PADRI STELLARI - PARLA CHRISTOPER NOLAN: “INTERSTELLAR? È UN FILM SULL’ESSERE PADRI - LA MIA FONTE DI ISPIRAZIONE? ‘’2001, ODISSEA NELLO SPAZIO’’ - MA IL SUO EROE PREFERITO VIENE DA “GUERRE STELLARI”: DART FENER
Fulvia Caprara per “la Stampa”
Dalla terra fino alla fine del mondo, sfidando buchi neri, distanze galattiche, campi gravitazionali, pianeti pericolosi, stelle in via di estinzione. Un viaggio ben oltre i confini della realtà, che ridefinisce i codici cinematografici finora usati per raccontare le avventure nello spazio.
matthew’s co stars anne hathaway and jessica chastain
A Londra, per l’anteprima europea di «Interstellar» (nelle sale dal 6), Christopher Nolan parla della sua ultima creatura, ma, piuttosto che avventurarsi sul terreno delle spiegazioni scientifiche, preferisce ridurre il senso di tutto a una cosa piccola, in realtà enorme, e cioè il rapporto d’amore che lega un padre e una figlia: «La possibilità di esplorare lo spazio rappresenta il massimo dell’umana esperienza, fare un film su questo è stato straordinariamente eccitante, eppure ho sempre avuto la consapevolezza che l’aspetto più interessante, anche rispetto alla grandezza dell’universo, è la relazione che si stabilisce fra gli esseri umani».
matthew’s co stars anne hathaway and jessica chastain
Per questo, al centro di «Interstellar», quasi tre ore di immagini ipnotiche, oscure profondità e paesaggi di desolata bellezza, ci sono soprattutto, e più di tutto, Cooper (Matthew McConaughey), un padre che abbandona con sofferenza la sua piccola solo nella certezza di tornare, e una bambina (Mackenzie Foy) che, ad ogni costo, non vuole vederlo andare via:
matthew mcconaughey e la moglie 7
«”Interstellar” - dice il regista - parla di mille cose e pone mille interrogativi, chi siamo, dove stiamo andando, ma per me è un film sull’essere padri. Porre questo concetto al centro della narrazione è stato fondamentale, molto di più che se mi fossi limitato a raccontare l’avventura di un uomo che prova a salvare il pianeta».
La fantascienza è un genere che ha dato al cinema grandi capolavori, ma su questo tema Nolan non ha esitazioni: «Naturalmente ho subito molte influenze, ma se devo dire quale è stata la mia principale fonte di ispirazione, penso subito a “2001 Odissea nello spazio”, un’opera straordinaria di cui abbiamo parlato a lungo prima delle riprese con tutto il cast». L’eroe preferito da Nolan viene però da «Guerre stellari», ed è il celeberrimo Dart Fener.
Con l’autore quarantaquattrenne, bersagliati dalle domande dei giornalisti di tutta Europa, ci sono Michael Caine, lo scienziato che ingaggia Cooper per il viaggio galattico, Anne Hathaway nella tuta da astronauta di Brand, Jessica Chastain, nei panni di Murph, la figlia di Cooper divenuta adulta, e il protagonista premio Oscar Matthew McConaughey: «Dopo un film piccolo come “Dallas buyers Club” - ha spiegato l’attore - qui, in un’opera così grande, c’era il pericolo di perdersi, cosa che invece non è avvenuta, perchè Nolan è un regista incredibile e perchè ogni cosa sul set era perfettamente costruita».
La collaborazione tra Caine e Nolan è solida e di vecchia data: «Ho fatto sei film con Christopher - dice l’attore che ha appena finito di recitare diretto da Paolo Sorrentino nella «Giovinezza» - con lui ogni film è un successo e quindi gli dico sempre di sì. Stavolta non ero molto convinto di accettare la parte, poi Christopher mi ha fatto avere la sceneggiatura, l’ho letta, e ho cambiato idea».
La più attenta alle sorti della Terra minacciata dal disastro ambientale (il film si apre sullo scenario di un pianeta devastato dall’inquinamento e ormai senza futuro), è Anne Hathaway: «Cerco di dare il mio piccolo contributo, anche stando attenta a non far scorrere troppa acqua quando faccio la doccia».