L’ORA DEL ROSARIO - MEJO TWITTER DI UN FIORELLO IN VERSIONE VILLAGGIO VALTUR: “GLI HOOLIGAN DEL FEYENOORD? ANDREI IN OLANDA A DETURPARGLI I MONUMENTI MA NON NE HANNO...”
Luigi Bolognini per “la Repubblica”
SE causa crisi non potete permettervi una vacanza, potete comunque sentirvi come in un villaggio turistico, per un’ora, L’ora del Rosario ( in realtà due ore e mezza abbondanti). Il Rosario di cognome fa Fiorello, il miglior animatore in circolazione. Non è un’offesa: il suo debutto negli anni Ottanta è stato lì, e quello è il suo genere di umorismo, cioè coinvolgimento del pubblico (spesso scende in platea e prende di mira qualcuno) e non un secondo di tregua con gag, battute, smorfie, invenzioni, imitazioni, cantatine, trovate, improvvisazioni, umorismo sulle piccole cose della vita.
Tipo le cialde espresso di Clooney che rendono isterici a furia di caffeina, mentre prima con la moka dovevi aspettare e quindi bevevi meno tazzine. La gente impazzisce e ripaga con applausi e continui soldout, prima a Novara (dove ha debuttato), adesso a Pavia, prossimamente tra l’altro ad Assisi (28 febbraio e 1 marzo), Trento (12-13 marzo), Gallipoli (19-20), Cremona (28-29), Bergamo (11-12 aprile), Montecatini (14-15), per chiudere a Chiavari (22-23).
Tutti luoghi di provincia, e sempre teatri non enormi. Scelta sorprendente per chi potrebbe tranquillamente fare un Forum di Assago o un Palalottomatica di Roma. Evidentemente, in un tour che torna dopo tanta radio, ha bisogno di sentire fisicamente attorno calore, applausi, urla, risate.
fiorello selfie con cruciani pardo baldini
E magari ha l’idea che cornici come il settecentesco teatro Fraschini di Pavia, magnifico e antico come il Coccia da cui è partito, nobilitino lo spettacolo. C’è poi un altro motivo per la scelta della provincia: è una fonte inesauribile di notizie. Così qualcuno dello staff (gli autori Francesco Bozzi, Claudio Fois, Piero Guerrera, Pierluigi Montebelli e Federico Taddia) va nella cittadina un po’ prima, si immerge nella lettura dei giornali locali e trova spunti per battute che naturalmente spiazzano il pubblico che mai penserebbe che un divo così possa prendere di mira il sindaco e l’aria sonnacchiosa del posto. Qualche riferimento all’attualità c’è. L’astronauta Cristoforetti che ogni tanto appare silente in video, chissà che vuol dire.
Gli hooligan: «Andrei in Olanda io a deturpargli i monumenti. Ma non ne hanno». L’Isis: «Vogliamo sconfiggerla? Alleiamoci, perdono sicuro». L’Expo: «Cantone per salvarlo si sta facendo in quattro». Il resto sono riflessioni sul linguaggio («per essere giovani basta dire “tanta roba” e “spacca”», e continua a dirlo), giochi di parole un po’ così («il papà di Tiziano Ferro è Tito Stagno, e la zia Asia Argento»). E musica, usando il maestro Enrico Cremonesi come spalla.
Ma anche la musica è tanta roba: due duetti virtuali con Tony Renis in una versione swing e inglese di Quando quando quando e addirittura con Mina (in filmato di Studio Uno) in Baby it’s cold outside . E l’idea di ridimensionare le canzoni che esagerano: Ti amo diventa Ti stimo, poi All’alba pareggerò, Vorrei incontrarti tra tre giorni . Un’idea che spacca.
fiorello -ice-bucket-challenge
Uno tsunami, un uragano, un ciclone, come lo definiscono tre titoli di giornali che mostra su maxi schermo: «Insomma, sono una tragedia ambulante».
fiorello vintage twittato da federico taddia