Carrie Weisman per “Alternet”
beshine nove chili per mammella
Le vediamo in vetrina, sulle riviste di moda e sugli schermi. Se stiamo sulla metro affollata, è probabile che ci imbattiamo in qualche paio di tette. Sono ovunque, in forme, misure e colori diversi. Ci puoi giocare, le puoi usare per bere, può aumentarle o ridurle. Sono versatili e la verità è pura e semplice: più passa il tempo, più vengono erotizzate.
Non è stato sempre così. Scrive la femminista Elisabeth Gould Davis che un tempo, le donne turche di Çatalhöyük disegnavano sui muri le mammelle, adorandole come simbolo di maternità, e solo con la rivoluzione patriarcale hanno acquisito significato erotico, grazie a uomini che hanno venerato il potere del fallo e che hanno instaurato il feticismo del seno, che oggi è la figura sessuale predominante negli Stati Uniti (e non solo), una vera fissazione.
MODELLA CON LATTE DALLE MAMMELLE
Secondo il celebre Desmond Morris, autore di “La scimmia nuda”, i gonfi glutei delle scimmie erano uno strumento che segnalava la possibilità di sesso. Quando gli uomini si sono evoluti, iniziando la copulazione faccia a faccia, il petto è diventato il nuovo segnale sessuale. La cosa deve esserci sfuggita di mano, se oggi ci sono persone come la modella Mayra Hills (alias Beshine), che ha il paio di tette (aumentate) più grandi al mondo, o come Busty Heart, che ha tentato di impressionare i giudici di “America’s Got Talent” fracassando col suo pettone una cassa di birre in lattina.
MODELLA CON LATTE DALLE MAMMELLE
Secondo “American Society of Plastic Surgeons”, nel 2014, negli Stati Uniti, sono stati fatti
286.254 interventi di aumento del seno. Chi pensa che in questo ambito, non ci siano più territori da esplorare, si sbaglia. C’è sempre qualcosa di nuovo in agguato negli angoli del web. Il feticismo del seno va sotto il nome di “mazofilia” (o mastofilia), nel BDSM rientra nella categoria “parzialismo”, ciò che si concentra esclusivamente su una parte del corpo.
Un semplice ricerca su “Google” mostra quanto è vasta e varia questa comunità. Ad esempio c’è la “lattofilia”, per chi prova piacere nel guardare una donna che allatta, nell’allattare o nell’essere allattato. “PornHub” riporta che il “milking” è uno dei termini più popolari ricercati nella categoria “tette”.
GRANDE MAMMELLATA CON TINTARELLA
L’acronimo “ANR” sta per “adult nursing relationship” (rapporto di allattamento adulto), esistono moltissimi blog per chi è interessato a questo genere di connessione. Un sito fornisce anche istruzioni precise, un altro gruppo si chiama “Christian adult nursing relationships”, per i cristiani che lo praticano solo all’interno del matrimonio. Una blogger scrive: «Essere in grado di allattare qualcuno è sicuramente erotico ma per me si tratta di altruismo. Posso occuparmi di qualcuno, nutrirlo con ciò che la natura mi ha dato».
I seguaci di questa pratica sostengono che nell’allattamento si rilascia l’ossitocina, stesso ormone rilasciato quando una persona si innamora. Alcune donne dicono che l’atto le induce all’orgasmo, il termine che lo indica è “breastorgasm”.
Tra i parzialisti, molti si eccitano con la “Breast Expansion”, cioè nel guardare i seni che crescono, che passano da una coppa A a una D. Sono seni esagerati, non naturali, infatti spesso vengono ritratti nell’”anime” giapponese e nei cartoni erotici. Il sito di riferimento è
"Breast Expansion Story Club”.
Il “Breast Smothering” è l’asfissia indotta con le tette. Kristy Love guadagna 1.300 dollari al giorno schiacciando gli uomini sotto ai suoi giunonici seni. Controlla i piedi e le dita dei clienti per capire se stanno ancora respirando. Le tette sono usate come forma di dominazione. In un forum BDSM si legge: «L’asfissia per mezzo delle tette è una efficace mossa di wrestling che causa panico e disorientamento. Se fatta bene, l’effetto è devastante e umiliante».
36 mistress seduta sulle tette della sua schiava
La gratificazione sessuale ottenuta tramite mutilazione del seno si chiama “mazoperosi” (molto amata dai serial killer). Se su “Google” si cerca “tortura delle tette”, compaiono un milione di risultati. L’atto implica mettere mollette sui capezzoli, legare le tette, tagliuzzarle, fare piercing e sciogliere cera bollente, per non parlare dell’”elettrosesso”, in cui si usano morsetti e scariche elettriche. Esiste poi il “coitus a mammilla”, coito fra le mammelle, e il “downblousing”, per i voyeur che amano intravedere le tette da sotto le magliette.
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I seni sono femminili, ma secondo una scuola di pensiero, possono funzionare in modo fallico: il flusso del latte è eiaculatorio e il latte funziona come lo sperma. L’ossessione del seno grosso sarebbe la prova che è diventato il nuovo fallo, in grado di alimentare la vita, in modo dominante.
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