adria cirque du soleil ibiza

CUCINA FUNAMBOLICA: A IBIZA ESPLODE LA “GASTROFIESTA” CON I FRATELLI ADRIÀ E IL CIRQUE DU SOLEIL: OGGI APRE IL LORO RISTO-TEATRO ”HEART” - ALBERT ADRIÀ: “NON E’ UN CIRCO. IL NOSTRO SCOPO È COINVOLGERE TUTTI E 5 I SENSI. SONO 5, GIUSTO?”

ADRIA LALIBERTEADRIA LALIBERTE

Francesco Olivo per “la Stampa”

 

A Ibiza pensavano di averle viste tutte e si sbagliavano: un cameriere con una spuma su un vassoio evita per un soffio una silfide mascherata. L’incontro tra i due mondi al Casino di Eivissa non è casuale e serve maestria perché non diventi uno scontro.

 

L’esperimento sta per cominciare: sull’isola delle Baleari ha appena aperto le porte Heart, la nuova creazione dei fratelli Adrià e Guy Laliberté, ospitata al Gran Hotel di Marina Botafoch a un chilometro dal porto. I fondatori del Bulli e del Cirque du Soleil, geni indiscussi nei loro campi, hanno messo insieme, rischiando un bel po’, le loro menti irregolari.

 

Con loro la società Calida Ibiza, proprietaria dell’hotel. Ne è uscito un locale difficile da descrivere e che entra a fatica nelle categorie tradizionali, un ristorante, un teatro, uno spazio espositivo, tutto insieme. Heart, dopo aver aperto senza troppi clamori le proprie porte a metà giugno, partirà sul serio a luglio, andando avanti fino a ottobre.

 

Ovvio che non sarà una cena normale, ma una «gastrofiesta» scherzava Albert Adrià, a un mese dall’apertura, seduto a un tavolo del suo Tickets, il bar di tapas di Barcellona. Il rapporto può non essere semplicissimo, la cucina molecolare e i funamboli, la cura e l’ordine della cucina catalana e la furia rumorosa dei circensi canadesi.

FRATELLI ADRIAFRATELLI ADRIA

 

La domanda se la pongono tutti: cosa hanno in comune le creazioni dei fratelli Adrià con le colorate follie del Cirque du Soleil? All’apparenza nulla, se non la voglia di sperimentare, e a prima vista dal laboratorio sta uscendo qualcosa di interessante. 

 

All’Heart si fa di tutto: al piano terra c’è il ristorante, cucina a vista, il palco, schermi virtuali e decine di installazioni artistiche. In una specie di acquario spazio alla fantasia con giochi di luci, sfilate di ogni tipo e body painting. Sul terrazzo lo scenario cambia completamente: un mercato (molto chic) dello street food, con quattro culture protagoniste, Messico, Giappone, Perù e ovviamente Spagna. Niente Italia, «d’altronde Ibiza di fatto è italiana», ride Adrià.
 

FERRAN ADRIAFERRAN ADRIA

I clienti della terrazza, 140 coperti, pagano tra gli 80 e i 100 euro (al ristorante si paga di più) possono rifornirsi senza sosta dagli splendidi camioncini, disegnati dai creativi del circo. Alcune creazioni fusion lasciano il segno: un takoyaki di tortilla di patate, i ravioli giapponesi di maialino, i waffle salati. 

 

Tutto intorno impazza lo show del Cirque, evitando che la simbiosi diventi interferenza: «Quando si mangia lo spettacolo resta sullo sfondo, alla fine della cena, verso mezzanotte, cominciano le vere esibizioni. Altrimenti ci si oscura a vicenda» spiega Albert. Dopo i dolci, mai banali ovviamente (appare persino un albero di ciliegie), ecco una cameriera vestita da astronauta a servire i chupitos. 
 

CIRQUE DU SOLEILCIRQUE DU SOLEIL

Spente le luci (si fa per dire, sono troppe) della ribalta, è il turno della discoteca, anche questa sofisticatissima. Albert Adrià, che tra un’apertura e l’altra ha appena ricevuto ai «50 best» di Londra il premio come miglior pasticciere al mondo, racconta che «questo non deve essere un circo, ma uno spettacolo. D’altronde è questa la filosofia di Guy Laliberté. Ci siamo conosciuti a Barcellona molti anni fa, lui veniva a mangiare da noi, ci siamo capiti al volo. Il nostro vero scopo è uno: coinvolgere tutti e cinque i sensi. Sono cinque, giusto?».

heart-ibizaheart-ibiza

 

Cirque du Soleil Cirque du Soleil

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…