renzi conticini

I CONTICINI SONO CHIUSI – UNICEF HA DECISO DI NON QUERELARE IL COGNATO DI RENZI. AGGIUNGERE L’AIUTINO DELLA RIFORMA ORLANDO E L’INCHIESTA CHE CADRA' SU UN BINARIO MORTO  – SECONDO L’ACCUSA I FRATELLI CONTICINI AVEVANO UTILIZZATO A FINI PERSONALI PARTE DEI 6,6 MILIONI VERSATI ALLA LORO “PLAY THERAPY AFRICA”

Fabio Amendolara per “la Verità”

 

ALESSANDRO CONTICINI CON LA MOGLIE

Conti alla mano, stando alle ricostruzioni di Unicef New York, i Conticini non hanno sottratto fondi. Dopo aver scartabellato nel grande archivio dell' aiuto umanitario l' organizzazione è giunta alla conclusione che «nulla è stato rubato». E alla fine, salvo ripensamenti, per l' accusa di appropriazione indebita l' inchiesta sui Conticini finirà su un binario morto.

 

Nonostante la cifra che secondo l' accusa è stata scroccata: 3,8 milioni di dollari tra 2008 e 2013 (6,6 milioni di dollari sono invece quelli versati complessivamente dalle associazioni umanitarie alla Play Therapy Africa dei Conticini).

 

La decisione di non querelare, stando a quanto dichiarato ieri pomeriggio da Paolo Rozera, direttore generale di Unicef Italia al suo rientro da New York, durante una conferenza stampa social da 32 minuti su Facebook, è stata raggiunta dopo alcune settimane di approfondimenti interni. Rozera le definisce addirittura «indagini».

renzi

 

E senza querela, come disposto dalla riforma voluta dall' ex ministro della Giustizia Andrea Orlando, una buona fetta dell' indagine della Procura di Firenze rischia di aver fatto perdere solo tempo ai magistrati. Il decreto Orlando, infatti, ha modificato la procedibilità di alcuni reati, in particolare quelli contro il patrimonio. E quindi l' appropriazione indebita non è più procedibile d' ufficio, ma solo in presenza di una formale querela della parte offesa.

 

Alessandro Conticini e il fratello minore Luca, che poteva operare sui conti della Play Therapy Africa e su quelli personali del fratello, sono sotto inchiesta proprio per appropriazione indebita. Per loro, senza la querela dell' Unicef, rimarrebbe in piedi solo l' accusa di autoriciclaggio.

MATILDE RENZI E ANDREA CONTICINI

 

Il terzo fratello, Andrea, gemello di Luca e marito di Matilde Renzi, sorella dell' ex presidente del consiglio, è indagato per riciclaggio, per aver acquisito, a nome del fratello Alessandro, quote di tre società che ruotano attorno al Giglio magico: la Eventi 6 della famiglia Renzi, la Quality Press Italia e la Dot Media di Patrizio Donnini e di sua moglie Lilian Mammoliti (che organizzava la Leopolda del bullo). Proprio per la parentela, la norma della riforma Orlando, approvata alla scadenza dell' ultima legislatura e pubblicata in Gazzetta ufficiale il 24 aprile 2018, è stata subito ribattezzata «lex ad cognatum».

DIALOGATORI UNICEF

 

Il provvedimento, almeno per il reato di appropriazione indebita, ha complicato la fase finale delle indagini svolte dai magistrati fiorentini Luca Turco e Giuseppina Mione che, proprio in virtù della riforma Orlando, un mese fa, hanno trasmesso tramite rogatoria, a Unicef New York, Fondazione Pulitzer, Action Usa e alle altre Ong che hanno finanziato la società di Conticini, la comunicazione che le avvisava di essere state individuate come parti offese.

 

renzi florence

Dal momento della consegna dell' atto, però, le vittime hanno 90 giorni di tempo per querelare. La Procura, ovviamente, dovrà attendere la ricezione dell' avvenuta notifica prima di far partire il conto alla rovescia verso la chiusura ufficiale delle indagini preliminari (che se non ci fosse stato l' intervento a gamba tesa della riforma Orlando sarebbero già terminate da un pezzo). Unicef New York, comunque, non ha ancora ricevuto alcuna comunicazione. E a confermarlo è stato proprio Rozera.

 

La dichiarazione di Rozera che dà forza alle tesi difensive dell' avvocato Federico Bagattini, che difende i Conticini, è questa: Unicef ha interrotto i rapporti con Play Therapy Africa già dal 2013 e chiuso i contratti perché «il servizio che forniva non era più adeguato». Ma nulla è stato rubato. E con i Conticini, per quanto riguarda Unicef, i conti sono chiusi.

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”