oregon 9 bundy cowboy rivolta

BANG BANG! - IN USA LA RIVOLTA DEI COWBOY FINISCE NEL SANGUE - SPARATORIA CON AGENTI FBI IN OREGON, PRESO IL LEADER DELLA MILIZIA PATRIOTTICA PARAMILITARE CHE OCCUPAVA IL SITO FEDERALE - NEL CONFLITTO A FUOCO UCCISO UN ESTREMISTA

Da “repubblica.it”

 

OREGON SPARATORIA BUNDYOREGON SPARATORIA BUNDY

L'Fbi ha arrestato Ammon Bundy, il leader del gruppo armato di "nazionalisti" americani che ha occupato dallo scorso 3 gennaio, in Oregon, un sito federale, il  Malheur National Wildlife Refuge. Secondo le prime notizie l'arresto sarebbe seguito ad una sparatoria avvenuta lungo la strada che collega il luogo dove erano asserragliati gli oltranzisti della milizia paramilitare Usa e l'ospedale di Burns. Sia l'ospedale che la stessa strada sono stati messi in lockdown dalle autorità federali.

 

Nello scontro a fuoco con gli agenti dell'Fbi, una persona è rimasta uccisa, un'altra gravemente ferita. Assieme ad Ammon Bundy sono stati arrestati almeno altri sei componenti della "milizia patriottica", tra cui il fratello del leader che è rimasto lievemente ferito durante il conflitto a fuoco.

 

Tutto è successo ad un posto di blocco della polizia, durante il quale sono stati esplosi alcuni colpi di arma da fuoco. Un uomo disarmato - ha affermato la polizia - è rimasto ucciso. Ma non è ancora chiara la dinamica dell'accaduto, nè l'identità della vittima. Secondo una delle occupanti, la vittima è suo padre, un giornalista indipendente che si era assunto il ruolo di portavoce della "milizia", Robert 'LaVoy' Finicum.

Ora il timore è che la protesta possa degenerare in Arizona e Nevada. Il leader del gruppo paramilitare, infatti, si stava recando ad un incontro con altri esponenti dei movimenti "nazionalisti" e antigovernativi che operano in questi due stati, dove tra l'altro il padre di Bundy è considerato uno dei capi delle rivolte anti-Washington.

Circa 40 km della Highway 395 a nord-est è stata chiusa in entrambe le direzioni. I media locali hanno riferito anche che l'ospedale nella vicina Burns era stato inserito nel blocco.

OREGON SPARATORIAOREGON SPARATORIA

Condividi  


La vicenda è l'ultima fiammata della cosiddetta ribellione di Sagebrush, un conflitto vecchio di decenni per il controllo da parte del governo degli Stati Uniti di milioni di acri di terra in Oregon e in altri stati orientali americani. La protesta dei rancher contro il governo federale va avanti da tempo: dall'Oregon al Nevada accusano Washington di vietare gli allevatori di pascolare il proprio bestiame all'interno delle terre federali o di cacciare all'interno delle riserve naturali. Capo carismatico della rivolta è Clive Bundy, un allevatore del Nevada.

 

In Oregon a guidare la protesta i suoi figli, che hanno fondato il gruppo chiamato "Citizens for Constitutional Freedom". Proprio quest'ultimi, leader degli occupanti del sito federale in Oregon, avevano detto che la loro iniziativa era a sostegno di due allevatori locali che sono stati riportati in carcere nei primi giorni di gennaio per una condanna seguita all'incendio di un terreno di proprietà dello stato e che i due rivendicavano come proprio per destinarlo al pascolo. 

 

OREGON BUNDY 5OREGON BUNDY 5

Le forze dell'ordine avevano in gran parte mantenuto la distanza dagli edifici occupati, a 48 km a sud della cittadina di Burns nel sud-est rurale dell'Oregon, nella speranza di evitare uno scontro violento. Ma oggi è evidentemente successo qualcosa che ha costretto l'Fbi a intervenire.

Secondo informazioni prese sul posto, insieme al leader della milizia, sarebbero stati arrestati anche altri componenti dell'organizzazione paramilitare. Non è chiaro chi abbia iniziato il conflitto a fuoco che ha portato poi alla cattura del capo dei "nazionalisti" americani, ma un portavoce dell'Fbi ha spiegato che gli agenti avevano avviato una vasta operazione nella zona per catturare alcuni dei capi della "rivolta", i quali avevano sempre sostenuto di voler resistere ad ogni costo, anche con l'uso delle armi da fuoco. Nel rifugio occupato dalla milizia paramilitare ci sarebbero stati almeno 150 "militanti", la gran parte armati.

Tutto era iniziato lo scorso tre gennaio quando un gruppo di manifestanti armati ha preso il controllo di un edificio federale nel rifugio della fauna selvatica nazionale in Oregon, dopo aver partecipato a una protesta pacifica a favore di due allevatori, Dwight (73 anni) e Steve Hammond (46 anni), condannati a scontare ulteriori quattro anni di carcere per aver appiccato incendi in terreni federali. L'edificio si trova nel Malheur National Wildlife Refuge. Il gruppo aveva dichiarato che intendeva rimanere lì almeno per un anno.

I due allevatori nel 2001 e nel 2006 avevano dato alle fiamme, sulla US Bureau of Land Management, vicino a Diamond, in Oregon, aree verdi che il governo affitta come pascolo. Per il loro reato sono già stati in carcere per tre mesi il padre e un anno il figlio, ma un giudice ha stabilito che la pena scontata è troppo breve per la legge federale e ha ordinato ai due di tornare dietro le sbarre il 4 gennaio per ulteriori quattro anni.

La decisione ha sollevato una bufera di proteste da parte di quanti non tollerano l'autorità federale, anche perché i condannati hanno sempre dichiarato di aver appiccato il fuoco solo per difendere i loro terreni dall'infestazione di ginepro e artemisia, che ostacolano la crescita dell'erba per il bestiame. Dwight e Steve si erano detti pronti ad accettare pacificamente la decisione del giudice e due giorni dopo hanno varcato le soglie della prigione.

Ma le proteste non si sono placate e tra gli occupanti dell'edificio federale c'è Ammon Bundy, figlio di Cliven Bundy, proprietario di un allevamento del Nevada e attivista anti-governo impegnato in un duro braccio di ferro per il diritto al pascolo. Con lui anche due suoi fratelli. Non si conosce il numero esatto delle persone che hanno occupato dell'edificio, anche se i media locali hanno parlato di almeno 150.

Ammon Bundy, che guidava la protesta armata, non aveva escluso di dover fare ricorso alla violenza: "Stiamo pensando di stare qui per anni. Questa non è una decisione che abbiamo preso all'ultimo minuto". Il leader della protesta aveva anche dichiarato che "il popolo ha subito abusi già troppo a lungo". E ancora: "Siamo in una situazione in cui, se non facciamo qualcosa, se non prendiamo una posizione decisa, non saremo più in grado di farlo".

"Né Ammon Bundy, né altri all'interno del gruppo parlano per conto della famiglia Hammond", aveva detto il legale dei due condannati.

COWBOY OREGON PROTESTACOWBOY OREGON PROTESTA

 

COWBOY OREGONCOWBOY OREGONOREGON 9 BUNDY COWBOY RIVOLTAOREGON 9 BUNDY COWBOY RIVOLTA

Ultimi Dagoreport

tulsi gabbard donald trump laura loomer timothy haugh

DAGOREPORT - È ORA D’ALLACCIARSI LE CINTURE. L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE E' NEL PANICO TOTALE: SU CONSIGLIO DI UNA MAGA-INFLUENCER, LA PROCACE LAURA LOOMER, GIOVEDI' TRUMP HA CACCIATO SU DUE PIEDI IL GENERALE TIMOTHY HAUGH, DIRETTORE DELLA NATIONAL SECURITY AGENCY - LA NSA È LA PRINCIPALE AGENZIA DI CYBERSPIONAGGIO DEGLI STATI UNITI (CON 32 MILA DIPENDENTI, È QUASI IL 50% PIÙ GRANDE DELLA CIA) - LA CACCIATA DI HAUGH AVVIENE DOPO LA DECAPITAZIONE DEI CAPI DEI SERVIZI SEGRETI DI CIA E DI FBI, CHE TRUMP CONSIDERA IL CUORE DI QUEL DEEP STATE CHE, SECONDO LUI, LO PERSEGUITA FIN DALL’ELEZIONE PRESIDENZIALE PERDUTA CONTRO BIDEN NEL 2020 – UNA EPURAZIONE MAI VISTA NELLA TRANSIZIONE DA UN PRESIDENTE ALL’ALTRO CHE STA ALLARMANDO L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE. CON TRUMP CHE SI FA INTORTARE DA INFLUENCER BONAZZE, E FLIRTA CON PUTIN, CONDIVIDERE INFORMAZIONI RISERVATE CON WASHINGTON, DIVENTA UN ENORME RISCHIO - (E C’È CHI, TRA GLI 007 BUTTATI FUORI A CALCI DA ''KING DONALD'', CHE PUÒ VENDICARSI METTENDO A DISPOSIZIONE CIÒ CHE SA…)

vespa meloni berlusconi

DAGOREPORT - VABBE’, HA GIRATO LA BOA DEGLI 80 ANNI, MA QUALCOSA DI GRAVE STA STRAVOLGENDO I NEURONI DI "GIORGIA" VESPA, GIA' BRUNO - IL GIORNALISTA ABRUZZESE, PUPILLO PER DECENNI DEL MODERATISMO DEMOCRISTO DEL CONTERRANEO GIANNI LETTA, CHE ORMAI NE PARLA MALISSIMO CON TUTTI, HA FATTO SOBBALZARE PERFINO QUELLO SCAFATISSIMO NAVIGATORE DEL POTERE ROMANO CHE È GIANMARCO CHIOCCI – IL DIRETTORE DEL TG1, PRIMO REFERENTE DELLA DUCETTA IN RAI, E’ RIMASTO BASITO DAVANTI ALL’”EDITORIALE” DEL VESPONE A "CINQUE MINUTI": "DAZI? PER IL CONSUMATORE ITALIANO NON CAMBIA NULLA; SE LA PIZZA A NEW YORK PASSERÀ DA 21 A 24 EURO NON SARÀ UN PROBLEMA". MA HA TOCCATO IL FONDO QUANDO HA RIVELATO CHI È IL VERO COLPEVOLE DELLA GUERRA COMMERCIALE CHE STA MANDANDO A PICCO L’ECONOMIA MONDIALE: È TUTTA COLPA DELL’EUROPA CON “GLI STUPIDISSIMI DAZI SUL WHISKEY AMERICANO’’ - VIDEO

elon musk donald trump matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - LE “DUE STAFFE” NON REGGONO PIÙ. IL CAMALEONTISMO DI GIORGIA MELONI NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI DI SGARRARE CON MACRON, MERZ, URSULA, CHE GIÀ EVITANO DI CONDIVIDERE I LORO PIANI PER NON CORRERE IL RISCHIO CHE GIORGIA SPIFFERI TUTTO A TRUMP. UN BLITZ ALLA CASA BIANCA PRIMA DEL CONSIGLIO EUROPEO, PREVISTO PRIMA DI PASQUA, SAREBBE LA SUA FINE -  UNA RECESSIONE PROVOCATA DALL’AMICO DAZISTA TRAVOLGEREBBE FRATELLI D’ITALIA, MENTRE IL SUO GOVERNO VIVE SOTTO SCACCO DEL TRUMPUTINIANO SALVINI,

IMPEGNATISSIMO NEL SUO OBIETTIVO DI STRAPPARE 4/5 PUNTI AGLI ‘’USURPATORI’’ DELLA FIAMMA (INTANTO LE HA “STRAPPATO” ELON MUSK AL CONGRESSO LEGHISTA A FIRENZE) - UN CARROCCIO FORTIFICATO DAI MEZZI ILLIMITATI DELLA "TESLA DI MINCHIA" POTREBBE FAR SALTARE IN ARIA IL GOVERNO MELONI, MA VUOLE ESSERE LEI A SCEGLIERE IL MOMENTO DEL “VAFFA” (PRIMAVERA 2026). MA PRIMA, A OTTOBRE, CI SONO LE REGIONALI DOVE RISCHIA DI BUSCARE UNA SONORA SCOPPOLA…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - LA CACCIA GROSSA AL LEONE DI TRIESTE INIZIA COL CDA DEL 24 APRILE MA SI CONCLUDERÀ A MAGGIO CON L’OPS DI MPS-CALTAGIRONE-MILLERI SU MEDIOBANCA CHE, UNA VOLTA ESPUGNATA COL SUO 13% DI GENERALI IN PANCIA, APRIRÀ LA VIA A CALTARICCONE PER ARRIVARE AL COMANDO DEL PRIMO FORZIERE D’ITALIA (843 MILIARDI) – CHE SUCCEDERA' QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I PEZZI GROSSI: ANDREA ORCEL DI UNICREDIT E CARLO MESSINA DI INTESA? - INTANTO, OGNI GIORNO SI REGISTRA UNO SCAZZO: SE IL PROXY ISS SOSTIENE MEDIOBANCA, IL PROXY GLASS LEWIS INVITA GLI AZIONISTI A PUNTELLARE MPS - (POTEVA MANCARE L’ANGOLO DEL BUONUMORE CON DAVIDE SERRA DEL FONDO ALGEBRIS?)…

zuppi sinodo claudio giuliodori ruini bergoglio

DAGOREPORT – ATTENZIONE: SI AGGIRANO CORVI SUL CUPOLONE – CON BERGOGLIO ANCORA CONVALESCENTE, L’ALA CATTO-CONSERVATRICE DI RUINI SI È “VENDICATA” SUL LIBERAL ZUPPI: SUL DOCUMENTO NON VOTATO DALL’ASSEMBLEA SINODALE CI SAREBBERO INFATTI LE MANINE DELL’EX CAPO DELLA CEI AI TEMPI DI BERLUSCONI. COME? NEL PORTARE A SINTESI I TEMI DISCUSSI NEL LUNGO CAMMINO SINODALE, SONO STATI SBIANCHETTATI O “AGGIRATE” QUESTIONI CRUCIALI COME IL RUOLO DELLE DONNE NELLA CHIESA, LA TRASPARENZA SUGLI ABUSI E L’OMOSESSUALITÀ. PIÙ DI UN VESCOVO HA CRITICATO L’ASSENZA NEL TESTO DELLA SIGLA “LGBTQ” – LA MIGLIORE SPIEGAZIONE SUL CAMBIO DI CLIMA LA DA' UN PORPORATO ANZIANO: "ANNI FA, ALLA FINE AVREMMO ABBOZZATO E VOTATO..."

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CERCASI DISPERATAMENTE TALE MELONI GIORGIA, DI PROFESSIONE PREMIER, CHE DEFINIVA “UN’OPPORTUNITÀ” LA MANNAIA DEL DAZISTA TRUMP - DOVE È ANDATA A NASCONDERSI L’’’ANELLO DI CONGIUNZIONE’’ TRA AMERICA FIRST E L’EUROPA DEI "PARASSITI?" A CHE È SERVITA LA SUA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON LO PSICO-DEMENTE DELLA CASA BIANCA CHE CINGUETTAVA: “MELONI È UN LEADER E UNA PERSONA FANTASTICA”? - CHE FOSSE TAGLIATA FUORI DAI GIOCHI, LA REGINA DI COATTONIA DOVEVA FICCARSELO IN TESTA QUANDO L’ALTRO GIORNO HA CHIAMATO URSULA PER SCONGIURARLA DI NON RISPONDERE CON I CONTRO-DAZI AL TRUMPONE. LA KAISER DI BRUXELLES LE HA RISPOSTO CON PIGLIO TEUTONICO CHE LA DECISIONE FINALE SULLA POLITICA COMMERCIALE DELL’UNIONE APPARTIENE SOLO A LEI. COME A DIRE: "A COSETTA NON T’ALLARGA’, QUI COMANDO IO!" - ED ORA “IO SONO GIORGIA” SI TROVA A DOVER AFFRONTARE UNA GUERRA COMMERCIALE CHE TOCCA MOLTO DURAMENTE LA SUA BASE ELETTORALE, E NON SOLO QUELLA CHE VIVE DI EXPORT, COME AGRICOLTURA, LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, I TESSILI. UN BAGNO DI SANGUE E, IN PROSPETTIVA, UNA CATASTROFE POLITICA…