Rocco Cotroneo per il “Corriere della Sera”
La prima vera indagata per l’omicidio di Gaia Molinari è la compagna brasiliana della sua ultima vacanza. Mirian França de Mello, 31 anni, farmacista, è stata arrestata ieri a Fortaleza al termine del secondo interrogatorio.
Troppe contraddizioni nel suo racconto, dice la polizia. Si tratta di una prigione preventiva di un mese, con l’obiettivo di evitare la fuga e l’inquinamento delle prove. Gli inquirenti non hanno fornito molti dettagli, ma sono convinti che Mirian sappia di più sulla morte di Gaia, per aver partecipato a qualcosa che è avvenuto la notte della vigilia di Natale, poche ore prima che venisse ritrovato il corpo su un sentiero che porta alla spiaggia. Sarebbe escluso al momento che la brasiliana possa aver commesso il delitto da sola.
Mirian è caduta in contraddizione su due punti. Aveva detto di aver salutato Gaia nel primo pomeriggio quando la piacentina si incamminava per l’ultima passeggiata in spiaggia, mentre le due sono state viste insieme la sera nel villaggio di Jericoacoara; inoltre ha fornito una ricostruzione incerta sui tre giorni passati insieme. Nel primo interrogatorio, poi, aveva fatto il nome di un’altra persona, forse un uomo, un turista non brasiliano. Il quale, fermato e interrogato dalla polizia nel fine settimana, ha dimostrato di essere completamente estraneo ai fatti. Anche un altro sospettato, fermato subito dopo il ritrovamento del corpo, era stato scagionato dopo un esame del Dna.
Secondo gli inquirenti qualcosa è successo prima delle 22, quando Mirian ha preso un autobus per lasciare Jericoacoara sostenendo poi che la compagna di viaggio aveva deciso di fermarsi all’ultimo momento. Alla pousada dove erano ospitate, Gaia e Mirian avevano già fatto il checkout in mattinata e lasciato i bagagli alla reception.
Lì sapevano che le due avrebbero preso lo stesso autobus per lasciare Jericoacoara, così come il fatto che la loro era stata una conoscenza casuale, in un ostello di Fortaleza, pochi giorni prima. «In realtà Gaia sarebbe dovuta tornare a Fortaleza un giorno prima, il 23 — racconta Paola Bonelli, l’italiana proprietaria della pensione —. Ma quel giorno non si sentiva bene e ha preferito rimandare».
Tutta la comunità italiana di Jericoacoara, molti sono i proprietari di alberghi e ristoranti, è sconvolta e si augura che il giallo possa essere risolto al più presto. Anche per allontanare l’idea che una delle più famose spiagge del Brasile sia un posto pericoloso. «In 15 anni che sono qui — dice l’albergatrice italiana — sono successi appena quattro episodi, e nessuno così terribile».
La polizia ha confermato ieri che Gaia è morta per strangolamento, dopo essere stata colpita al volto con una pietra. Ma il risultato finale dell’autopsia, che comprende anche esami più approfonditi, non è ancora a disposizione degli inquirenti. La famiglia Molinari ha preferito non venire in Brasile, chiedendo al consolato di occuparsi quando sarà possibile della cremazione del corpo, e del successivo invio delle ceneri in Italia.