michele serra

REALTA' ROMANZESCA: SAPEVATE CHE MICHELE SERRA FIRMA” IL PROFUMO “EAU DE MOI”? - FULVIO ABBATE SGHIGNAZZA: “COSA È ACCADUTO, MICHELE, PERCHÉ IL TUO NOME FINISSE IN LIZZA ACCANTO A BRAND COME “EAU SAUVAGE” E “ARROGANCE”?" - GIOVANNA ZUCCONI SU “VOGUE”: “MIO MARITO MICHELE SERRA, CHE AMA SCHERZARE, SOSTIENE DI ESSERE PER SERRA&FONSECA QUELLO CHE GEORGE CLOONEY È PER NESPRESSO. IN EFFETTI, FATTE LE DEBITE PROPORZIONI, È UN TESTIMONIAL’’

Fulvio Abbate per Dagospia

 

FULVIO ABBATE

Ho scoperto una straordinaria linea di profumi, Serra & Fonseca. Un prodigio olfattivo di cui dirò ogni bene a breve, ma intanto è bene ascoltiate una minuscola premessa che inquadra colui che la “firma”, Michele Serra.

 

Ecco, sarebbe per me davvero meraviglioso andare in viaggio insieme a lui, proprio con Michele; penso che se davvero accadesse ne nascerebbe una grande amicizia, e questo nonostante lui assimili la mia persona a una natura da “estremista”(sic), così come, lo confesso, i miei occhi vedono in lui ciò che un tempo si sarebbe detto un “complessato”, rovinato, insomma, dal moralismo di matrice Pci, dove, fin dal segretario di cellula, nessuno avrebbe mai osato pronunciare neppure nei momenti peggiori della giornata esclamazioni salvifiche, se non apotropaiche, quali “sborra” o “bocchino”, e questo in quanto parole ritenute “sporche”, nocive rispetto alla costruzione del consenso e del galateo “civile” da casa-sezione-giornale-comizio.

michele serra (2)

 

Eppure sognerei ugualmente di trovarmi in viaggio con Michele, insieme per le strade del mondo. Un po’ come Verlaine e Rimbaud un tempo, pur escludendo l’opzione omosessuale, è certo che ci completeremmo, perfino ridendo d’ogni cosa.

 

Da parte mia, è certo che cercherei di liberarlo dalle inibizioni, dai ricatti del moralismo, dal Super-io che presso gli ex-comunisti si manifesta ancora adesso con la faccia di Berlinguer che chiede “sacrifici”, sempre lì a dominarlo; nel frattempo, sicuramente, lui porgerebbe a me il rosario della sua ironia, il talento di narratore comico, sostanza in cui resta davvero insuperabile, irresistibile fin dal tempo di “Cuore”.

 

Un talento che intendiamoci non si è mai spento e infatti riaffiora settimanalmente nella sua rubrica di “Satira preventiva” su L’Espresso. Immagino perfino noi, lì in camera d’albergo, mentre ci prepariamo al mattino in attesa di raggiungere, metti, cattedrali e mercatini.

 

MICHELE SERRA - EAU DE MOI

A un certo punto, vedendogli tra le dita, cito testualmente, un “prezioso scrigno in legno di noce a forma di ciotolo, ‘firma’ della maison e ulteriore evocazione di rive, fondali e onde che levigano la pietra”, chiederei di cosa si tratti, e lui, a quel punto, amichevolmente mi porgerebbe la confezione del profumo “solido” che ha creato con Giovanna Zucconi, meglio, griffato, Serra&Fonseca, “Ombra”, il nome.

 

Un istante dopo non potrei fare a meno di informarmi meglio circa le prerogative, metti, di quell’altro profumo che prende invece nome “Eau de Moi”, acqua di me, e questo mentre Michele è ancora sotto la doccia. Temo che dopo avere terminato la lettura del sito della “maison”, la nostra conversazione si arricchirebbe di nuovi interrogativi, ma giudicate voi stessi dopo avere preso atto della prosa che accompagna la fragranza, meglio, la offre all’attenzione di un potenziale acquirente tutt’altro che sprovveduto culturalmente, cominciando, metti, dalle basi minime, da un Bruce Chatwin: “Un nuovo profumo, che è anche una nuova maniera di usare il profumo. Di vivere il profumo, di giocare con il profumo. Eau de Moi è una magnifica fragranza unisex”.

MICHELE SERRA - EAU DE MOI

 

Fin qui tutto normale, pura prosa da “Vanity Fair”, il brivido giunge infatti adesso: “Eau de Moi racconta in maniera ipnotica una natura dalle vibrazioni ancestrali. È insieme rullo di tamburi e canto mistico, è opulenza e astrazione. È materia primigenia (i legni, le terre, il fuoco, il mare) ma ha anche la grazia del paesaggio italiano che le generazioni hanno trasformato in un’opera d’arte”.

 

 

Devo confessare che neppure l’inarrivabile spot del bagnoschiuma “Compagnia delle Indie”, con le incantevoli ragazze sotto gli spinnaker a mostrarsi nella danza dei parei, l’asciugamano batik innalzata come “muleta” in attesa dell’ideale fregno nella parte del toro, era riuscito a colpire la mia attenzione in modo così acuminato, allo stesso modo delle istruzioni di questo profumo imperdibile, “d’autore”, ancor meno, per chi ne ha memoria, l’antico “OBAO” o il leggendario “Pino Silvestre Vidal”, con il cavallo bianco al galoppo sulla battigia della libertà.

 

michele serra

D’altronde, se così non fosse, la fragranza Eau de Moi non sarebbe, leggo ancora, “costruita tradizionalmente (testa-cuore-fondo): le sue note legnose e ozoniche si diffondono e si rincorrono per onde successive. È Eau de Moi perché ciascuno può ascoltarne a modo suo la musicalità…”.

 

 

Ecco, adesso Michele è definitivamente uscito dalla doccia, sta davanti a me, in accappatoio bianco, le iniziali del nostro hotel griffate sul taschino, lo guardo negli occhi e vorrei dirgli chissà quante cose del nostro passato, di quando si diceva “Veniamo da lontano e andiamo lontano…”, mi tornano intanto in mente le rubriche del suo “Cuore”, cominciando da quel “Mai più senza” che idealmente orinava in testa a ogni genere di proposta commerciale, e ancora le foto dedicate ai negozi con i nomi più del cazzo che si potessero concepire, “Botteghe oscure”, rammentate?

GIOVANA ZUCCONI MICHELE SERRA

 

Insomma, Michele, cosa è accaduto perché il tuo nome finisse in lizza accanto a brand non meno eponimi come “Eau Sauvage” e perfino “Arrogance”? Davvero il tempo, l’amore, l’amaca, il senso di responsabilità possono fare dono di un così evidente precipizio dei freni inibitori rispetto al senso del limite? E ancora: davvero un profumo, leggo sempre dal sito, come “Macaia” mostra “Note di Testa e Note di cuore”? Contemplando “Alghe Marine, Accordo acquatico, Limone di Sicilia, Timo Bianco”? E perfino “Note di Fondo: legnoso poudré Patchouli, Muschio Bianco, Fava Tonka, Bacche di Vaniglia”?

GIOVANA ZUCCONI

 

Michele mio, tu lo sai cosa ci risponderebbe un ragazzo, magari studente d’IPSIA, cioè d’istituto professionale, o piuttosto del “Nautico”, lo stesso che tu incidentalmente hai ritenuto potenzialmente più fragile rispetto al galateo di quell’altro che sa cosa sia esattamente un aoristo, se solo gli chiedessimo se conosce la Fava Tonka? Te lo dico subito, Michele, risponderebbe con un immenso “E ‘sti cazzi?”. E da quel momento il sorriso del mondo intero sarebbe suo, compresa la memoria del tuo, del nostro trascorso “Cuore”. Sia detto con sincera stima e immutato affetto, tuo Fulvio. 

 

 

P.S.

GIOVANNA ZUCCONI E MICHELE SERRA

Mi segnalano adesso queste parole di tua moglie Giovanna, apparse su “Vogue”: “Mio marito Michele Serra, che ama scherzare, sostiene di essere per Serra&Fonseca quello che George Clooney è per Nespresso. In effetti, fatte le debite proporzioni, è un testimonial. I primissimi libri-profumo contenevano, in effetti, un suo racconto scritto appositamente e intitolato Eau de moi”. E qui anche ogni possibile “E ‘sti gran cazzi”, pronunciato a gran voce da ogni allievo d’avviamento tecnico commerciale, risulterebbe perfino insufficiente.

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”