LE PERLE-PIRLA BY TRAVAGLIO - RENZI: “SONO GASATO DAI PROGETTI DI MARCHIONNE”. CÀPITA, AI PALLONI GONFIATI - MOGHERINI: “IMPORTANTE IL GIOCO DI SQUADRA”. IL GIOCO DI SQUADRA FUNZIONA COSÌ: GLI ALTRI VANNO AI VERTICI, LEI STA A CASA
Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”
Bianco, rosso e Verdini. “La Procura di Firenze: ‘Processate Verdini per bancarotta’. In pochi mesi aveva già accumulato quattro rinvii a giudizio” (la Repubblica, 21.2). Ancora un piccolo sforzo e completa l’album.
RENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLER
Liscio, gassato o... “Basta con l’industria della lagna e i luoghi comuni sugli spaghetti e le vacanze, l’Italia è terra di ricerca e di innovazione: io sono gasatissimo dai progetti di
Marchionne!” (Matteo Renzi in visita al centro di ricerca di Gm Powertrain, 19-2). Càpita, ai palloni gonfiati.
La corsa dei Sacchi. “Io sono intelligente, non posso essere razzista” (Arrigo Sacchi, Corriere della sera, 19.2). Ma è anche possibile il contrario.
Il Pecoraro e la mandria/1. “Il danneggiamento della Barcaccia è un fatto gravissimo. Ma non avendo avuto informazioni su un possibile attacco delle tifoserie ai monumenti, ritengo sia un fatto assolutamente casuale. Grave, ma casuale, nel senso che gli scontri sono avvenuti e quel monumento ne ha subìto le conseguenze” (Giuseppe Pecoraro, prefetto di Roma, la Repubblica, 21.2). La prossima volta gli hooligan ubriachi sono pregati di segnalare con congruo anticipo alla Prefettura tutte le devastazioni programmate, compilando l’apposito modulo.
Il Pecoraro e la mandria/2. “Viminale, non cadono teste” (Il Messaggero, 21.2). Il problema è trovarne una.
Pulizie di Quaresima. “Con gli immigrati è in corso un’operazione di sostituzione etnica coordinata dall’Europa: il popolo padano è vittima di pulizia etnica” (Matteo Salvini, segretario Lega Nord, 16.2). E questo solo perchè gli han detto di darle una lavata, ogni tanto, a ’sta felpa.
L'arma letale. “Voglio andare a Tripoli a incontrare il premier Al Thani. Vado io perchè il governo italiano è formato da cagasotto!!! Non chiedo nessuna protezione, vado con le mie forze. Sto studiando il modo migliore per farlo: passando per Tunisi oppure anche andando a Lampedusa e sperando di trovare qualcuno che mi porti fino alle coste libiche. Meglio ancora, se fosse possibile, direttamente con un aereo fino a Tripoli” (Gianluca Buonanno, europarlamentare Lega Nord, Twitter,15.2).
Brematurata la supercazzola come fosse Al Thani. Moscerini. “Io esclusa dal vertice sull’Ucraina con Poroshenko, Putin, Merkel e Hollande? Quello che conta è il gioco di squadra” (Federica Mogherini, Alto Rappresentante dell'Unione Europa per la Politica Estera, 15.2). Il gioco di squadra funziona così: gli altri vanno ai vertici, lei sta a casa.
Il Cattopardo. “Pd, da Delrio a Guerini eccola nuova corrente dei ‘cattorenziani’” (la Repubblica, 20.2). “Nel Pd arrivano anche i ‘renziani ortodossi’” (la Repubblica, 21.2). Quindi abbiamo i renziani cattolici e i renziani ortodossi. Seguiranno i calvinisti, i luterani, gli anglicani, i copti, i maroniti, i melchiti, i caldei... Ma non era più semplice chiamarli subito democristiani?
La grande bellezza. “Schettino è una bella persona, ma si sa che se partecipa all’Isola dei famosi va incontro a un massacro mediatico, anche se poi magari chi lo guarda finisce per trovarlo anche simpatico... Le indiscrezioni che ho è che lui si muoverebbe per 2 e mezzo (milioni di euro, ndr)... Non su un conto italiano, vediamo se riusciamo a fare qualcosa in Brasile” (rappresentante di Francesco Schettino, Le Iene, 19.2). E questo solo perchè è una bella persona.
Shopping nei Boschi. “Noi non compriamo nessuno, questa è una pratica di cui siete esperti voi. Gli Scilipoti sono nella tradizione vostra. Se poi con un’azione di convincimento creiamo consensi in Parlamento, è un fatto positivo perchè ne guadagna il Paese” (Maria Elena Boschi, Pd, ministro delle Riforme, Porta a Porta, Rai1, 19.2). Questo si chiama parlar chiaro: se uno passa dal centrosinistra al centrodestra è “compravendita”; se fa il percorso inverso, è “creazione di consensi con un’azione di convincimento”. Dipende dal tragitto.
La buona novella. “Lavoro, cancellati precari e articolo 18” (la Repubblica, 21.2). Sono soddisfazioni.
Semplicità. “Renzi: ‘Adesso il Paese è più semplice’” (La Stampa, 21.2). Licenziare è come bere un bicchier d’acqua.
Presunto giornalismo. “Daniele Luttazzi, altro presunto martire del famigerato editto bulgaro... Se Luttazzi fosse stato l’irrinunciabile artista della satira descritto da Santoro, avrebbe come lui trovato nuovi microfoni e nuove telecamere” (Maurizio Caverzan, il Giornale, 21.2). Quindi, ricapitolando: siccome Santoro nel 2002 è stato espulso dalla Rai fino al reintegro imposto dai giudici di Roma nel 2006, poi è stato liquidato dalla Rai nel 2012, poi s’è costruito un network di tv locali per andare in onda, infine è stato ospitato da La7, l’editto bulgaro non è mai esistito. E, siccome Luttazzi è fuori dalla Rai da 13 anni e da tutte le tv dal 2007, l’editto bulgaro non è mai esistito.
Battista, il cappuccino! “E così, secondo la classifica annuale della libertà di stampa stilata da un’associazione denominata Reporter senza frontiere, in soli 365 giorni l’Italia sarebbe sprofondata al posto numero 73, retrocedendo in un solo anno di 24 posizioni... Questa classifica, la più bislacca, arbitraria, infondata e comica del mondo, viene considerata una cosa seria... E che cosa sarà mai successo in Italia per scendere di 23 posizioni, alla velocità di circa due retrocessioni al mese? Quante didascalie non veritiere, quanti titoli fallaci, quanti articoli amputati, quanti sommari truffaldini, quante cronache censurate avranno compulsato con la loro proverbiale acribia i giurati di Reporter senza frontiere?” (Pierluigi Battista, Corriere della sera, 16.2). In effetti Battista non ha tutti i torti: lui, per esempio, scriveva anche un anno fa.
FERRUCCIO DE BORTOLI BEPPE SEVERGNINI A BAGNAIA
Agenzia Sticazzi. “L’avrete notato, se leggete questa rubrica: ho stima dei ventenni italiani” (Beppe Severgnini, Corriere della sera, 19.2). No, non l’avevo notato. Ora che lo so, però, me lo segno.