ATTENTI AL GAY POWER – NEGLI USA I GRANDI STUDI LEGALI RIFIUTANO DI BATTERSI CONTRO LE NOZZE GAY – PESA IL TIMORE DI PAGARE UNA BATTAGLIA IMPOPOLARE CON I CLIENTI E CON GLI STESSI DIPENDENTI

Davide Casati per il “Corriere della Sera

 

CORTE  SUPREMA  USA  CORTE SUPREMA USA

Hanno difeso i produttori di sigarette dall’accusa di aver mentito ai clienti sulla pericolosità di quel che aspiravano. E non hanno negato la loro assistenza a chi voleva che le scuole pubbliche rimanessero luoghi di segregazione razziale. 
Ma nessuno dei più famosi studi legali degli Stati Uniti si batterà, il prossimo 28 aprile, contro il diritto degli omosessuali a sposarsi. E questo anche se i giudici della Corte Suprema potrebbero richiedere a tutti gli Stati, con una sentenza destinata a entrare nella storia, di garantire ai gay la possibilità di contrarre matrimonio. 
 

Il tema è di portata enorme: in 11 anni, gli Stati americani che permettono le nozze omosessuali sono passati da uno (il Massachusetts, nel 2004) a trentasette. Un cambiamento rapido e massiccio. Che però non gode del consenso di ampie fette — circa il 40 per cento — della società americana. Decine di milioni di americani, che non hanno trovato nessun grande studio legale disposto a rappresentarli davanti alla Corte Suprema. 
 

matrimoni gay 2matrimoni gay 2

Le ragioni
A causare questa disparità — e a sottolineare la sua anomalia — è il New York Times . Ma le ragioni, spiega al Corriere Suzanne B. Goldberg, docente alla Columbia Law School, sono chiare. «C’è la convinzione, diffusa, che non vi siano argomenti legali credibili contro il diritto dei gay a sposarsi. Non nel 2015», spiega. 
Ma alla radice della scelta dei partner delle law firm ci sono anche motivazioni economiche: «I grandi studi hanno interesse a creare un ambiente privo di discriminazioni contro gli impiegati, i loro amici o i loro familiari. La difesa di leggi che vanno in direzione opposta li danneggerebbe». 
In altre parole: apparire bigotti («quasi razzisti», specifica il Times) potrebbe far perdere clienti (oggi) e i migliori studenti delle law schools (domani). 
 

matrimoni gay 12matrimoni gay 12

I professionisti
A dare consistenza a queste spiegazioni c’è il fatto che persino l’avvocato che si opporrà ai matrimoni gay davanti alla Corte Suprema, John J. Bursch, sia stato abbandonato dal suo studio, Warner Norcross &Judd. «Questo caso genera emozioni forti per i nostri clienti, il nostro staff e i nostri avvocati», ha spiegato il legale ai vertici dello studio, Douglas E. Wagner. Non è il primo caso: quattro anni fa uno dei principi del foro americani, Paul D. Clement, venne lasciato solo dal suo studio, il prestigioso King &Spalding, in una causa legata ai diritti degli omosessuali. Tanto da spingerlo a dimissioni, che fecero clamore nel mondo legale Usa: «Non si può abbandonare un cliente» scrisse Clement, «solo perché la sua posizione è impopolare». 
 

1415722619982 wps 14 here come the brides in s1415722619982 wps 14 here come the brides in s

Le critiche 
Oggi il caso si ripete. E Ryan Anderson, studioso (apertamente anti-matrimonio gay) della Heritage Foundation, vede dietro alle scelte degli studi legali l’imporsi di un pensiero unico destinato a trasformarsi in una mancanza di libertà. «Noi crediamo che il matrimonio sia l’unione tra un uomo e una donna. Ed è un problema se si inizia a ritenere che pensare una cosa simile sia razzismo», dice al Corriere . «È questo che i nostri avversari vogliono: che la legge tratti chi la pensa così come razzisti. Il dissenso sarà ancora permesso?». 
 

La risposta, per la professoressa Goldberg, è un chiaro sì: la sentenza della Corte Suprema vincola non chiese e gruppi religiosi, ma entità governative e esercizi commerciali che operano in pubblico. E poi, spiega la docente, i giudici si pronunceranno solo in base a un principio: «Tutti i cittadini devono essere trattati in modo uguale dal loro governo. E nessuno», nemmeno il più grande dei legali, «può strappare loro questa garanzia». 
 

1415722478191 wps 12 here come the brides in s1415722478191 wps 12 here come the brides in sMATRIMONI GAY IN INGHILTERRAMATRIMONI GAY IN INGHILTERRAMarino trascrive il primo matrimonio gay Marino trascrive il primo matrimonio gay

 

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…