Elisio Trevisan per www.ilgazzettino.it
Il marito è mancato il giorno di Natale, il corteo è arrivato al cimitero, con parenti e amici, una ventina di minuti in ritardo. Veritas ha multato l’impresa di pompe funebri che a sua volta ha caricato i 70 euro della sanzione sul conto presentato alla signora, una psichiatra di Mestre. Non è tanto la cifra a pesare ma dover pagare una multa perché si arriva in ritardo alle esequie del marito.
Non basta il dolore della separazione? Il Regolamento comunale di Polizia mortuaria per i 16 cimiteri cittadini prevede da nove anni una “maggiorazione sepoltura in ritardo” che vale il 25% della tariffa per ritardi che superano i 15 minuti.
Non era quasi mai stato applicato forse perché ci si rendeva conto della delicatezza del momento che imporrebbe di non mettere ansia alle persone colpite dal lutto o ai preti perché accorcino la predica. Dopo aver avvertito, alla fine del 2017, dell’intenzione di attenersi al Regolamento, e dopo alcuni mesi di avvisi bonari , Veritas, che ha la gestione del contratto di servizio, da gennaio quando scatta il quarto d’ora dà la multa. E per i familiari è un pugno allo stomaco.
Veritas, quando un anno fa sono apparse le prime proteste, ha accusato le agenzie di pompe funebri di «applicare alle famiglie dei defunti costi notevolmente superiori rispetto a quelli previsti nel tariffario per i servizi cimiteriali» e alcune di loro di «non comportarsi come la situazione e le regole imporrebbero per collaborare con chi deve gestire le operazioni». E per gestire la situazione ha istituito un turno di operai in reperibilità.
SERVE UN ACCORDO
Il funerale del marito della psichiatra era in ritardo perché l’auto dell’agenzia di pompe funebri ha atteso, prima di entrare in cimitero, che parenti e amici trovassero parcheggio: non sarebbe stato appropriato andare ad aspettarli con la bara davanti al loculo, interrompendo il mesto corteo. Questo è uno dei motivi che portano a superare il quarto d’ora, poi ci sono il traffico, i parenti che si fermano fuori della chiesa a salutarsi e i parroci che ci mettono circa 45 minuti per dire la messa.
«Abbiamo detto a Veritas, se ha il coraggio, di inviare una lettera alle chiese perché accorcino la cerimonia. Ci ha risposto che non è sua competenza - racconta Fabio Pitzalus, responsabile delle Iof San Marco che hanno organizzato il funerale in questione -. Mentre noi imprese chiediamo un po’ di tolleranza come in passato, quando capita che ad essere in ritardo sia Veritas è sempre giustificata».
Le imprese di onoranze funebri avvisano nel contratto che c’è il pericolo di dover pagare la multa, «ma non ci sembra il modo corretto di agire. Sarebbe più opportuno, data la delicatezza della questione, sedersi attorno a un tavolo con Veritas e il Comune e discutere per trovare una soluzione condivisa che non pesi, economicamente e psicologicamente, su delle persone che hanno appena subito una grave perdita».