Michela Allegri per “il Messaggero”
Sequestrato, costretto a dormire su una brandina in una stanza senza riscaldamento, a casa degli strozzini che pretendevano la restituzione di un debito con interessi del cento per cento. Un' ipoteca sulla casa, quadri di pregio, un anello di Bulgari da più di 30mila euro: non era abbastanza per accontentare i suoi aguzzini.
«Per ogni ora che passa sono finito, non ce la faccio ad arrivare a domani, mi massacrano di botte, ho tutto il viso rovinato», diceva al telefono, intercettato, un promoter finanziario romano, vittima di una coppia spietata di usurai, titolari di una macelleria all' Ardeatino. Ora i cravattari sono stati arrestati dai Carabinieri. Si tratta di Stefano Fabio e Maura Broglia, marito e moglie. In manette anche il Fabrizio Fabio - fratello del macellaio - e un pugile professionista, Emiliano Tagliavini.
Nel luglio 2017, il primo prestito da duemila euro e l' accordo per la restituzione con tassi d' interesse del 30 per cento. Poi, altri soldi e interessi sempre più alti: del 50 e, infine, del 100 per cento. Nel marzo 2018, il credito vantato dagli usurai ammonta a 66mila euro. La vittima mette un' ipoteca sulla casa.
Tagliavini entra in scena nell' estate 2018. I tassi di mora salgono a mille euro settimanali e poi arrivano a 500 euro al giorno, pretesi con violenza: il macellaio agita in faccia al promoter un grosso coltello, lo afferra per il collo, lo sbatte contro un congelatore, gli frattura la faccia. Il pugile minaccia di spezzargli un dito per ogni giorno di ritardo. In gennaio, il debito è impossibile da restituire: 369.500 euro.
Così, scatta il sequestro. Il promoter viene segregato prima nella casa degli indagati e poi in un albergo: «Stai con noi fino a quando porti tutti i soldi altrimenti non rivedrai più né tua moglie né tua figlia», gli dicono.
Viene controllato a vista, scortato.
Passa le giornate a fare telefonate per cercare il denaro. «Mi vedrai morto», si dispera con un amico.
IL BLITZ Due giorni dopo, il blitz dei carabinieri della compagnia Eur. I militari, venuti a conoscenza della situazione, contattano la moglie della vittima. La donna è terrorizzata: si rifiuta di sporgere denuncia, non vuole mettere a verbale nemmeno una frase. Quando il marito le telefona e scopre che in casa ci sono i carabinieri, entra nel panico: «Mi ammazzano. Non hai capito, anche se li arrestano quello mi ha detto che ha duemila amici, pure se li arrestano loro ci vengono a prendere altri». Il telefono del promoter, però, è intercettato. I militari lo localizzano e intervengono, ponendo fine al sequestro. Gli strozzini vengono arrestati e la loro macelleria all' Ardeatino viene chiusa per carenze igienico-sanitarie.