LA VERSIONE DI MUGHINI – L’ANGOSCIOSO THRILLER: LA POSTURA DELLE GAMBE DI FRANCESCA BARRA - MOLTE GIORNALISTE DI OGGI LE DISTINGUI A FATICA DALLE SOUBRETTES, CON TUTTE LE POLEMICHETTE DA DUE SOLDI CHE NE DISCENDONO
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Dago, temo che ci sia in giro un qualche virus che quanto a rimbecillire intellettualmente noi e i nostri contemporanei sia non meno dannoso di Ebola. Prendo lo spunto da questa davvero interessante diatriba se sì o no la giornalista che intervistava Renzo Renzi per “Matrix” (la collega Francesca Barra) stesse “accavallando” le gambe o invece soltanto le stesse pudicamente “piegando” da un lato.
Premetto che lo so bene che i rapporti fra i giornalisti siano abitualmente di tale ferocia che al confronto i cannibali appaiono come dei vegetariani del genere vegano. Non mi risulta difatti che qualcuno abbia sottolineato alcuno dei contenuti di quell’intervista, se Renzi ha dichiarato di credere nel Corano o in se stesso, se ha manifestato la benché minima speranza che per noi italiani l’anno prossimo non andrà peggio, se ha detto che gli zingari vanno buttati fuori d’Italia a calci in culo o invece ci dobbiamo dolorosamente convivere.
bocche a culo di gallina per barbara d urso e francesca barra ma non per licia ronzulli
Nulla di tutto questo, e bensì quale fosse la positura della gambe della Barra, la quale piccata ha risposto spolverando un suo curriculum professionale lungo un chilometro (la invidio, il mio è “Giampiero Mughini vive e lavora a Roma”). Anche il Fatto si è interessato maliziosamente all’angoscioso thriller. Il fatto è nell’era dei tweet non possiamo non dirci cretini.
Mi sono chiesto nei quarant’anni che ho lavorato nei giornali mi fossi mai accorto una sola volta se le mie colleghe accavallavano le gambe durante il loro lavoro. All’“Europeo” ce n’erano una masnada di ragazze brave e belle, Fiamma Nierenstein, Barbara Palombelli, Lauretta Colonnelli, Maria Giulia Minetti, Laura Ballio. Come le tenevano le loro gambe? Non lo ricordo affatto.
E come le teneva Gianna Preda, una che aveva lavorato in un giornale dov’era l’unica donna contro 150 uomini e se li metteva tutti in tasca, nell’appartamento romano in cui ero andato a intervistarla? E come le teneva uno dei più grandi direttori di giornali della Francia di quest’ultimo mezzo secolo, Françoise Giroud, mentre nel suo appartamento parigino mi parlava di quando andava al cinema con André Gide?
RENZI INTERVISTATO DA FRANCESCA BARRA
E a non dire di Oriana Fallaci, che di interviste ne ha fatte in tutto il mondo a leader politici di tutto il mondo che ne erano talmente serrati al collo da non badare affatto alla postura delle sue gambe.
O forse una differenza c’è con il tempo della Preda, della Fallaci, della Giroud. Che molte giornaliste di oggi le distingui a fatica dalle soubrettes, a giudicare da come vestono e dai tacchi dodici che portano. Con tutte le conseguenze del caso e tutte le polemichette da due soldi che ne discendono.
FOTO DI ORIANA FALLACI DAL SUO ARCHIVIO PERSONALE DA L ESPRESSO
GIAMPIERO MUGHINI