOPATICI

Tutto l'armamentario punk nasceva dalla fusione delle velleità modaiole della Westwood e la lungimiranza artistica di McLaren, un mix del pensiero di Debord con il rock proletario inglese -Oggi la Westwood è un'icona mondiale di stile e il punk viene celebrato in Inghilterra al pari di Shakespeare. Del resto anche a Duchamp, situazionista ante litteram, non è forse toccata la stessa amara sorte?

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Barbara Tomasino per “Libero Quotidiano”

 

WESTWOOD McLAREN WESTWOOD McLAREN

«Prima di me e Malcolm (McLaren, n.d.r.) il punk non esisteva. E c' è un' altra cosa che dovete sapere: è stato uno sballo» (Vivienne Westwood). La stilista regina delle passerelle parigine, nonché ambientalista convinta che combatte cause in giro per il globo, sfodera con tono spregiudicato le sue radici punk, fiera del ruolo avuto nella creazione dell' ultima grande avanguardia artistica e musicale del '900.
 

Odoya pubblica in Italia la sua autobiografia (Vivienne Westwood, scritta insieme a Ian Kelly, pp. 416, euro 30), un lungo memoir dove la stilista rievoca 70 anni di vita e carriera togliendosi anche qualche sassolino (solo dopo la morte dell' ex-compagno McLaren, avvenuta nel 2010 - afferma la Westwood nel libro - la storia può essere raccontata nella sua integrità).
 

WESTWOOD WESTWOOD

I Sex Pistols, creati a tavolino da un aspirante «situazionista» con il pallino della musica, McLaren, non avrebbero forse avuto la stessa potenza deflagrante se all' inno nichilista Anarchy In The U.K. non avessero unito un look da straccioni psicopatici.

 

Spille da balia (utilizzate per zittire la bocca della Regina Elisabetta, come mostra la ormai celebre stampa di God Save The Queen), pettinature alla mohicana, simboli nazifascisti, magliette squarciate e lucchetti al collo:

 

tutto l' armamentario del perfetto punk nasceva dalla fusione di teste sbandate dedite alle droghe (vedi il compianto Sid Vicious), le velleità modaiole di Vivienne e la lungimiranza artistica di Malcolm, un mix del pensiero di Guy Debord con il rock' n'roll proletario inglese di metà anni '70.
 

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Che il punk abbia avuto un ruolo cruciale nella storia del rock e del costume giovanile è fuor di dubbio, visto che a Londra per l' intero anno si festeggeranno i 40 anni della nascita del movimento: 26 novembre 1976, viene pubblicato il primo singolo dei Sex Pistols, un urlo rabbioso che proclama l' anarchia in un mondo che non ha futuro.
L' interprete prescelto è Johnny Lydon, ribattezzato Rotten (marcio), un teppista vagabondo che incute ribrezzo al primo sguardo.
 

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Oggi, con Mr. Lydon che pubblica ancora dischi e riabilita nelle sue interviste la regina, la capitale inglese dà il via alla manifestazione Punk London 40 Years of Sub-Versive Culture, con tanto di logo disegnato dall' artista Neville Brody (già al fianco dei Depeche Mode).

vivienne westwood punk vivienne westwood punk

 

Un anno di mostre, concerti, happening, partendo dalla settimana di live allo storico 100 Club in Oxford Street, il locale dove negli anni '70 hanno suonato tutti i gruppi punk, dai Clash ai Buzzcocks, oltre a Rotten e soci. Chiunque può dare il proprio contributo registrandosi sul sito della manifestazione, così da essere inserito nel calendario degli eventi.
 

SEX PISTOLS SEX PISTOLS

Nel 2016 si potrebbe dire che il punk è roba da «museo», nel senso che quell' immaginario trasgressivo oggi è perfettamente integrato nelle creazioni in serie delle grandi catene di moda e nei capelli colorati delle pop star, avendo di fatto perso tutta la sua carica rivoluzionaria.

 

SEX PISTOLS SEX PISTOLS

E allora non resta che celebrarlo il punk, organizzare vernissage. Vivienne ha «inventato» il look punk facendo tesoro del riciclo di stoffe e spille tipico del primissimo dopoguerra, quando era una bambina di provincia in un' Inghilterra in ginocchio vessata dal razionamento delle scorte.

 

E ancora oggi questa attitudine si riflette nella sua arte.
«Sii ragionevole: chiedi l' impossibile», era il tipo di frase - di moda nelle scuole d' arte parigine sessantottine - che la stilista stampava sulle t-shirt strappate vendute nel famigerato negozio Sex al 430 di King' s Road.

 

 

La regina è ancora lì, passata indenne alle «adunate sediziose» dei Sex Pistols in un battello sul Tamigi al grido irriverente di God Save The Queen, la Westwood è un' icona mondiale di stile e il punk viene celebrato in terra d' Albione al pari di Shakespeare. Del resto anche a Duchamp, situazionista ante litteram, non è forse toccata la stessa amara sorte?

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