YOUTUBE CAMBIA L’ALGORITMO E SI SFIORA UNA STRAGE - MILITANTE VEGANA E ANIMALISTA, LA SQUILIBRATA CHE HA APERTO IL FUOCO NELLA SEDE CALIFORNIANA ERA FURIOSA PERCHÉ LA CAPA DI YOUTUBE QUALCHE MESE FA AVEVA STRAVOLTO IL SISTEMA DI MONETIZZAZIONE DEI VIDEO E TAGLIATO I VERSAMENTI A MIGLIAIA DI YOUTUBER DI PROFESSIONE
VIDEO: SUSAN WOJCICKI, CEO DI YOUTUBE, SPIEGA COME CAMBIA LA MONETIZZAZIONE DEI FILMATI (IN POCHE PAROLE: MENO SOLDI PER TUTTI)
FOLLIA DI NASIM, BLOGGER «TRADITA DA YOUTUBE»
Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera
« Odiava quel posto», raccontano ora i genitori di Nasim Najafi Aghdam, la donna che martedì 3 aprile ha seminato il terrore nel quartier generale di YouTube a San Bruno, California. Ha ferito tre persone: un uomo di 36 anni, ancora ricoverato «in gravi condizioni», e due donne di 32 e di 27 anni, dimesse ieri.
Poi ha puntato la sua pistola Smith & Wesson da 9 millimetri contro se stessa, togliendosi la vita.
«Le questioni personali» di cui avevano subito parlato gli investigatori avrebbero a che fare con la sua militanza di animalista e vegana. Nasim, 39 anni, viveva con la sua famiglia nella zona di San Diego e, da quello che si è saputo finora, si dedicava completamente alle sue campagne, con una nutrita produzione di video sui Social, firmati con il nome «Nasime Sabz». I suoi account su Facebook, Instagram e Linkedin sono stati immediatamente rimossi.
Ma il passaggio decisivo era il rapporto con YouTube. Negli ultimi giorni la donna si era lamentata con il padre: «Hanno smesso di pagarmi per i miei video». In uno dei post recuperati dai media e ora oggetto di indagine si legge: «Non c' è una pari opportunità di crescita su YouTube o su un qualsiasi altro sito, il vostro canale cresce solo se vogliono loro». Insomma Aghdam si sentiva censurata, perseguitata dalla società di San Bruno.
I media locali hanno recuperato alcuni frammenti delle sue clip. Nasim metteva insieme un miscuglio di danza, canto, ginnastica e varie performance. «Sono un' atleta vegana», oppure si presentava con una maschera da pecora e con una scritta «Go Vegan, Go Healthy & Humane». Una foto del 2009 la ritrae durante un sit-in «contro la tortura sugli animali» a Camp Pendleton, dove ha sede una base dei marines: vestita di nero, guanti compresi, impugna una spada giocattolo. Le labbra serrate, con due gocce di sangue disegnate sul viso.
Nessuno, però, si aspettava uno sbocco violento. Lunedì mattina Nasim Najafi Aghdam prende la macchina e sparisce senza avvisare nessuno. Suo padre la cerca, le telefona per tutto il giorno, senza riuscire a rintracciarla. Decide allora di avvisare lo Sceriffo della contea di San Diego. Martedì mattina una pattuglia di Mountain View individua l' auto parcheggiata, a una cinquantina di chilometri da San Bruno: dentro c' è Nasim che dorme. Gli agenti ci parlano per una ventina di minuti, senza «riscontrare alcuna potenziale minaccia», come dirà poi Katie Nelson, la portavoce della polizia.
La donna telefona alla famiglia e sembra tutto risolto. Ma anziché tornare a casa l' attivista sarebbe andata a esercitarsi in un poligono, con la sua pistola regolarmente registrata. Poi, all' ora di pranzo, punta verso il campus di YouTube. Lascia la macchina nel parcheggio di un negozio vicino ed entra nel recinto passando da un garage. Da questo momento in poi la luce delle indagini è spenta.
Nasim stava cercando qualcuno? O ha colpito a caso? Per il momento non si sa se ci fosse una qualche relazione con le tre persone colpite. Sembra sfumare anche l' idea di un agguato al fidanzato, come aveva riportato il Daily Beast.