Alessia Marani per "il Messaggero"
Il modus operandi sempre lo stesso, come quello già svelato durante le mega-risse al Pincio: mescolarsi alle orde di giovani che assiepano i luoghi più frequentati per lo struscio e l'aperitivo, per poi entrare in azione nel momento più propizio. Così, appena individuate le prede, giù spintoni, calci e pugni sul viso per disorientarle e strappare loro di mano lo smartphone.
Due baby-rapinatrici, una appena diciottenne e l'altra di soli 16 anni, sono state arrestate l'altra notte dai carabinieri della stazione di Bravetta dopo avere messo kappaó due studentesse romane arrivate in piazza Trilussa, a Trastevere, per trascorrere la serata. Un raid fulmineo, durato pochi secondi e, probabilmente portato a termine con la complicità di un ragazzo che faceva loro da palo.
Ma avvenuto non lontano dai carabinieri che erano di pattuglia nel rione e che, non appena avvisati dell'accaduto, hanno subito individuato e fermato le fuggitive in una strada vicina. Con loro avevano ancora i telefonini sottratti alle due studentesse di 19 anni. La 18enne è stata portata nel carcere di Rebibbia, mentre per la 16enne si sono aperte le porte del centro di Prima Accoglienza Virginia Agnelli a Monteverde.
La refurtiva è stata restituita alle due studentesse, una delle quali, dopo essere stata accompagnata al pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli, è stata dimessa con una prognosi di 10 giorni per una contusione allo zigomo e trauma cranico non commotivo.
I PRECEDENTI
Ma quello di piazza Trilussa non è un episodio isolato. Sono almeno quattro le denunce già formalizzate ai carabinieri della Compagnia Trastevere su rapine avvenute con identiche modalità. Alcune volte le vittime erano anche ragazzi, non solo femmine, sorpresi a camminare da soli per i vicoli con il telefonino in mano.
Prima le minacce, poi la violenza: ogni sera la gang si assicurava il suo bottino. A fine giugno un operatore Tv dei Castelli fu accerchiato e picchiato da una gang di ragazzi e ragazze, poi lasciato sanguinante a terra in piazza Trilussa. Anche con quell'episodio vi sarebbero delle analogie. Le indagini sono solo all'inizio.
I carabinieri del tenente colonnello Fabio Melci stanno raccogliendo diverse testimonianze ed esaminando le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza della zona e i fascicoli con le schede su incursioni simili denunciate in altri quartieri di Roma (anche al Pincio, Campo de' Fiori e piazza Bologna).
Le ragazze arrestate, residenti in periferia e con alle spalle storie di disagio sociale, hanno entrambe precedenti di polizia sempre per reati contro il patrimonio e si accompagnerebbero a giovani di origine nordafricana, coetanei o poco più che ventenni. Obiettivo delle rapine sempre i telefonini, quelli più costosi e e ricercati, da piazzare sul mercato illegale.