LO SCOPRIREMO SOLO VIVENDI – IL GRUPPO DI BOLLORÈ DIVENTA IL PRIMO AZIONISTA DI TELECOM ITALIA CON IL 14,9% E DICE CHE VUOLE RESTARE “NEL LUNGO PERIODO” – EPPURE VIVENDI STAVA USCENDO DALLE TLC – INTESA, GENERALI E MEDIOBANCA NON VENDERANNO AI TRANSALPINI
Francesco Spini per “La Stampa”
Vivendi è il nuovo socio forte di Telecom Italia. Un socio che intende restare «nel lungo periodo», assicura. L’annuncio ufficiale è giunto nella serata di ieri con una nota da Parigi in cui il gruppo guidato da Vincent Bollorè ha dichiarato di avere in mano il 14,9% del capitale.
Questo dopo che il colosso transalpino dei media ha ricevuto proprio ieri 1,11 miliardi di azioni ordinarie di Telecom, pari all’8,24%, «in contropartita - viene ricordato - del 4,5% del capitale di Telefonica Brasil», a sua volta ricevuto da Telefonica come parte del pagamento per l’acquisizione della brasiliana Gvt.
Ma Vivendi non si è fermata qui. «Recentemente», si spiega nel comunicato, ha «acquisito l’1,90% di azioni ordinarie Telecom» e lunedì scorso «ha ulteriormente aumentato» la sua partecipazione «del 4,76%, per un totale del 6,66%» (di cui il 5,66% è oggetto di una copertura), investendo circa un miliardo. Si arriva così a sfiorare il 15%. Un numero che consente a Vivendi di poterlo dire, adesso: sono loro «l’azionista di riferimento al posto di Telefonica» di Telecom Italia.
Nessuna forzatura di mano, però, da parte dei francesi: non hanno chiesto i due consiglieri di di cui si parla da giorni. Probabilmente saranno loro offerti. A prendere in mano il dossier italiano sarà l’ad Arnaud de Puyfontaine, con un passato anche in Mondadori. «L’ingresso nel capitale di un’azienda italiana di primo piano - spiegano da Parigi - rientra nella strategia di Vivendi di affermarsi in un Paese che condivide la stessa cultura latina e identiche radici».
Fa nulla se in passato Vivendi sembrava avesse abbandonato gli investimenti stabili nelle tlc. L’impegno in Telecom «rappresenta un’opportunità per il gruppo di essere presente e svilupparsi in un mercato con significative prospettive di crescita e una fortissima richiesta di contenuti di qualità». Insomma, le basi per una collaborazione industriale che si potrebbe tradurre nel più classico dei «quadruple play» che fonde contenuti, banda ultra larga, telefonia fissa e mobile. Vivendi arriva per restare (accompagnerà Telecom «sul lungo periodo», scrivono i francesi).
Un vero e proprio cambio della guardia. Se la scissione di Telco, che riuniva il 22,4% del capitale, ha permesso a Telefonica di cedere il nucleo della quota di Telecom a Vivendi, per i soci italiani significa una sola cosa: l’uscita. Nessuno, tra di loro, però sembra intenzionato a passare le quote Bollorè che, a quanto pare, dovrebbe assestarsi sulla quota comunicata ieri sera.
L’ad di Mediobanca Alberto Nagel, per esempio, liquida con un «lo escludiamo» che il suo 1,6% - che sarà ceduto entro settimana prossima - possa passare al finanziere bretone. Nemmeno Intesa resterà nel capitale e si appresta a vendere, ma sul mercato. La quota italiana più corposa - pari al 4,3% - è però in mano alle Generali che da tempo l’hanno definita non strategica. Secondo indiscrezioni, nei prossimi giorni, i titoli Telecom in mano al Leone saranno liquidati. Come? Tale pacchetto è stato oggetto di coperture. La costruzione ora sarà smontata e, questione di giorni, i titoli finiranno alle banche che hanno curato l’operazione.
RENATO PAGLIARO E ALBERTO NAGEL DAL CORRIERE jpeg