paolo sorrentino e' stata la mano di dio

"INVECCHIANDO È FISIOLOGICO RENDERSI CONTO CHE TANTE COSE NON SONO ESSENZIALI" - PAOLO SORRENTINO, LEONE D’ARGENTO PER IL SUO IRRESISTIBILE “È STATA LA MANO DI DIO”, È IL VINCITORE MORALE DELLA MOSTRA DI VENEZIA: “COSA HA STREGATO GLI AMERICANI? L'UNIVERSALITÀ DELLA MIA STORIA CHE PARLA DI FAMIGLIA, ALLEGRIA, VITALITÀ, LUTTO, DOLORE. HO SCOPERTO LA SEMPLICITÀ. MOLTI LA CHIAMANO MATURITÀ. L’EMOZIONE DELLA PREMIAZIONE? SO COSA SIGNIFICA NON RICEVERE QUELLA CHIAMATA…” - VIDEO

 

Gloria Satta per "il Messaggero"

 

paolo sorrentino vince il leone d'argento 6

Dopo la premiazione, gli applausi, le lacrime, gli abbracci di Toni Servillo, Paolo Sorrentino ha avuto una sola preoccupazione: «Guardare la registrazione di Napoli-Juve: la partita è stata giocata durante la cerimonia e noi abbiamo vinto 2 a 1», sorride il regista, 51 anni, che ha ritirato il Leone d'argento - Gran Premio della Giuria per il suo irresistibile film autobiografico È stato la mano di Dio.

 

È stata la mano di Dio

Vincitore morale della 78ma Mostra che ha riservato l'oro a L'événement di Audrey Diwan, Sorrentino accende un sigaro e si lascia andare, mentre il cinema considera il suo amarcord come un candidato naturale agli Oscar. Già promosso dalla critica internazionale e sostenuto dai potenti mezzi di Netflix che sta dietro il film prodotto da The Apartment, Gruppo Fremantle e tratta il regista come ogni star da Oscar che si rispetti: subito dopo la proiezione veneziana, Paolo è stato imbarcato su un jet privato che l'ha portato al festival di Telluride, in Colorado, prima tappa di un tour mondiale serratissimo che lo impegnerà nelle prossime settimane.

 

Si aspettava di essere premiato a Venezia?

paolo sorrentino vince il leone d'argento 5

«Non mi aspettavo nulla. Ho fatto parte delle giurie e so che il verdetto è sempre un terno al lotto. Il fatto di essere stato accolto bene dalla stampa non mi garantiva automaticamente un riconoscimento».

 

Come mai sul palco si è commosso fino alle lacrime?

«Ero in preda all'emozione che si è impadronita di me già quando da Venezia mi hanno telefonato chiedendomi di tornare. So cosa significa non ricevere quella chiamata».

 

Sorrentino - e' stata la mano di dio

Pronto ad affrontare la campagna per il secondo Academy, dopo averne vinto uno nel 2014 per La grande bellezza?

«È prematuro parlare di Oscar. Ricordo l'entusiasmo ma anche la fatica che ho fatto 7 anni fa andando avanti e indietro dagli Usa. Ora voglio solo riposarmi, tutti i progetti sono congelati. Vedremo».

 

Ma si prospetta per lei la partecipazione ai festival più importanti del mondo. Andrà a San Sebastian ed è già stato a Telluride ricevendo critiche osannanti: cosa, secondo lei, ha stregato gli americani?

«L'universalità della mia storia che parla di famiglia, allegria, vitalità, lutto, dolore. Tutti possono capire i sentimenti dei miei personaggi sia se hanno vissuto le stesse vicende, sia se immaginano l'eventualità di viverle. Ho usato un linguaggio semplice».

paolo sorrentino vince il leone d'argento 4

 

 Una svolta?

«Ho scoperto la semplicità. Molti la chiamano maturità, ma invecchiando è fisiologico rendersi conto che tante cose non sono essenziali. E farne a meno, anche nel cinema».

 

 Il film uscirà in sala il 24 novembre e sarà poi su Netflix dal 15 dicembre: non teme le proteste degli esercenti?

«I film li scrivo e li dirigo, la politica industriale non mi riguarda. Sono stato felicissimo di lavorare con Netflix che inspiegabilmente (sorride, ndr) mi vuole bene. Ero rimasto colpito dall'impegno con cui la piattaforma ha lanciato Roma di Alfonso Cuarón e ho chiesto lo stesso trattamento».

Paolo Sorrentino sul set de La Mano di Dio 2

 

Cosa ha scoperto realizzando È stata la mano di Dio?

«Che il cinema è la mia vita. Pensavo fosse una posa e non mi piacesse fino in fondo ma ora so per certo che sto dove devo stare. Mi sento a mio agio solo nei momenti incastrati tra le due parole magiche che ad ogni film dico sul set: azione e stop».

 

 E della sua Napoli si è fatto una nuova idea?

paolo sorrentino vince il leone d'argento 2

«Continuo ad amarla. È una città promiscua, dunque divertente. Puoi trovarci di tutto: erotismo, bellezza, sacro, profano. Viverci o visitarla è come fare un safari a piedi».

 

Ha rivelato di aver girato il film per farsi conoscere meglio dai suoi figli Anna e Carlo. Cosa le hanno detto?

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«Bel film, continua così. Sono bravi, non mi prendono mai sul serio».

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