PARLA CON “MARAZU” - LA DEPOSIZIONE DELLA TRANS NATALIE: “MAI FATTO SESSO CON LUI. VENIVA DA ME PER PARLARE, NON PER SESSO. MI DAVA SOLDI PERCHÉ ERA GENEROSO. QUEI CARABINIERI VOLEVANO INCASTRARLO E LO AVEVO AVVERTITO”

1 - LA TRANS NATALIE: "QUEI CARABINIERI VOLEVANO INCASTRARE MARRAZZO"
Maria Elena Vincenzi per "la Repubblica"


«Avevo avvertito Piero in più di una occasione: guarda, che c'è gente che ti vuole incastrare. I carabinieri gli giravano intorno da tempo». È durata tre ore la deposizione di Natalì, la trans che era insieme all'allora governatore del Lazio Piero Marrazzo nel giorno in cui i carabinieri hanno fatto irruzione nell'appartamento di via Gradoli.

La brasiliana, chiamata dagli avvocati "signor Vidal", ha ripercorso quelle ore e quei giorni. Ha puntato il dito più volte contro Carlo Tagliente e Nicola Testini, i carabinieri accusati dell'estorsione, che ieri erano seduti in aula. E, secondo la ricostruzione di Natalì, quello che è accaduto il 3 luglio del 2009 nel suo appartamento era tutt'altro che casuale.

«Marrazzo è una persona brava e non merita quello che gli hanno fatto - ha raccontato ai giudici della IX sezione penale - Ho sempre cercato di proteggerlo. Già prima di quel giorno gli avevo detto "stai attento che i carabinieri ti vogliono incastrare"». La sudamericana ha precisato che era cosa saputa nel quartiere, tra le trans «perché Piero aveva soldi e loro volevano ricattarlo».

Ha ripercorso minuto per minuto dell'irruzione, ripetendo più volte che, nonostante avessero chiamato, su richiesta del governatore, per avere la cocaina, il pusher non era mai arrivato e, quindi, la droga che si vede nel filmato girato dai due carabinieri che fecero l'irruzione (Tagliente e Simeone) non era loro. Ha parlato dei 5 mila euro in contanti che «Piero mi aveva dato perché era un uomo generoso, mi voleva bene e voleva aiutarmi».

Incalzata dagli avvocati, si è contraddetta e anche arrabbiata, sul numero delle telefonate agli spacciatori. Ma ha precisato che la droga non era loro: «se avessimo avuto la droga non avremmo aperto la porta. Invece quando i carabinieri hanno bussato, fu proprio Marrazzo a dirmi che potevo aprire perché non c'era nessuno festino a base di droga.

La porta la aprii io, loro mi buttarono sul divano, Piero si stava tirando su i pantaloni ma loro gli dissero di non farlo, che comandavano loro. Uno dei carabinieri, ha spiegato la trans, chiese «duecentomila euro in contanti e il suo numero cellulare. Lui gli disse che non aveva quella cifra e gli diede il numero dell'ufficio in Regione. Non gli diede alcun assegno».

Ma, come hanno rivelato le indagini, i carabinieri i soldi li volevano. E decisero così di ricontattare il presidente. «Circa venti giorni dopo il blitz a casa mia, incontrai Tagliente. Mi chiese il numero di cellulare di Marrazzo. Mi prese il cellulare dalla borsa, ma lì non c'era: il recapito lo tenevo solo in una rubrica. Da Marrazzo voleva soldi».

Natali ha poi ricordato di conoscere l'ex governatore del Lazio «dal 2002. Lui veniva da me per parlare, conversare, non per sesso. Quel giorno era venuto per parlare, non c'era nulla di male a parlare seduti sul letto». Alla luce dell'atto istruttorio i difensori dei carabinieri chiederanno un confronto in aula tra l'ex governatore e il transessuale Natali.

2 - LA TRANS NATALIE SPOSO IN ITALIA PER IL PERMESSO DI SOGGIORNO
Ade. Pie. per il "Messaggero"

Natalie, il trans testimone nel processo a carico dei quattro carabinieri infedeli accusati di aver ricattato l'ex governatore del Lazio Piero Marrazzo, quando era uomo, si sposò con una italiana nel 2000 per ottenere un permesso di soggiorno, poi revocato. La vicenda è emersa ieri in aula dove si celebra il processo ai militari, nel corso della sua audizione.
«Con Marrazzo» ha detto Natalie «non c'è mai stato sesso anche se è arrivato a darmi 5 mila euro ad incontro». «Non ho parlato subito del suo problema con la droga per preservarlo. Quel giorno ho provato a procurargli coca senza riuscirci. Quella che si vede nel video girato dai carabinieri l'hanno portata loro per incastrarlo». La difesa ha sollecitato un confronto tra Marrazzo e Natalie.

 

 

LE PRIME DOTO DI MARRAZZO DOPO LO SCANDALONatalie - È il trans che comparirebbe con Marrazzo nel video dell’irruzione dei carabinieri ed è colui che ha fatto il nome di Brenda, indicandolo come uno dei frequentatori dell eIl Carabiniere Carlo Tagliente e la transessuale Natalì - Caso Marrazzo - da OggiNATALIENatalie - trans marrazzo - foto Ferrario-GMTPiero Marrazzo e Patrizia Mancini La trans BrendaChina È una vecchia amica di Brenda, ha deposto dei fiori di fronte alla sua porta

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…