gino paoli

SIAE QUEL CHE SIAE - INDAGATO PER EVASIONE FISCALE, GINO PAOLI SI DIMETTE DALLA PRESIDENZA: “NON HO COMMESSO REATI” (LA LETTERA INTEGRALE) - MA I PM DI GENOVA ORA INDAGANO SULLE FESTE DELL'UNITA' DOVE SI SAREBBE ESIBITO IN NERO

GINO PAOLI CON LA MOGLIEGINO PAOLI CON LA MOGLIE

 (ANSA) - Con una lettera presentata al consiglio di gestione in corso a Milano, Gino Paoli si è dimesso dalla presidenza della Siae. Ma si difende: "Sono certo dei miei comportamenti - scrive - e di non aver commesso reati", "voglio difendere la mia dignità di persona per bene".

 

 

Da www.rockol.it - La terza ipotesi è rappresentata dall'eventualità di dimissioni di Paoli. In questo caso al vice presidente toccherebbe di assumere il ruolo di presidente "pro tempore"; il Consiglio di Gestione dovrebbe convocare quanto prima il Consiglio di Sorveglianza (composto, lo ricordiamo, da 34 membri eletti nel corso delle ultime elezioni), al quale spetterebbe il compito di nominare il quinto membro del Consiglio di Gestione in sostituzione del membro dimissionario, indicando anche il nome del nuovo presidente. Che, per tradizione e per continuità nei confronti di Paoli, dovrebbe essere un autore scelto fra quelli appartenenti alla sezione più importante della SIAE, cioè della "sezione musica".

 

gino paoli gino paoli

2. LA LETTERA DI DIMISSIONI DI GINO PAOLI

 

Roma, 24 febbraio 2015

 

Al Consiglio di Gestione della

Società Italiana degli Autori ed Editori

 

 

Cari Consiglieri,

alla luce delle vicende che mi hanno coinvolto in questi giorni, mi preme rivolgermi a voi con cui ho condiviso questo percorso di circa un anno e mezzo di intenso e appassionato lavoro.

 

Ci tengo a dirvi che sono certo dei miei comportamenti e di non aver commesso reati.

Con il rispetto assoluto di chi sta doverosamente svolgendo il suo lavoro di indagine, intendo difendere la mia dignità di persona per bene.

 

In questi giorni assisto purtroppo a prevedibili, per quanto sommarie, strumentalizzazioni, che considero profondamente ingiuste.

SEDE SIAESEDE SIAE

Quello che non posso proprio permettermi di rischiare, però, è di coinvolgere la Siae in vicende che certamente si chiariranno, ma che sono e devono restare estranee alla Società.

 

Ho volutamente aspettato qualche giorno a parlarvi per non entrare nella foga di queste stesse strumentalizzazioni. Credo di aver espletato il mio compito di Presidente al massimo delle mie capacità. Sono orgoglioso dei risultati che abbiamo ottenuto insieme, per cui abbiamo combattuto fianco a fianco in battaglie importanti, fino all’ultima in favore dei giovani autori.

 

Rassegno pertanto al presente Consiglio le mie dimissioni irrevocabili, con la certezza che la Siae saprà continuare la sua missione di tutela della creatività italiana.

Cordialmente.

Gino Paoli

 

 

 

3. I PM INDAGANO SU PAOLI ALLE FESTE PD

Giacomo Amadori per “Libero Quotidiano

 

La procura di Genova sta indagando sui presunti pagamenti in nero al «compagno»Gino Paoli da parte degli organizzatori delle feste dell’Unità.È questo il filone più nuovo nell’inchiesta per infedele dichiarazione dei redditi e relativa evasione milionaria nei confronti di Paoli. Il tema lo ha tirato fuori lui stesso in un’intercettazione ambientale presso lo studio del commercialista Andrea Vallebuona, risalente a circa un anno fa.

 

BEPPE GRILLO GINO PAOLIBEPPE GRILLO GINO PAOLI

All’epoca il professionista aveva l’ufficio imbottito di cimici, essendo indagato in un’altra inchiesta. E così gli investigatori hanno registrato l’artista di origini toscofriulane, ma cresciuto a Genova,mentre dissertava sulla necessità di far rientrare 2 milioni di euro dalla Svizzera.

 

«Ho un’immagine da difendere» si sarebbe giustificato. Infatti proprio in quei giorni si discutevadiunconcordatobilaterale tra Italia eRepubblica elvetica per la consegna degli elenchi dei cittadini italiani con un conto Oltralpe. Nelcolloquio conilcommercialistaPaoli ha giustificato quelle somme come frutto, tra l’altro, dei pagamenti in nero per le sue esibizioni alle feste dell’Unità.

gino paoligino paoli

 

Un sistema che l’artista avrebbe definito abitualeperquelmondo. Uno degli investigatori precisa: «Al momento non abbiamo documentazione che riguardi il rapporto instaurato tra Paoli e le feste dell’Unità. Quel discorso rimane una mera considerazione, parole per ora senza riscontri. Per questo stiamo verificando se e quando l’indagato si sia esibito alle feste dell’Unità; in caso di risposta affermativa controlleremo come e quanto sia stato pagato».

 

Gli inquirenti vogliono capire come sia stata costituita la «provvista» milionaria citata nell’intercettazione e non escludono altre piste. Intanto i finanzieri stanno catalogando le carte sequestrate negli uffici delle tre società riconducibili a Paoli e alla moglie Paola. Tra le ipotesi di reato su cui si indagasembranonesserci solol’infedele dichiarazione. «Falso in bilancio?

STING GINO PAOLI BRUCE SPRINGSTEEN PASCAL VICEDOMINI FOTO ADNKRONOSSTING GINO PAOLI BRUCE SPRINGSTEEN PASCAL VICEDOMINI FOTO ADNKRONOS

 

Mi avvalgo della facoltà di non rispondere » scherza un inquirente. La signora Paoli nella registrazione parla di documenti da mettere «in un posto sicuro », un passaggio che i finanzieri, durante la perquisizione, hanno fatto riascoltare alla donna. Il procuratore Michele Di Lecce ammette: «Abbiamofatto le perquisizioni anche per scoprire a che cosa si riferisse. Noi,per ora, contestiamo l’omessa dichiarazione al fisco di quei soldi, non la loro legittima provenienza ».Ma quanto ha dichiarato Paoli nel 2009, a proposito dei redditi dell’anno precedente?

 

GINO PAOLIGINO PAOLI

Il suo 740 è ovviamente nel fascicolo dei magistrati. Gli introiti ufficiali ammontano a circa 490 mila euro, di cui 47 mila per compensi da attività professionale artistica; 30mila sono frutto della pensione; 550 mila provengono dai diritti d’autore, di cui 413 mila tassabili: il meritato premio per capolavori come «Il cielo in una stanza» e «Senza fine». Il quadro rw, quello sui capitali detenuti all’estero, è vuoto. Per questo Paoli ha pagato circa 200 mila euro di tasse. L’ipotesi della procura è che avrebbe dovuto versarne cinque volte di più: un milione tondo tondo.

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...