CARA, METTITI GLI OCCHIALINI – LE AUTORITÀ CALIFORNIANE VOGLIONO IMPORRE AD ATTRICI E ATTORI DEI FILM PORNO DI INDOSSARE OCCHIALINI DI PLASTICA TIPO PISCINA PER PROTEGGERSI DALLO SPERMA – E NATURALMENTE L’INDUSTRIA SI RIVOLTA: SALTA OGNI ATMOSFERA (A MENO CHE DI GIRARE SOLO IN PISCINA)
Tommaso Rodano per “Il Fatto Quotidiano”
Tempi duri per il porno. L’ultima minaccia colpisce l’immaginario, l’estetica, gli stereotipi. Si pensi al luogo comune dell’idraulico: entra in scena, baffuto e palestrato, e subito circuisce la padrona di casa. Sguardi ammiccanti, sceneggiatura fragilissima, dopo un minuto iniziano a spogliarsi e... sorpresa: indossano due paia di occhialetti di protezione, come quelli che si portano in piscina.
Proprio così: la California, patria della pornografia mondiale – una delle più consistenti industrie economiche del pianeta – si prepara a introdurre nuove norme in materia di igiene. Altro che preservativi: la protezione degli attori, per evitare spiacevoli contaminazioni, imporrebbe addirittura l’utilizzo degli occhialetti di plastica. Lo riporta il Washington Post: le nuove regole sono state proposte dal dipartimento statale che legifera su sicurezza sul lavoro e standard d’igiene (l’Osha: Occupational Safety and Health Standards ).
Al di là delle ironie, se la legge dovesse essere approvata, rischierebbe di avere conseguenze catastrofiche – come è facile immaginare – per la colossale industria pornografica californiana (l’unica autorizzata in tutti gli Stati Uniti insieme a quella del New Hampshire). “Sono regole pensate per standard medici che non sono minimamente compatibili con il set di un film per adulti – ha dichiarato Diane Duke, dirigente della Free Speech Coalition, sindacato dell’adult entertainment – e nemmeno per un normale set hollywoodiano”.
Il rischio, secondo la Duke, è quello dello “shut down”, della chiusura dell’intera industria della California, quella che per decenni ha prodotto una vasta maggioranza della cinematografia porno mondiale. Ad oggi, la legge si limita a imporre tassativamente a tutti gli attori a luci rosse l’utilizzo del profilattico, ma a detta degli insider, persino questa precauzione essenziale è adottata molto di rado sui set.
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Un lassismo che ora l’industria del porno potrebbe pagare a caro prezzo. Infatti è proprio sulla drammatica inadeguatezza degli standard di sicurezza nelle produzioni per adulti che si è basata la campagna “repressiva” che ispira la nuova legislazione. Una battaglia che ha il suo paladino in Micheal Weinstein, presidente dell’Aids Healthcare Foundation. Cinque anni fa ha inoltrato all’Osha una richiesta formale per nuovi standard igienici, molto più severi degli attuali. Risultato: il nostro idraulico marpione rischia di mettersi gli occhiali, con buona pace dell’atmosfera har