antibiotici animali

BISTECCA SENZA ANTIBIOTICO? NON È FACILE, MA SI PUÒ – LE AZIENDE HANNO FIUTATO IL CAMBIO DI ROTTA NEI CONSUMATORI, CHE ADESSO PREFERISCONO SPENDERE DI PIÙ PUR DI MANGIARE CARNE “PULITA” – HA COMINCIATO COOP E SI SONO ACCODATI TUTTI GLI ALTRI, È INTERVENUTA ANCHE L’UE, CHE CHIEDE DI DIMINUIRE LA DENSITÀ E MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA DEGLI ANIMALI – PER ALLEVARE SENZA FARMACI SERVE…

Elvira Naselli per Repubblica – Salute

 

antibiotici carne

Antibiotic free. Sta lì, sull' etichetta: uova da galline allevate senza antibiotici. E sono in buona compagnia: c' è anche il pollo, molti salumi, la carne di bovino senza antibiotici negli ultimi 4 mesi di vita. Quella di suino. Una strada tracciata, sulla quale si stanno avviando molte aziende fiutando il cambio di rotta.

 

C' è da dire che gli allarmi sull' antibiotico-resistenza negli uomini - lanciati continuamente dall' Oms e anche dall' Efsa, l' autorità europea per la sicurezza alimentare - un ruolo l' hanno giocato. Convincendo le industrie alimentari a cercare di porre riparo. Ha cominciato Coop con la campagna " Alleviamo la salute": un investimento notevole che, dopo aver eliminato un anno fa gli antibiotici dalla linea a marchio per uova e pollo, ne ha ridotto e limitato l' utilizzo nei bovini e sta investendo oltre 3 milioni di euro per i suini.

antibiotici allevamenti

 

Convincendo gli allevatori a cambiare modalità: più spazio agli animali, modifica di prassi consolidate, gestione migliore, più igiene. Evitando mutilazioni, come il taglio della coda ai suini. Provvedimenti che porteranno naturalmente ad una riduzione dell' uso di farmaci.

 

Perché è l' affollamento che costringe all' utilizzo della chimica, non solo per curare, ma in via preventiva. « Cambiamenti dovuti precisa la veterinaria Annalisa Scollo, del gruppo Suivet - ma che richiedono tempo. Sforzi impegnativi che il consumatore deve ricompensare per rendere il sistema sostenibile».

farmaci nella carne

 

Ma si può davvero allevare senza antibiotici? In realtà è proprio la tipologia intensiva di allevamento che mal si sposa con l' antibiotic free. «Non ci sono alternative se si vuole alta produzione e basso costo della carne, se non ricorrere a consumi elevati di farmaci - premette Paolo Zucca, veterinario specializzato in comportamenti animali - e non solo antibiotici, ma antiparassitari, anticoccidici.

 

Per non parlare dell' utilizzo di antibiotici come promotori della crescita, vietato dal 2006 ma ancora in uso in altri paesi del mondo. L' antibiotico- resistenza l' abbiamo creata noi: per evitare che i polli si ammalassero si metteva un po' di antibiotico a basse dosi nel cibo, per aumentare la crescita e ridurre l' impatto microbico.

allevamento intensivo galline

 

Ma questo ha creato antibiotico-resistenza. Se si muore in ospedale per una banale infezione è perché si pretende di pagare le proteine animali a 4 euro al chilo. Non è solo questione di legittima compassione per gli animali. Ma di salvarsi la pelle. E riguarda tutti, anche i vegetariani. Quanto siamo disposti a pagare per questo?».

 

Quello del costo è certamente un punto critico. « Calcoliamo che la produzione antibiotic free - racconta Paolo Montagna, responsabile Assicurazione Qualità di Amadori, 1,2 miliardi di fatturato nel 2017 - costi il 10- 15% in più.

 

bistecca

Perché ci sono regole particolari. Il nostro pollo Campese è senza antibiotici dal 2007, ma si tratta di una razza resistente, allevata all' aperto. Ed è stato facile evitare gli antibiotici. Allargare il progetto ad altre razze e all' allevamento nei capannoni ha significato migliorare gli impianti di qualità dell' aria, applicare le norme di biosicurezza: in questo modo circa il 20% della nostra produzione è antibiotic free. E credo sarà il nuovo modo di produrre».

 

Nessuno vuole restare indietro: Esselunga ha qualche referenza di pollo, Conad ha venduto il cappone a Natale ed è in dirittura di arrivo con galletto, suino, salumi e wurstel. « La domanda è limitata - precisa Alessandra Corsi, responsabile marketing della marca Conad - e lo sviluppo è in funzione di quanti convertiranno gli allevamenti».

 

allevamento di maiali

Anche qui un piccolo contributo - piccolo numericamente perché si parla di 3000 maiali, ma non per l' impatto - lo ha dato Coop, promuovendo allevamenti di maiali liberi, per la linea Fior Fiore. Due strutture, in Chianti e in Maremma, per recuperare la tradizione dell' allevamento allo stato brado.

 

Animali che possono grufolare sulle colline, 250- 300 mq a testa. « Noi non usiamo antibiotici fin da quando arrivano i maialini a 90 giorni - racconta l' allevatore Enrico Bettoni - e con tanto spazio e tanto controllo non ce ne è mai stato bisogno. Ma sono Duroc, una razza rustica, con zampe forti e resistenza all' aperto. Se si dovesse ammalare un animale, cureremmo solo quello, isolandolo dagli altri».

 

vitelli al pascolo

Un ruolo importante è quello delle istituzioni. A cominciare dalle comunitarie. « La Ue ci chiede di non tagliare più la coda ai suini - precisa Ugo Santucci, direttore Benessere animale del ministero della Salute - di accrescere gli spazi e diminuire la densità di animali, di aumentare le mangiatoie di cibo e acqua per non creare competizioni e di mettere materiale di arricchimento - pezzi di legno e attrazioni - per tutti gli animali, per tenerli occupati.

 

maiali allo stato brado

E ci hanno messo in mora. Il sistema informatico Class farm, però, ci aiuterà a individuare il numero di prescrizioni di antibiotici per allevamento, e stabilire se si discosta dall' utilizzo normale; studiare quali farmaci vengono usati, per capire quale densità ha. E intervenire con prescrizioni o sanzioni. Il benessere animale è una necessità».

 

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…