VOLANO STRACCETTI! - LA GIORNALISTA DEL TG5 MIMOSA MARTINI PASSA DAI TEATRI DI GUERRA ALL'ATTACCO DELLA LUCARELLI, REA DI AVER SCHERZATO SULL'ARTICOLO DELLA RODOTÀ: "UNA CAFONCELLA CHE NON HA MAI IMPARATO A FATICARE". POI SBRACA: "INSOSTENIBILE PESANTEZZA DE TETTE" - SELVAGGIA RISPONDE: "PARLI DELLE MIE TETTE E LA CAFONCELLA SAREI IO?" - INTERVIENE PURE BARENDSON: "LE BAGARRE FANNO BENE"
Alberto Dandolo per Dagospia
SCAMBIO FACEBOOK TRA MIMOSA MARTINI E SELVAGGIA LUCARELLI
Fermi tutti. Anche la giornalista del TG5 Mimosa Martini si è attaccata alle tette della milf de noantri Selvaggia Lucarelli. Dopo aver documentato le peggio guerre in giro per il mondo, dall’Afghanistan all’Iraq, dopo aver indossato l’elmetto e i giubbini anti proiettili, e dopo aver coltivato la sua passione per i collarini per i gatti ( li confeziona lei stessa a mano con indiscussa perizia), la nostra Mimosa ha deciso di essere lei a “sparare"! Si …a “sparare a zero” sul decolleté e sui tacchi a spillo della giornalista de “Il Fatto Quotidiano”.
Il tutto nasce proprio da un articolo a firma Lucarelli sul quotidiano diretto da Marco Travaglio in cui ha criticato con sferzante ironia un pezzo a firma di Maria Laura Rodotà uscito sul Corriere della Sera su, come dice Selvaggia, “ Michelle Obama e figlie colpevoli di avere braccia troppo belle, vestiti troppo anni '50, fisici troppo perfetti. Così perfetti da provocare frustrazione che poi le donne normali sfogano al McDonald's, rendendo così la sua battaglia contro l'obesità vana”.
Apriti cielo! Ieri sera la Martini in un esilarante e meraviglioso post sulla sua pagina facebook prende le difesa della collega del Corriere affondando “la lama” nelle “carni” di Selvaggia.
“Sei quello che sei, ci dobbiamo rassegnare, lo hai dimostrato in questa tua "azzannata" da cafoncella. Cara Maria Laura che dobbiamo fare: queste giovani diventate giornaliste attraverso percorsi svariati non hanno avuto maestri, non hanno dovuto imparare e faticare… che vuoi, sono generazioni che non hanno mai saputo sognare oltre il vetro di una boutique, vivono solo al presente e il futuro, se lo immaginano, lo vedono unicamente in una carta di credito” scrive Mimosa.
In realtà ieri sera nel post si faceva anche un esplicito riferimento alle tette della Lucarelli (Mimosa ha scritto dell’”insostenibile pesantezza de tette” di Selvaggia), prontamente rimosso questa mattina.
A difesa della Lucarelli si erge un collega della Martini al TG5, Guido Barendson, che cerca di gettare acqua sul fuoco: “Ma scusa Mimosa, non ti diverte un po' di bagarre? Per quanto subdola, maliziosa, aggressiva, persino volgare, non credi che ogni tanto una bordata così faccia bene, che scuota un giornalismo dove gli unici che si scazzano (o fingono di scazzarsi) sono i giornalisti che si occupano di politica interna: invitati ad esprimersi - penso alla televisione - uno di qua e l'altro di là.”
Risposta selvaggia: “ciao Mimosa , immagino che “insostenibile pesantezza de tette” sia invece un livello alto di conversazione. Fortuna che la cafoncella sarei io. Come direbbe Morandi “un abbraccio!”.
i collarini per gatti di mimosa (6)
Ecco la bagarre andata in scena in rete:
Post ( modificato) di Mimosa Martini:
“Cara Selvaggia Lucarelli, il pezzo di Maria Laura Rodota' non era certo dei suoi migliori, evidentemente le è stato chiesto a forza (lo dico da giornalista anch'io di qualche anno) , ma tu non ti puoi davvero permettere di attaccarla così. E' fin troppo evidente che non hai altre armi che ironizzare sulle colleghe in mancanza totale di idee e ti sei data la zappa sul tacco 12 da sola (ti dirai ora che la zappa non esiste più?). Sei quello che sei, ci dobbiamo rassegnare, lo hai dimostrato in questa tua "azzannata" da cafoncella.
Cara Maria Laura che dobbiamo fare: queste giovani diventate giornaliste attraverso percorsi svariati non hanno avuto maestri, non hanno dovuto imparare e faticare. Usano il linguaggio che possiedono e ritengono "ganzissimo" un termine dell'altro secolo, "telegrafare" un verbo caduto in disuso anche perché non sanno che esiste ancora in molte parti del mondo e che con un segnale morse ci si può salvare la vita.
Non capiscono l'ironia se non quella che fanno loro stesse, spesso copiaincollata da qualche parte, non sanno che l'uso fantasioso del vocabolario, di tutto il vocabolario, è la base stessa del fare letteratura, sia pure in un pezzo che incarterà il pesce. Ma che vuoi, sono generazioni che non hanno mai saputo sognare oltre il vetro di una boutique, vivono solo al presente e il futuro, se lo immaginano, lo vedono unicamente in una carta di credito.”
Risposta sulla bacheca facebook di Mimosa Martini, di Guido Barendson
“Ma scusa Mimosa, non ti diverte un po' di bagarre? Per quanto subdola, maliziosa, aggressiva, persino volgare, non credi che ogni tanto una bordata così faccia bene, che scuota un giornalismo dove gli unici che si scazzano (o fingono di scazzarsi) sono i giornalisti che si occupano di politica interna: invitati ad esprimersi - penso alla televisione - uno di qua e l'altro di là. Lasciateci almeno il Costume sui cui giocare (e leticare: uso "leticare" alla fiorentina come MLR usa il fiorentino "ganzissimo")!
GUIDO BARENDSON GIOVANNA DEODATO
La verità è che abbiamo perso il gusto della polemica, anche della polemicaccia fine a se stessa, quella che magari prende a pretesto gli straccetti - secondo me elegantissimi - che Michelle e le ragazze si fanno PRESTARE dagli stilisti americani. Facciamo il tifo per MLR o per Selvaggia, ma SORRIDIAMO. Siamo una manica di poveri cronisti, molto spesso vestiti male ...”